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Lunedì, 29 Aprile 2024
Venti di guerra / Russia

Cosa vuole davvero Vladimir Putin

Tra scenari catastrofici e inviti alla diplomazia, accuse e contro-accuse, il mondo è col fiato sospeso. I movimenti di truppe da una parte e dall'altra sono tremendamente reali: 110mila militari russi ammassati al confine. Cosa c'è davvero nella testa dello "zar"

Tra scenari catastrofici e inviti alla diplomazia, è ormai guerra, ma solo di notizie, accuse e contro-accuse. I movimenti di truppe da una parte e dall'altra sono però tremendamente reali: la crisi tra Russia e Occidente con l'Ucraina al centro sembra a un passo dal precipitare, tutti affermano di voler seguire la via diplomatica, ma niente di concreto si muove. Sono tante le contraddizioni e numerosi i segnali degli ultimi giorni da analizzare. Continuano gli sforzi diplomatici mentre cresce a livello diplomatico la tensione tra Washington e Mosca, accusata di incrementare la propria presenza militare a ridosso del territorio ucraino.

Putin vuole realmente invadere l'Ucraina?

I portavoce russi negano quotidianamente qualsiasi intenzione di invadere. Così ha fatto anche il presidente russo, Vladimir Putin, quando ha incontrato il leader francese, Emmanuel Macron, la scorsa settimana, e quando ha parlato al telefono con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Ci sono due problemi però, come nota il GuardianIn primis, pochi governi occidentali credono alle smentite di rito di Putin. In secondo luogo, Putin non ha spiegato perché, se le sue intenzioni sono pacifiche, ci sono 110mila militari russi ammassati ai confini.

Cosa muove Putin? Probabilmente vuole ricostruire una sfera di influenza russa nell'Europa orientale, accrescendo in qualche modo il suo "influsso" sulle ex repubbliche sovietiche come Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia, Georgia e Ucraina ora indipendenti. In passato ha spesso lamentato la loro "perdita" dopo il crollo dell'Urss. Putin vorrebbe però contestualmente dimostrare all'Occidente (e ai russi) che il Paese è ancora una superpotenza, anche se per la maggior parte dei parametri ormai considerati più rilevanti (a parte le armi nucleari e la geografia) è una potenza di medie dimensioni in declino.

Perché proprio l'Ucraina, dunque? Putin considera l'Ucraina strategicamente importante e si oppone alla sua crescente vicinanza alla Nato. Vuole contrastare la crescita dei legami di Kiev con l'Unione europea. Ma c'è di più. Dal suo punto di vista, l'Ucraina è una democrazia giovane e imperfetta ma vera, con libertà di parola e media liberi, che elegge liberamente i suoi leader. Nei fatti, i russi non godono di tali libertà: se seguissero l'esempio dell'Ucraina, Putin non durerebbe a lungo. Più in generale, Putin è un ex agente del Kgb, un revisionista nostalgico che considera l'Ucraina come parte integrante della Russia storica e vede la sua perdita come un simbolo della sconfitta russa nella guerra fredda.

Perché si è arrivati solo ora all'escalation? Putin può percepire forse le debolezze occidentali, più che nel passato. La Nato è uscita ridimensionata dal pantano afghano e Joe Biden, che ha puntato forte in campagna elettorale sullo stop alle guerre con militari Usa impegnati all'estero, ha rifocalizzato la politica estera americana e le risorse militari sulla Cina, non sull'Europa. Qualcuno suggerisce poi che Putin abbia bisogno di una grande vittoria per sostenere a livello interno le sue politiche anti-occidentali, e giustificare le difficoltà che i russi devono sopportare a causa delle sanzioni occidentali imposte dopo l'annessione della Crimea.

Cosa vuole davvero Putin?

Per porre fine allo stallo (forse) Putin vuole che la Nato prometta di non accettare mai l'Ucraina (o Georgia e Moldova) come membri. Vuole, nell'interessante analisi del Guardian, che l'alleanza atlantica si allontani in modo netto da paesi "in prima linea" come Polonia, Romania e Bulgaria, ex membri del defunto Patto di Varsavia: "Vuole poi che Kiev accetti lo status di autonomia per la regione del Donbas e rinunci a qualsiasi pretesa sulla Crimea. Vuole limitare o fermare il dispiegamento nell'Europa orientale e meridionale di nuovi missili statunitensi a medio raggio. Ancora più ambiziosamente, vuole ridisegnare l'architettura di sicurezza dell'Europa, per ristabilire l'influenza della Russia ed estendere la sua portata geopolitica". La contrarietà degli Usa a gran parte di queste opzioni è totale. Di qui la crisi attuale.

