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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'esclusione / Brescia

Patrick Zaki cancellato anche dal Festival di Brescia

Le parole del giovane attivista contro Benjamin Netanyahu, da lui definito "serial killer politico", stanno facendo saltare molti eventi legati alla promozione del suo libro autobiografico

Dopo la partecipazione a Che tempo che fa” (pare solo rimandata) e la presentazione del suo libro autobiografico all’Arsenale di Torino (spostata in altra sede), Patrick Zaki salta anche l’inaugurazione del Festival della Pace di Brescia, in programma dal 10 al 25 novembre e già anticipato in questi giorni da una serie di iniziative tra cui la Marcia per la pace e l’accoglienza, in scena sabato. Lo studente e attivista egiziano, noto per il suo arresto nel 2020 per cui si registrò una grande mobilitazione della comunità internazionale, è finito nell’occhio del ciclone per le sue dichiarazioni in merito al conflitto tra Israele e Palestina: in un post sui social aveva definito il premier israeliano Benjamin Netanyahu "serial killer politico". A Brescia Zaki era atteso per presentare il suo libro (autobiografico) "Sogni e illusioni di libertà", ma ogni appuntamento cittadino è stato annullato.

Le precisazioni

A nulla sono servite rettifiche scritte dall’attivista in una lunga lettera inviata al quotidiano La Repubblica: "Alcuni - scrive - potrebbero biasimarmi perché nei miei post non ho menzionato subito il mio ripudio per qualsiasi forma di violenza esercitata o praticata contro un civile indifeso, donna o bambino, non coinvolto in questo conflitto. In ogni caso, sono contrario all'uccisione o all'aggressione di qualsiasi civile, israeliano o palestinese, non coinvolto nelle violenze, nelle colonie illegali o negli omicidi".

Napoli (Azione): “Chi lo ha escluso doveva motivare”

E c’è chi, pur non condividendo il pensiero del giovane attivista, non è d’accordo alla sua esclusione degli eventi. "Zaki ha spiegato, senza convincermi, la sua posizione sulle stragi di sabato 7 ottobre in Israele", spiega Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione. "Chi lo ha escluso - continua - avrebbe dovuto forse motivare meglio, senza anatemi ma neppure senza indulgenza, le ragioni della sua esclusione. Zaki mette sullo stesso piano le stragi dei terroristi e la reazione di Israele, ignorando che gli israeliani non vanno casa per casa a Gaza a decapitare bambini, donne e anziani. Equiparare una banda di criminali nazisti all'esercito di una democrazia è un fuor d'opera che Zaki doveva risparmiarsi, e risparmiarci. Rimane il fatto che la democrazia è talmente forte e superiore a chi ne denuncia le lacune e poco ne apprezza le virtù da poter concedere la parola a tutti”, conclude.

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