rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Razzismo

Razzismo, il ministro Fontana: "Abrogare la legge Mancino". Conte lo ferma

L'esponente leghista mette nel mirino la legge pensata per reprimere i crimini a sfondo razziale e le azioni legate all'ideologia nazifascista. Di Maio lo gela: "Non è nel contratto di governo". Conte: "Strumento sacrosanto"

"Abroghiamo la legge Mancino". Dopo il caso di Daisy, l'alteta colpita ad un occhio da un uovo (un agguato che inizialmente molti giornali avevano descritto impropriamente come "razzista") la maggioranza mette nel mirino la legge entrata in vigore nel '93 per reprimere i crimini a sfondo razziale e le azioni legate all'ideologia nazifascista. 

La proposta arriva dal ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana. "I fatti degli ultimi giorni  - scrive il ministro su Facebook - rendono sempre più chiaro come il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano, accusarlo falsamente di ogni nefandezza, far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l'intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico. Una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni".

"Tutte le prime pagine dei giornali, montando il caso ad arte, hanno puntato il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, per scoprire, in una tragica parodia, che non ce n'era neanche l'ombra", scrive ancora Fontana.

"Se c’è quindi un razzismo, oggi, è in primis quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani. La ragione? Un popolo che non la pensa tutto alla stessa maniera e che è consapevole e cosciente della propria identità e della propria storia fa paura ai globalisti, perché non è strumentalizzabile".

Il ministro: "Abroghiamo la legge Mancino"

Da qui la proposta del ministro, destinata ad alzare un polverone: "Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato".

Di Maio stoppa il ministro: "La legge rimanga dov'è"

Se Salvini si dice d'accordo con Fontana ("alle idee, anche le più strane, si risponde con altre  idee, non con le manette")  la proposta ha trovato però l'altolà del vicepremier Luigi Di Maio. "La discussione sull'abrogazione della Legge Mancino può chiudersi tanto rapidamente quanto si è aperta", ha spiegato Di Maio su Fb.

"Prima di tutto non è nel contratto di governo. In secondo luogo è uno di quegli argomenti usati per fare un po' di distrazione di massa che impedisce di concentrarsi al 100% sulle reali esigenze del Paese: lotta alla povertà, lavoro e imprese". Insomma la legge Mancino "per me deve rimanere dov'è. Le pensioni d'oro invece devono scomparire alla velocità della luce".

Cosa prevede la legge Mancino

Ma che cosa prevede esattamente la legge Mancino? L'articolo 1 del provvedimento entrato in vigore nel 1993, punisce con la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro "chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico", oppure, "istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; chi in qualasiasi modo "incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi" rischia inoltre "la reclusione da sei mesi a quattro anni".

L'articolo 2 stabilisce inoltre che "chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli" di associazioni che incitano alla discriminazione razziata o religiosa "è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da lire duecentomila a lire cinquecentomila." Inoltre lo stesso articolo vieta la propaganda fascista e razzista negli stadi.

L'articolo 4 punisce con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000 "chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Se il fatto riguarda idee o metodi razzisti, la pena è della reclusione da uno a tre anni e della multa da uno a due milioni."

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Razzismo, il ministro Fontana: "Abrogare la legge Mancino". Conte lo ferma

Today è in caricamento