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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Attentato a Mosca, arrestati 11 sospetti: "Quattro facevano parte del commando"

Le indagini sull'attacco alla Crocus City Hall dove uomini armati hanno iniziato a sparare all'impazzata sulla folla. L'Fsb: "11 arresti, in manette i quattro terroristi direttamente coinvolti nell'azione". La Casa Bianca: "Avevamo avvertito Mosca". Uno degli uomini fermati ha detto di essere stato reclutato da un "predicatore"

Sono saliti a 143 i morti nell'attentato avvenuto intorno alle 19, ora italiana, di venerdì alla Crocus City Hall, la più grande sala concerti di Mosca che si trova alla periferia nord-ovest della capitale russa, dove un commando composto da almeno 5 uomini, con armi automatiche e granate, ha aperto il fuoco sui civili, dando poi fuoco all'edificio. Sono più di un centinaio le persone ricoverate in ospedale (diversi feriti versano in condizioni critiche), mentre 11 presunti terroristi sarebbero stati fermati dalla polizia.

Le autorità russe attribuiscono le morti alle ferite d'arma da fuoco e all'asfissia a causa dell'incendio scoppiato durante l'attacco. Nel frattempo le forze di sicurezza lavorano all' "ispezione" del luogo dell'attentato, procedono con il "sequestro delle prove materiali" e con l'esame delle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso.

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Gli arresti 

Il servizio di intelligence Fsb ha  informato il presidente russo Vladimir Putin di 11 arresti. A riferirlo è l'agenzia russa Ria, secondo cui Putin è stato informato dal capo dei servizi. Tra le persone arrestate vi sarebbero "tutti i quattro terroristi direttamente coinvolti nell'attacco terroristico".

Il deputato russo Alexander Khinshtein ha riferito di un'auto sospetta una Renault, a bordo della quale viaggiavano degli uomini sospettati di aver preso parte all'azione, che non si sarebbe fermata all'alt delle forze dell'ordine tentando la fuga. 

L'auto fermata dalla polizia-2

Durante l'inseguimento, avvenuto nel distretto di Karachi, nella regione di Bryansk (non lontano dal confine con l'Ucraina), sono stati esplosi dei colpi di arma da fuoco e l'auto si è ribaltata. Un presunto terrorista è stato arrestato sul posto, mentre un secondo è stato preso poco dopo. Nell'auto sono stati trovati una pistola, un caricatore per un fucile d'assalto Akm e passaporti di cittadini del Tagikistan.

Secondo i servizi russi, citati dall'agenzia Ria Novosti, le persone arrestate "erano intenzionate a passare in Ucraina", oltrepassando la frontiera con la Russia, e avevano "contatti sul lato ucraino". 

Il post su Telegram

L'interrogatorio di uno dei 4 arrestati

Uno dei quattro arrestati, un 26enne, avrebbe già ammesso in un primo interrogatorio sommario di avere accettato di partecipare all'azione dopo avere ascoltato circa un mese fa le lezioni di un non meglio precisato "predicatore", e di essere stato reclutato da un aiutante di quest'ultimo, di cui non conosce il nome. Il presunto attentatore non ha però fatto alcun riferimento all'Ucraina. Avrebbe invece spiegato che gli erano stati promessi 500.000 rubli (circa 5.000 euro), di cui 250.000 già pagati in anticipo. I dettagli emergono da un video pubblicato su Telegram dalla direttrice della televisone Russia Today, Margarita Simonyan. 

Un interrogatorio che comunque è stato condotto con modalità brutali. Nel filmato, rilanciato dall'agenzia di stampa russa Ria Novosti, si vede l'uomo che viene tenuto per i capelli da un agente mentre gli vengono poste delle domande. L'uomo dice di essere arrivato in Russia dalla Turchia il 4 marzo. Poi, ha aggiunto, "i documenti sono scaduti e ho attraversato il confine". 

Uno screeshot dell'interrogatorio

L'attentato alla Crocus City Hall

Al momento dell'attacco si stima che nella sala concerti ci fossero circa 6mila persone. In programma, tra gli altri eventi, c'era un concerto del gruppo Pic Nic. I terroristi hanno agito con una brutalità inaudita. Le immagini che circolano sui social documentano delle vere e proprie esecuzioni. Il commando sfonda le porte a vetri e apre il fuoco nell'atrio. Poi gli attentatori entrano nella sala concerti. E la strage continua. La folla, assiepata in platea, fugge mentre si sentono i colpi esplosi da armi automatiche. Nelle immagini si vedono gli attentatori che da una balconata aprono il fuoco sulle persone presenti. Come al Bataclan nel 2015.

