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Domenica, 28 Aprile 2024
Movimento 5 Stelle

Il Movimento processa Gambaro, la senatrice: "Io resto"

La requisitoria dei grillini sul caso della senatrice "dissidente" non va più in streaming, per decisione dell'assemblea. Quindici senatori, intanto, smentiscono di voler lasciare il movimento e minacciano querele

ROMA - Prima una riunione riservata e ristretta in Senato per concordare la linea da seguire - senza l'ex capogruppo Vito Crimi - e poi il "processo", che doveva essere pubblico, in diretta streaming , per decidere il da farsi sul caso di Adele Gambaro, la senatrice che ha criticato Beppe Grillo per i risultati negativi del movimento nelle scorse amministrative e per la quale è stata proposta l'espulsione. La diretta streaming è saltata, per decisione dell'assemblea, ma il "processo" è partito, anche se in leggero ritardo.

Tutto pronto, insomma, per la resa dei conti con la senatrice colpevole di aver attaccato il leader con il gruppo che si divide tra quelli che vogliono processare la Gambaro e lasciare al voto della Rete il destino della senatrice e quanti invece non vogliono votare per quello che definiscono un diritto di critica e di libertà di parola.

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GAMBARO LASCIA - E' stata proprio lei, Adele Gambaro, a lasciare per prima l'assemblea congiunta dei gruppi M5s. La senatrice sotto processo ha letto una lettera in cui si dice dispiaciuta, ma non chiede scusa, e poi ha confermato il suo no alle dimissioni. A comunicarlo è lo staff comunicazione del Movimento 5 stelle. Poi, probabilmente in segno di protesta per le dure critiche rivolte dalla rete nei suoi confronti, ha abbandonato l'assemblea.

"CHIESTA L'ESPULSIONE" - Nonostante l'assenza della diretta interessata, comunque, "Crimi ha già chiesto l'espulsione, altri si sono già associati". A darne notizia è Andrea Colletti, deputato 5 stelle, che ai giornalisti ha spiegato: "Mi dispiace che non ci fosse Gamabro, che sia andata via. Andandosene ci ha mancato di rispetto. Noi volevamo ascoltare, capire la sua posizione e il fatto che sia andata via è un elemento che va molto a suo disfavore. E' una mancanza di rispetto. Io sono favorevole all'espulsione" ha concluso. 

PRIMA DELL'ASSEMBLEA- Il rapporto fra la Gambaro e il resto del Movimento 5 stelle, qualcuno escluso, sembra comunque ormai logoro anche se la senatrice non vuole lasciare. "Hai pubblicato un mio sms, non c'è più rapporto di fiducia", ha detto la senatrice rivolgendosi all'ex capogruppo Vito Crimi nel corso dell'assemblea. Ricordando poi di essere stata messa sotto accusa "per una intervista di due minuti data a titolo personale".

"Qui nessuno parla delle reazioni sul blog contro di me: sono state di una violenza incredibile", ha proseguito Gambaro. "Siamo tutti riconoscenti a Beppe Grillo ma i toni devono cambiare, soprattutto per noi che stiamo dentro le istituzioni", ha quindi aggiunto. "Non mi sono mai voluta mettere allo stesso livello di Grillo ma già una settimana prima dell'intervista di Sky avevo detto che il dissenso va ascoltato". E al collega Alberto Airola che le ha chiesto se avesse piacere a rimanere nel gruppo la senatrice ha risposto "sì". "Io - ha spiegato - ho espresso il mio disagio per i toni della comunicazione. Lavoro molto bene con i colleghi qui".

MORRA "GIUDICATO DALLA RETE" - Intanto, Nicola Morra, neo eletto capogruppo del M5s al Senato, "imita" Grillo e rimette il suo operato al popolo della rete, proprio come aveva fatto il comico genovese. "Questi sono stati i giorni più brutti della mia vita - ha detto durante la riunione - Io per primo chiederò alla prossima assemblea utile che io venga giudicato dalla Rete. Se ho sbagliato, è giusto che sia così. Ho ricevuto tante critiche, anche da amici".

Il deputato Manlio Di Stefano ha affidato a Facebook il suo pensiero sulla vicenda. E usa parole pesanti. "La dignità o ce l'hai o non ce l'hai - ha scritto -  La coerenza o ce l'hai o non ce l'hai. In italia non si rispettano i contratti legali vincolanti, figuriamoci quelli morali non vincolanti. E' stato chiesto troppo a queste persone. Fatele andare via tutte in un sol colpo. Spero vivamente che il M5S perda tutti gli elementi nocivi, tutti quegli elementi tossici che possono 'infettare', anche solo involontariamente, tutti gli altri. E' un po' la legge di Darwin, sopravvivono i più forti, i non deboli".

"STANNO COMPRANDO I PARLAMENTARI DEL MOVIMENTO"

Ha chiesto un passo indietro da parte della Gambaro, che non c'è stato, anche il senatore Maurizio Buccarella. "Dopo quasi 20 ore di riunioni di gruppo svolte negli ultimi giorni, sotto l'assedio mediatico della stampa nemica che, percepito l'odore del sangue, si avventa come un branco di squali per distruggere e dividere i parlamentari - scrive anche lui su Facebook - fra loro e fra loro e Grillo, oggi avremo finalmente l'opportunità di sentire dalla diretta voce della collega, che ha ben pensato di eclissarsi fino ad oggi dalle suddette riunioni sfinenti, il suo pensiero e le sue intenzioni". E ha concluso, affermando che la Gambaro "deve fare un passo indietro".

I GRILLINI SI SPACCANO SULLE ESPULSIONI

A tenere banco in casa 5 Stelle, poi, è la questione della presunta scissione dei "ribelli". Sul sito di Beppe Grillo, sotto il titolo "La stampa fa schifo", in proposito appare la precisazione di ben 15 senatori che minacciano querele e chiedono una smentita: "I senatori e le senatrici M5S smentiscono personalmente e categoricamente ciò che è affermato nell'articolo de La Stampa "I quindici senatori del M5S sull’orlo della scissione". Firmato: Battista, Bencini, Blundo, Bulgarelli, Campanella, Casaletto, De Pietro, De Pin, Fucksia, Giarrusso, Lezzi, Montevecchi, Simeoni.

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