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Domenica, 28 Aprile 2024
La polemica

"L'aborto? Non è mai giusto, neanche in caso di stupro". Diventa un caso il convegno in Parlamento

Un'iniziativa organizzata dal deputato leghista Simone Billi riaccende la polemica sulla 194. Lui si difende: "Non ero presente, quello che si è detto non mi rappresenta e non rappresenta il mio partito"

"L'aborto non è un diritto legalmente accettabile e anche nei casi più tragici come lo stupro non è mai giusto". È una delle frasi contenute nel depliant di un'iniziativa che si è scolta alla Camera dei Deputati: un convegno organizzato dal Centro Studi Politici e Strategici "Machiavelli" e autorizzato dal deputato della Lega Simone Billi, che figura tra gli autori del sito dell'associazione.

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Durante l'evento, animato dal blogger "sovranista" Marco Malaguti e Maria Alessandra Varone, dottoranda in Filosofia dell'università Roma Tre, si è messa sotto accusa l'interruzione di gravidanza regolata dalla Legge 194 a 360 gradi, mettendola sullo stesso piano dell'eutanasia e contestando l'autodeterminazione della donna, che secondo le tesi sostenute dagli oratori non dovrebbe avere più diritto decisionale del padre del potenziale bambino.

Il Pd all'attacco: "La destra attacca il diritto all'aborto su tutti i fronti"

Come prevedibile, i contenuti e i toni dell'iniziativa hanno scatenato una valanga di critiche da parte dell'opposizione. "È gravissimo e inaccettabile che deputati della Lega mettano in discussione una legge dello Stato e non perdano occasione per manifestare una visione dei diritti delle donne talmente retrograda da riportare il Paese indietro di 50 anni. È disumano pensare di imporre a una donna una scelta così intima, personale e dolorosa. Non c'è che dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ma la Premier Giorgia Meloni e la ministra Eugenia Roccella che dicono?". Se lo chiede la senatrice del Partito Democratico Valeria Valente, componente della commissione bicamerale femminicidio.

Le fa eco la compagna di partito e deputata Rachele Scarpa: "Sono sinceramente inquietata dall'utilizzo che attraverso questa conferenza si è fatto della Camera dei Deputati", spiega a Today.it. Che dalla sala conferenze stampa della sede del potere legislativo in Italia – continua – si contesti la 'moralità' e la legittimità di un diritto sancito per legge è sicuramente grottesco, se non preoccupante. L'attacco della destra al diritto all'aborto è costante e su tutti i fronti: dalle mancate risorse in sanità, alla tumulazione dei feti, all'auscultazione del battito, sia da un punto di vista culturale di propaganda sia a livello legislativo osservo molto attivismo per negare alle donne un diritto fondamentale di libertà e e autodeterminazione. Coerentemente con il dogma 'Dio, patria e famiglia' la donna è inerentemente madre, e la libertà di scelta sul proprio corpo in caso di gravidanza non può rientrare in questo disegno. Noi siamo all'opposto di questa visione: 194 va difesa e ne va garantita la piena applicazione, iniziando dal finanziare meglio spazi come i consultori e dal prendere di petto il problema dell'obiezione di coscienza, che in alcuni territori supera abbondantemente l'80 per cento".

Italia Viva: "Siamo oltre l'oscurantismo"

"Qui siamo oltre l'oscurantismo. Altro che Medioevo", scrive sui social Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. "Il deputato leghista Billi – spiega – evidentemente vuole prendere il posto del senatore Pillon come campione di arretratezza e promuove un convegno alla Camera in cui si rimette in discussione la legge 194, negando che l'aborto sia un diritto. Ancora una volta nel mirino finiscono le donne e la loro libertà. Maggioranza di inadeguati, incapaci e pure illiberali. Dovete andare a casa". Durissimo anche il suo collega e senatore Ivan Scalfarotto: "Come hanno abbondantemente dimostrato le elezioni di mid-term negli Usa, si tratta di una posizione che non è solo moralmente aberrante, ma pure politicamente perdente. In ogni caso, ci provino soltanto e ci vedranno sulle barricate", scrive su X.

Billi: "Non ero presente, io e la Lega siamo per la libertà di scelta"

A gettare acqua sul fuoco, arriva un comunicato del diretto interessato, che non era presente all'iniziativa per degli impegni della commissione Esteri a Strasburgo. "Quanto uscito oggi su alcuni mezzi stampa – spiega Simone Billi – non rappresenta né la mia, né, tanto meno, la posizione del partito. La Lega, da sempre, si è battuta per la libertà di espressione delle donne e quanto riportato è falso. Personalmente credo nella libertà di scelta e, soprattutto, le donne vittime di violenza non possono essere utilizzate e strumentalizzate. Ribadisco ancora una volta che le donne devono poter decidere autonomamente. Io non ero presente al convegno e, se fossi stato presente, avrei sicuramente portato avanti le mie tesi".

Zanella (Avs): "Dispiace che la Camera abbia ospitato un evento così"

La "scomunica" di Billi ha placato in parte le critiche, ma c'è chi, come la senatrice di Italia Viva, Daniela Sbrollini, chiederà un'indagine alla Camera per chiarire come sia stato possibile ospitare un evento che ha contestato un diritto regolamentato da una legge dello Stato. "Bene che la Lega abbia sconfessato i suoi stessi ospiti" spiega a Today.it Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera: "I relatori invitati – continua – hanno sostenuto cose inaccettabili anche per le posizioni più reazionarie. L'autodeterminazione della donna è un principio consolidato, dispiace che la Camera abbia potuto ospitare un evento dove si sono espresse posizioni così retrive".

Roccella: "Non ci sono rischi di toccare la 194"

In serata, interviene anche la ministra della Famiglia e della Natalità, Eugenia Roccella: "Il governo – spiega – non può rispondere di quello che dice un'associazione che neanche conosco, e da quello che so la Lega ha solo dato la possibilità di avere una sala dove fare il proprio incontro. La nostra posizione sulla 194 è stata sempre chiarissima fin dall'inizio, non ci sono rischi di toccare la 194. Lo abbiamo detto fin dall'inizio, mille e mille volte, queste sono le posizioni del governo".

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