Uomini armati sparano nella Crocus City Hall di Mosca

La struttura viene poi data alle fiamme forse con una bomba incendiaria. Solo a notte inoltrata le autorità di Mosca comunicano di aver domato le fiamme, confermando il crollo parziale del tetto della struttura. I feriti sono più di 140, di cui alcuni gravi. Tra loro ci sono diversi bambini. 

La rivendicazione dell'Isis è credibile? Tutti gli indizi 

L'attacco è stato rivendicato dall'Isis. I combattenti dello Stato Islamico, si legge nel testo diffuso sul canale Telegram dell'agenzia Amaq, legata all'organizzazione, "hanno attaccato hanno attaccato un grande raduno di cristiani nella città di Krasnogorsk, alla periferia della capitale russa, Mosca, uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando grandi distruzioni al posto prima di ritirarsi nelle loro basi in sicurezza". 

L'attentato in una sala concerto di Mosca, screenshot da un video che circola in rete-3

La paternità dell'attentato è ancora incerta, ma secondo gli 007 statunitensi la rivendicazione sarebbe credibile. I media Usa citano fonti di intelligence che confermano la presenza di un "flusso costante di informazioni", risalenti a novembre, sull'intenzione dell'Isis di colpire in Russia. In effetti le avvisaglie non sono mancate. A inizio mese i servizi di sicurezza russi (Fsb) avevano sventato un attacco armato da parte di militanti dell'Isis in una sinagoga a Mosca. 

E solo due settimane fa l'ambasciata statunitense a Mosca aveva lanciato un'allerta parlando di un "rischio imminente di attacco terroristico nelle prossime 48 ore". "L'ambasciata - specificava la nota - sta seguendo rapporti in cui si parla di estremisti con piani imminenti per colpire grandi assembramenti di persone a Mosca, inclusi concerti". Lo stesso avviso era stato emanato dalla Farnesina e da altre ambasciate. Putin però aveva definito l'avvertimento "un esplicito ricatto da parte dell’Occidente per tentare di destabilizzare la nostra società". 

La Casa Bianca ha confermato di aver lanciato un'allerta informando il Cremlino. "All'inizio di questo mese, il governo americano aveva informazioni su un piano per un attacco a Mosca contro grandi raduni e concerti" e le "ha condivise con le autorità russe", ha detto la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Adrienne Watson.

Una fonte dei servizi speciali russi ha confermato alla Tass che le autorità di Mosca avevano ricevuto informazioni dagli Usa su un piano per un attacco terroristico, ma senza "dettagli specifici". Si trattava "di informazioni di carattere generale" ha detto la fonte all'agenzia di stampa. 

C'è anche una data che ricorre: quella del 22 marzo. Proprio lo stesso giorno di otto anni fa, era il 2016, a Bruxelles l'Isis portò a termine un doppio attentato suicida a Bruxelles provocando 35 morti. E un anno dopo, il 22 marzo del 2017, a Londra un uomo di 52 anni, Khalid Masood, forse ispirato dal terrorismo internazionale, travolse e uccise diversi passanti su un ponte vicino al Palazzo di Westminster, nel cuore della capitale inglese. 

L'Ucraina: non siamo stati noi. Mosca: se Kiev è responsabile, pagherà

Impossibile, almeno al momento, avere certezze assolute sulla paternità dell'attacco. Certo è che subito dopo la strage dalle alte sfere del Cremlino partono subito messaggi chiari: se l'Ucraina è responsabile, pagherà. A dirlo, in particolare, è il vice presidente del Consiglio nazionale di sicurezza russo, Dmitry Medvedev: "La Russia risponderà alla morte con la morte. E se verrà accertato che ci sono i terroristi del regime di Kiev dietro all'attacco è impossibile rispondere in modo diverso''. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ribatte invece agli Usa che avevano "scagionato" Kiev. "Né la Casa Bianca né nessun altro è in grado di postulare l'innocenza di qualcuno". Insomma, c'è il dubbio fondato che il regime putiniano possa usare l'attentato in chiave anti-ucraina.

Attentato a Mosca, ApPhoto via LaPresse

Intanto a Kiev negano ogni coinvolgimento. ''L'Ucraina non ha nulla a che vedere con l'attacco terroristico al Crocus'' ha fatto sapere il Consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. A negare ogni responsabilità è anche il Corpo dei Volontari Russi (Rdk), uno dei gruppi paramilitari filo-ucraini responsabili delle incursioni armate avvenute in Russia nei giorni scorsi. "Ovviamente non abbiamo nulla a che fare con questo", ha detto un rappresentante del gruppo Rdk a Novaya Gazeta Europe.

E in tutta la Russia sale l'allerta terrorismo: la decisione di cancellare ogni grande evento che preveda una partecipazione di massa, annunciata dal sindaco di Mosca pochi minuti dopo l'attacco, è stata ora estesa all'intera Federazione russa. 

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