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Domenica, 28 Aprile 2024
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Alfonso Signorini svela gli ultimi desideri di Silvio Berlusconi prima di morire

Il conduttore ha ricordato il Cav che per lui era come un secondo padre

Per Alfonso Signorini Silvio Berlusconi era come un padre, lo ha raccontato più di una volta, anche su Instagram nel giorno in cui fu annunciata la morte del Cav. Aveva condiviso una foto in cui era ad Arcore, seduto su uno dei divani di Berlusconi, insieme a Paolo Berlusconi, Mara Venier e Marina Berlusconi. Davanti a loro dei calici di vino, ma soprattutto sui loro volti un sorriso grande, grandissimo, quello che solo le 'grasse risate' possono suscitare. Sul settimanale Chi Signorini ha voluto ricordare Berlusconi con un racconto colmo di aneddoti, ha raccontato l'uomo, quello che gli è sempre stato vicino. Alfonso regala delle perle tra cui anche gli ultimi desideri del Cavaliere.

Berlusconi come un padre

Berlusconi gli fu vicino sia quando morì suo padre, sia quando morì sua madre: "Quando io ho perso mio padre ricordo che lui stava a un matrimonio, mi chiamò qualche ora dopo e mi disse: 'Non piangere, perché da oggi tu hai un altro padre. Per te ci sarò sempre e potrai sempre fare affidamento su di me per la vita'. Ha mantenuto le sue promesse. Fino all'ultimo. Come un padre è stato presente, vigile, affettuoso nei momenti belli della vita e in quelli più tristi".

Poi continua con il ricordare il gesto che Silvio "Quando mia mamma si è ammalata, lui era alla presidenza del consiglio: la chiamava tutte le sere al cellulare al San Raffaele. La sera che se ne è andata io non ho voluto vedere nessuno, Volevo starmene a casa mia nel mio dolore, nel mio silenzio. Avevo staccato il telefono proprio perché non volevo sentire altre voci che non fossero quelle dei miei ricordi. Alle undici e mezza di sera suona il citofono. Pensai all'ennesima intrusione nella mia sfera privata. Mi avvicinai ai videocitofono e vidi due carabinieri". Poi il racconto prosegue: "Preoccupato risposi: 'Mi scusi dottore la volevamo avvisare che tra poco il Presidente sarà qui'. Da palazzo Chigi era arrivato per stringermi semplicemente la mano. Siamo rimasti in silenzio, così, mano nella mano per ore. Questo per me è Silvio Berlusconi, l'uomo a cui ho voluto e vorrò bene fino a quando vivrò".

Ma non mancano neanche gli aneddoti divertenti: "Una volta si presentò il giorno del mio compleanno a casa mia con un enorme quadro di San Sebastiano tutto nudo. Ma proprio nudo. 'Se non ce l'hai tu, chi altro dovrebbe averlo?', mi disse schiacciandomi l'occhio".

Berlusconi attento telespettatore e i consigli sulle cravatte

Silvio non si perdeva una puntata del Grande Fratello: "Mi mancheranno anche le sue telefonate dopo il Grande Fratello. Non si perdeva una puntata, era un attento telespettatore e gli piaceva commentare quello che era successo la sera prima. Ricordo che in più di una occasione mi è capitato di sostituire una cravatta tra una pausa pubblicitaria e l'altra perché lui aveva chiamato raccomandando di cambiare colore. Anche durante l'ultima edizione un giorno mi ha chiamato a sorpresa: 'Alfonso, dammi retta, torna a metterti giacca e cravatta. Tu hai uno stile istituzionale non ti posso vedere scamiciato così. Fai il bravo, Ricordati sempre che sei su Canale 5'.

L'ultimo desiderio di Silvio Berlusconi

Signorini ricorda le vicende giudiziarie: "Gli piaceva ridere e scherzare, ma gli piaceva parlare anche del Paese. Ricordava con amarezza tutte le ore (e i soldi) spesi per gli avvocati, per difendersi da accuse spesso infondate, come hanno dimostrato i tanti processi che lo videro coinvolto, e calunniose. L'unica colpa di cui si poteva accusare Berlusconi era quella di essersi fidato di persone che non meritavano la sua amicizia e la sua fiducia. Lo ha fatto per bontà, per altruismo. Noi sappiamo. Era un italiano vero. E lo è stato fino all'ultimo".

Berlusconi è morto il 12 giugno e dieci giorni prima, ovvero il 2 giugno, Festa della Repubblica, l'ha voluta festeggiare a modo suo ad Arcore: "I medici, dopo un ricovero durato più di un mese al San Raffaele, avevano assecondato le sue pressanti richieste di tornare a casa in cambio di una parola d'ordine: riposo assoluto. Ma lui il 2 giugno a sorpresa ha preso la macchina da golf e si è messo al volante. Ha guidato per i suoi figli. Li ha accompagnati per l'ennesima volta nel parco e in filodiffusione per tutta la casa e per il giardino ha voluto solo le più belle canzoni della tradizione napoletana".

Poi gli ultimi desideri dal letto dell'ospedale San Raffaele dov'è stato portato il 9 giugno e dove tre giorni dopo è morto: "Amava la vita Silvio. L'ha amata fino all'ultimo. Fino a quando, poche ore prima di morire, ha chiesto di mangiare un bel gelato e una bella manciata di ciliegie. Ci ha lasciato con quel gusto, con quei colori e per questo oggi lo ricordo con un sorriso".

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