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Lunedì, 29 Aprile 2024
Numeri da plebiscito / Russia

Putin ottiene oltre l'87% dei voti: "Più forti che mai, terza guerra mondiale è vicina"

Alle ultime presidenziali del 2018 aveva preso il 76%, ora è andato in scena un vero plebiscito. Numeri che secondo il collaboratore di Navalny, Volkov, "non hanno il minimo rapporto con la realtà"

Con l'87% dei voti e l'affluenza superiore al 73%, per Vladimir Putin è il giorno della vittoria. Un plebiscito annunciato, contro il quale poco hanno potuto i gesti di protesta che pure si sono registrati. Elezioni "né libere né oneste", nelle parole di Washington, ma che non hanno impedito a Putin di pronunciare il discorso della vittoria dicendosi più forte che mai. "Nessuno riesce o riuscirà a spaventarci, tutti i piani grandi o grandiosi previsti saranno sicuramente realizzati", ha affermato presso la sede elettorale di Mosca.

Nel discorso ha inviato un chiaro messaggio alla Nato: in caso di un più ampio coinvolgimento in Ucraina "il mondo sarà ad un passo dalla terza guerra mondiale". Per la prima volta Putin ha poi nominato Alexei Navalny: "Sì, è morto ed è sempre un evento triste. Ma ne abbiamo avute altre nelle nostre carceri. C'era l'idea di scambiare Navalny con coloro che si trovano nei Paesi occidentali, e ho accettato, volevamo scambiarlo in modo che non tornasse, ma è avvenuta questa morte, così è la vita", ha commentato.

Consensi più forti che mai

Alle presidenziali del 2012 Putin aveva preso il 63% dei voti, nel 2018 il 76%. I numeri attuali si spiegano con un inasprimento dell'autoritarismo e dei meccanismi repressivi del regime ma, secondo  il collaboratore di Navalny, Volkov, tali cifre "non hanno il minimo rapporto con la realtà". Secondo il leader del Cremlino, il risultato ottenuto consentirà alla Russia di consolidare la sua società e diventare "più forte ed efficace". "Siamo una famiglia unita", ha aggiunto il presidente accolto dal coro della folla che lo inneggiava. Il presidente ha pou ringraziato i cittadini "per il sostegno e la fiducia" così come "i soldati al fronte". "Devo parole di ringraziamento a tutti i nostri soldati che si sono impegnati a compiere il loro dovere davanti alla Patria", ha dichiarato, assicurando che questa elezione non è stata una "formalità".

"Il numero esiguo di reclami" presentati in relazione alle elezioni, ha proseguito Putin, "la dice lunga sulla qualità del lavoro". Con riguardo al futuro ha scandito: "Posso dire con assoluta fiducia che tutti i piani piuttosto grandi, se non grandiosi in alcuni settori, che sono stati concepiti e di cui ho recentemente parlato nel mio messaggio all'Assemblea federale, saranno sicuramente realizzati e gli obiettivi saranno certamente raggiunti".

La Russia non si farà "schiacciare": "È impossibile intimidire il nostro popolo", ha ribadito, sottolineando poi "la forte partecipazione" alle urne nei territori ucraini occupati.

Migliaia di russi ai seggi a mezzogiorno per protesta: 74 arresti

"Non ha avuto effetto", ha poi rivendicato Putin, la protesta 'Mezzogiorno contro Putin' guidata dalla moglie di Navalny e ormai simbolo dell'opposizione Yulia Navalnaya. "Chi ha danneggiato le schede elettorali deve essere perseguito a norma di legge", ha aggiunto Putin, che con sarcasmo ha sottolineato che l'opposizione può essere solo che "elogiata" per il suo appello a votare a mezzogiorno. In tutto, sono 74 le persone arrestate in tutta la Russia, fermate nei pressi e all'interno dei seggi. Diversi video documentano la presenza di soldati armati che entrati nelle cabine elettorali per controllare.

Il soldato russo che entra nelle cabine elettorali per verificare i voti

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