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Sabato, 27 Aprile 2024
La sentenza

Il Tar del Lazio dà torto a Salvini: "Illegittimo ridurre lo sciopero dei trasporti del 15 dicembre"

È stato uno dei grandi argomenti di dibattito a ridosso di Natale: con un'ordinanza il ministro dei Trasporti Salvini aveva ridotto lo sciopero del trasporto pubblico a 4 ore, scatenando un'ondata di polemiche. Oggi, un tribunale amministrativo gli dà torto

"Ho firmato per ridurre da 24 a 4 ore lo sciopero del trasporto pubblico locale previsto per questo venerdì 15 dicembre". Con queste frasi, rigorosamente scandite sui social, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, annunciava di aver evitato una lunga giornata di sciopero nei trasporti a ridosso del Natale. A proclamarlo (lo sciopero) era stato il Sindacato unitario di base (Usb). Veniva appena un mese dopo quello generale del 17 novembre proclamato da Cgil e Uil, anch'esso ridotto a sole 4 ore, con relativo bagaglio di polemiche. 

Oggi, giovedì 28 marzo, arriva un piccolo colpo di scena. L'ordinanza con la quale il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il 12 dicembre scorso, ha ridotto lo sciopero a sole 4 ore "risulta affetta da violazione di legge e da eccesso di potere per carenza di presupposto, con riferimento alla fase di impulso dell'esercizio del potere". Lo scrivono i giudici amministrativi laziali che si sono espressi sul caso. Il Tar del Lazio ha così accolto due ricorsi proposti da molte sigle sindacali. 

Cosa hanno contestato a Salvini i giudici amministrativi 

In particolare i giudici rimproverano la carenza dei due requisiti (necessita e urgenza) che legittimano di fatto il potere di impulso ministeriale nella limitazione dello sciopero. Insomma, l'intervento del ministero, in caso di sciopero, è "contemplato unicamente nei casi in cui, oltre al fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente dei diritti, sussistano e vengano adeguatamente esplicitate nel relativo provvedimento, la necessità e l'urgenza di provvedere". Altrimenti il rischio è quello di vedere leso un diritto costituzionale.

Sì, perché le indicazioni per l'eventuale limitazione del diritto di sciopero possono essere solo formulate dall'Autorità garante che, in questo caso: "Ha ritenuto opportuno soltanto adottare un invito formale alle organizzazioni sindacali ad evitare la rarefazione oggettiva dello sciopero, invito osservato, ma nulla ha ritenuto di raccomandare alle medesime organizzazioni né tanto meno di segnalare al Ministero in ordine all'adozione dell'ordinanza di precettazione". Tradotto, né Salvini, né il suo ministero aveva la luce verde per formulare questo tipo di ordinanza che rappresenta quindi un abuso di potere. 

Non si è fatta attendere la risposta dei diretti interessati. "Per il Tar, evitare che il Paese intero si bloccasse e che milioni di italiani rimanessero a piedi è un ‘eccesso di potere'. Per noi, la decisione del tribunale amministrativo regionale del Lazio, invece, è una forzatura contro il buonsenso" scrivono i deputati leghisti della commissione Trasporti. 

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