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Domenica, 28 Aprile 2024
Gli oppositori interni / Russia

Cosa sappiamo sulle incursioni dei ribelli pro-Ucraina in Russia

Almeno due gruppi armati, la legione per la libertà della Russia e il Battaglione siberiano, hanno sferrato attacchi contro l'esercito del Cremlino nelle zone al confine tra i due Paesi

La guerra tra Russia e Ucraina prosegue senza sosta mentre si registrano infiltrazioni in territorio russo da parte di gruppi paramiliari pro-Kiev. Si tratta di milizie informali composte da cittadini russi appartenenti a tre diverse formazioni: la "Legione per la libertà della Russia", i "il Corpo volontario" e il "Battaglione siberiano". Gruppi definiti "marionette dell'esercito ucraino e della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti" dai funzionari russi. 

I volontari pro-Ucraina hanno pubblicato dichiarazioni e video sui social network, nei quali vengono rivendicati blitz nelle regioni russe di Belgorod e Kursk, al confine con l'Ucraina, affermando di volere "una Russia liberata dalla dittatura di Putin".

"Strapperemo la nostra terra al regime centimetro per centimetro", ha dichiarato in un post su Telegram la Legione per la libertà della Russia.

La Russia nega la violazione delle frontiere

Al momento non è stato possibile verificare in modo indipendente l'autenticità dei video che mostrano gli attacchi all'interno del territorio russo, mentre il ministero della Difesa di Mosca afferma di aver respinto i tentativi compiuti da "formazioni terroristiche" ucraine di penetrare i confini della Russia da tre direzioni nelle regioni di Belgorod e Kursk, "dopo intensi bombardamenti su obiettivi civili".

Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti citando il ministero. Secondo quest'ultimo, le formazioni di Kiev hanno "cercato di invadere il territorio russo", ma "avendo subito perdite significative, sono state respinte e non ci sono state violazioni delle frontiere".

Andriy Yusov, portavoce dell'intelligence militare ucraina, ha dichiarato al canale ucraino 24 che i gruppi stavano conducendo l'operazione sul territorio russo in modo indipendente dall'esercito ucraino. Tentativi di incursioni, secondo i servizi di sicurezza interni russi (Fsb), sarebbero stati registrati "dal 10 marzo" all'interno del "confine delle entità della Federazione Russa". 

In particolare, secondo il ministero della Difesa russa, i blitz sarebbero partiti intorno alle 3 del mattino, ora di Mosca, verso il distretto russo di Belgorod. Altri quattro attacchi da parte di "gruppi di sabotaggio e ricognizione" ucraini sarebbero stati respinti circa cinque ore dopo nella regione di Kursk. Qui, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Tass che cita le autorità locali, le scuole sarebbero state chiuse dopo il tentativo di incursione.

Gli attacchi in vista delle elezioni 

I blitz degli oppositori russi arrivano a una manciata di giorni dall'inizio delle elezioni presidenziali russe, previste dal 15 al 17 marzo 2024. 

Tutto ciò che c'è da sapere sulle elezioni presidenziali in Russia (dal risultato scontato) (today.it)

"Il popolo voterà per chi vuole, non per chi deve. I russi vivranno liberamente", ha affermato sui social la Legione per la libertà della Russia, con un chiaro riferimento alle consultazioni imminenti, per le quali la vittoria di Putin è data per scontata, ma che evidentemente animano l'azione delle frange che si oppongono al Cremlino. 

La raffineria colpitaAnche l'esercito ucraino avrebbe attaccato contemporaneamente la Russia con decine di droni. Una raffineria di petrolio è stata colpita a Nizhny Novgorod, città a poche centinaia di chilometri da Mosca, mentre secondo il governatore Andrey Klychkov, uno dei droni avrebbe colpito un deposito di carburante nella città russa di Orel: "Un impianto energetico di carburante è stato attaccato, sul posto lavorano i servizi di emergenza per contenere l'incendio. Non vengono riferite vittime".

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