Cosa sta succedendo tra Russia e Ucraina

Gli Usa hanno ordinato la partenza dall'Ucraina della "maggior parte degli americani ancora presenti nell'ambasciata di Kiev" alla luce della "minaccia russa sufficientemente alta e imminente da farci agire con tale prudenza". Gran parte dei Paesi europei hanno seguito la linea americana, con simili decisioni. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno annunciato il totale ritiro dei propri istruttori militari dall'Ucraina.

Usa e Gran Bretagna, in sostanza la Nato, ribadiscono che non parteciperanno direttamente a un eventuale confitto tra Russia e Ucraina e vogliono evitare la presenza di loro cittadini in un teatro di guerra. C'è anche un sottotesto negoziale: alla Russia che vuole escludere in modo formale una futura adesione dell'Ucraina alla Nato viene detto che Kiev ha un rilievo strategico limitato per gli Usa, quindi è esclusa una implicazione diretta in caso di attacco russo

Il Portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato oggi che "la Russia cerca la cooperazione con tutti (...) ma è ovvio, la Russia cercherà opportunità per espandere la cooperazione dove vede condizioni di reciprocità". A cosa si riferisce? Evidentemente l'allusione è al crescente avvicinamento della Russia alla Cina e all'aumento delle forniture russe di gas a Pechino. Mosca lascia intendere che è un corso obbligato, la Russia deve cercare alternative all'Europa che mira alla diversificazione nel proprio approvvigionamento e alla riduzione della dipendenza dalla Russia. E' un monito agli Usa, che in Europa sono impegnati nel contenimento della Federazione russa anche se la Cina, e quindi il quadrante Indo-pacifico, rappresenta la vera sfida in prospettiva. Sono inoltre parole che confermano che il Cremlino pensa di poter giocare l'avvicinamento a Pechino in chiave negoziale con l'Occidente e sottolinea la propria forza in termini di fornitore energetico.

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"C'è aria di Monaco"

I colloqui tra il presidente russo Vladimir Putin e l'americano Joe Biden sembrano non portare a nulla di concreto. Ieri si sono parlati per almeno un'ora e il colloquio non sembra aver portato alcun sviluppo. Un vicolo cieco. Non erano stati indicati obiettivi prima della telefonata, non ne sono stati indicati dopo. Né Usa né Russia al momento sono disposte a un'apertura negoziale ufficiale. Per gli Usa è importante mantenere alta la pressione sulla Russia, per il Cremlino è importante sostenere la propria posizione di parte dialogante, in ottica interna e internazionale.

"C'è aria di Monaco", ha dichiarato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace in un'intervista, paragonando  gli sforzi negoziali di alcuni paesi europei alla Conferenza di Monaco del 1938, che diede il via libera all'annessione tedesca dei Sudeti cecoslovacchi, nella speranza che questo sarebbe bastato a Hitler. Perché da Londra arrivano dichiarazioni del genere? Secondo alcuni analisti il Regno Unito starebbe cercando di rilanciare il proprio ruolo in Europa. La critica è evidentemente quasi tutta rivolta Emmanuel Macron, il presidente francese attivissimo sul fronte negoziale e il più duro nelle trattative post-Brexit con il Regno Unito. Evocando la Conferenza di Monaco Wallace punta il dito contro la presunta poca lungimiranza degli europei.

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Viaggi sconsigliati in Ucraina

Intanto la Farnesina ha invitato i nostri connazionali a lasciare l'Ucraina. E vengono inoltre sconsigliati i viaggi nel Paese (non è dato sapere chi visti gli scenari attuali ci starebbe pensando, ma tant'è). "In considerazione dell’attuale situazione, in via precauzionale, si invitano i connazionali a lasciare temporaneamente il paese con i mezzi commerciali disponibili", consiglia l'Unità di crisi della Farnesina sul sito Viaggiare Sicuri. "Considerata, inoltre, la situazione di incertezza ai confini, si raccomanda di posticipare tutti i viaggi non essenziali verso l’Ucraina e di mantenersi costantemente aggiornati sui mezzi d'informazione e su questo sito", si legge nell'aggiornamento appena pubblicato. Si ricorda inoltre che i viaggi "a qualsiasi titolo" nelle regioni di Donetsk e Luhansk ed in Crimea sono "sconsigliati", mentre se presenti nel Paese, come già raccomandato nelle ultime settimane, si invita a registrarsi sul sito www.dovesiamonelmondo.it e a scaricare la APP "Unità di Crisi".

Tutto il personale non essenziale della nostra sede diplomatica a Kiev è sulla via del ritorno. Ma l'ambasciata italiana resta pienamente operativa. E' ancora il tempo della diplomazia.

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