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Domenica, 28 Aprile 2024
Stavano dormendo / Israele

La giornalista uccisa con la sua famiglia a Gaza: era incinta

Reema Saad, trentenne al quarto mese di gravidanza, ha perso la vita in un raid israeliano insieme al marito Mohammed e ai figli Zaid e Mariam

Reema Saad era una giornalista palestinese di 30 anni al quarto mese di gravidanza. C'è anche lei tra le vittime di un bombardamento israeliano di mercoledì notte. Il raid è avvenuto intorno all'1.30 del mattino e ha colpito un edificio residenziale nel sobborgo di Tal al-Hawa, a sud di Gaza City. La cronista era nel suo appartamento con la famiglia. Tutti dormivano: oltre a lei, il marito Mohammed al-Telbani e i due bambini, Zaid di cinque anni, e Mariam di tre. Dopo il bombardamento, i soccorsi sono intervenuti per estrarre le persone rimaste sotto le macerie: il corpo di Reema è stato trovato senza vita, mentre il marito e il figlioletto sono stati portati in ospedale, dove sono poi deceduti. Dispersa in un primo momento la piccola Mariam, poi trovata morta.

Reema Saad, la giornalista uccisa con la sua famiglia a Gaza

Reema Saad è tra i civili palestinesi uccisi da inizio settimana, quando Israele ha avviato bombardamenti sulla Striscia di Gaza in risposta al lancio di missili da parte di Hamas. Samia Saad, la madre di Reema, ha raccontato che il giorno prima della tragedia aveva proposto alla figlia di passare la notte da lei, ma la donna aveva risposto di sentirsi al sicuro, persuasa che l'esercito israeliano non avrebbe colpito quell'area periferica. "Andava sempre a letto presto, il suo lavoro era molto faticoso", ha detto la madre della vittima. 

La morte di Reema Saad, riferisce l'agenzia di stampa Dire, non richiama solo il tema delle uccisioni tra i civili palestinesi, ma anche del tributo pagato dai media in questa crisi, che alcuni osservatori hanno definito "la terza intifada": l'organizzazione internazionale per i diritti dei giornalisti, Committee to Protect Journalists (Cpj), ha avvertito che tra gli edifici rasi al suolo dall'aviazione israeliana ce ne sono anche due che, a Gaza City, ospitavano gli uffici di una dozzina di testate, locali e internazionali. L'esercito ha avvisato in anticipo i residenti dell'intenzione di colpire le torri di oltre dodici piani di Al-Jawhara e Al-Shorouk, ma il Cpj avverte di non essere in grado di confermare che questo sia stato sufficiente a evitare vittime. Ignacio Miguel Delgado, rappresentante di Cpj per il Medio Oriente e il Nord Africa, ha dichiarato: "È assolutamente inaccettabile che Israele bombardi e distrugga gli uffici dei media mettendo in pericolo la vita dei giornalisti, soprattutto perché le autorità israeliane sanno dove si trovano questi media. Le autorità israeliane devono garantire che i giornalisti possano svolgere il proprio lavoro in sicurezza, senza paura di essere feriti o uccisi".

Il palazzo della stampa bombardato a Gaza: il momento in cui l'edificio collassa

Continua lo scontro fra Israele e i palestinesi. Nella notte Hamas ha lanciato una pesante offensiva con razzi da Gaza verso Israele, in particolare verso il centro e il sud del Paese. Le sirene d'allarme sono suonate in mattinata ad Ashdod e Ashkelon, scrivono i media israeliani. Due razzi sono esplosi a Netivot, uno dei quali vicino ad un supermercato. Secondo la polizia non hanno provocato danni o feriti. 

Dall'inizio del nuovo inasprimento del conflitto, sono 2.900 i razzi lanciati da Gaza verso Israele. Tra questi, 450 non hanno superato il territorio della Striscia di Gaza per difetti di fabbricazione o di lancio e altri 1.150 sono stati intercettati dal sistema di difesa contraerea israeliano Iron Dome. Lo ha reso noto il portavoce dell'esercito israeliano, aggiungendo che, solo nelle ultime 24 ore, Israele ha colpito a Gaza "90 obiettivi di Hamas e della Jihad Islamica". I morti palestinesi a Gaza sono saliti a 181, dei quali 52 sono minorenni e 31 donne. Lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza che parla anche di 1.225 feriti. Il bilancio potrebbe ancora salire perché "le squadre di emergenza stanno ancora lavorando per estrarre le persone intrappolate e i morti sotto le macerie" dopo gli ultimi raid israeliani, afferma il ministero, citato dai media israeliani.

Una serie di pesanti bombardamenti sono arrivati da parte dell'esercito israeliano. Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver colpito stamane nella Striscia di Gaza 11 postazioni per il lancio di razzi a Shejaiyah e Khan Younis, oltre ad una cellula di Hamas a Khan Yunis dalla quale venivano lanciati razzi. I rabbini ultraortodossi Chaim Kanievsky e Gershon Edelstein hanno esortato gli ebrei ad evitare il Muro del Pianto durante il fine settimana per motivi di sicurezza legati all'escalation del conflitto in atto, nonostante sia il weekend in cui si festeggia Shavuot, che celebra la consegna delle Tavole della legge al popolo ebraico. I due leader ultraortodossi hanno scritto in una lettera congiunta sottolineando che il rischio è troppo grande e tutti sono tenuti ad astenersi da "atti di provocazione".

"Dio aiuti il popolo di Gaza. Negli ultimi 45 minuti il bombardamento più pesante vicino all'edificio con i nostri uffici dell'Unrwa". Così, intorno all'1 di questa notte, Matthias Schmale, direttore dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), dava conto del massiccio attacco israeliano su Gaza City che ha sfiorato anche la sede dell'agenzia Onu.

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