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Venerdì, 26 Aprile 2024
Eutanasia, il tabù italiano / Italia

Testamento biologico, le liti di maggioranza fanno slittare la legge sul fine vita

A 10 anni dalla morte di Welby, a 8 anni dal caso Englaro e a 3 anni dal deposito della legge di iniziativa popolare, la normativa sull'eutanasia è legata ad un mero calcolo politico: il testo all'esame della commissione Affari Sociali alla Camera affossato da 288 emendamenti

Maggioranza divisa sul testamento biologico: da calendario deciso dalla conferenza dei capigruppo il testo da portare in Assemblea è atteso il 30 gennaio, ma l'ipotesi che circola in queste ore è che tutto venga rinviato a non prima della fine di febbraio tanto più se alla Camera dovesse nel frattempo partire la discussione sulla legge elettorale, tema 'delicato' per gli equilibri della maggioranza. 

Infatti sulla legge che dovrebbe normare il "fine vita" il Nuovo Centrodestra è pronto alle barricate: sul testo all'esame della commissione Affari sociali della Camera sono stati depositati 288 emendamenti finali. Gli articoli più controversi quelli relativi alla possibilità del paziente di rifiutare l'idratazione e l'alimentazione artificiale, l'autonomia decisionale del medico e la questione relativa ai minori e agli incapaci di intendere e di volere.

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Dopo dibattiti e polemiche, a dieci anni dalla morte di Piergiorgio Welby e a otto anni dal caso Englaro, a tre anni e mezzo dal deposito della legge di iniziativa popolare avanzata dall’Associazione Luca Coscioni, il testo di legge sull'eutanasia è legato ad un mero calcolo politico: al Pd servono i voti di Ncd perché nonostante il Movimento 5 Stelle si sia più volte espresso a favore della legge sul testamento biologico i dem temono che succeda come quando sulle unioni civili i pentastellati si sfilarono all'ultimo momento. 

IL TESTO DELLA LEGGE

Il nucleo della legge è centrato sul principio del consenso informato fondato sul rapporto medico/paziente: la volontarietà resta in capo al paziente mentre sancise il divieto per il medico, in mancanza di informazione obbligatoria sui dati sanitari e di consenso esplicito del primo, di procedere al trattamento salvo vi sia un imminente pericolo di vita.

I maggiorenni capaci di intendere e di volere potranno compilare una dichiarazione anticipata di trattamento "DAT" relativa al rifiuto di cure che prolunghino artificialmente il proprio percorso biologico. Essa sarà efficace a partire dal momento in cui un collegio medico avrà accertato, comunicandolo al tutore, al fiduciario o ai parenti, lo stato di privazione della capacità decisionale.

Lega e area Area Popolare gridano all'eutanasia passiva al suidicio assistito a carico dello stato, mentre per Ncd si trattata di un vero e proprio "attentato ideologico all’affermazione della vita come valore".

I DIRITTI COSTITUZIONALI

La libertà di cura e quella di disporre del proprio corpo, nel rispetto della dignità della persona, sono diritti inviolabili previsti, rispettivamente, dagli Articoli 2 e 13 della Costituzione. Tuttavia il diritto di curarsi non ne implica automaticamente il dovere: l’Articolo 32 della Costituzione prevede, infatti, una riserva di legge qualificata per i trattamenti sanitari obbligatori.

LA GIURISPRUDENZA

La giurisprudenza ha riconosciuto con il caso Welby, significativo per quanto attiene al "biotestamento", e con la Sentenza della Corte di Cassazione sul caso di Eluana Englaro che stabiliva l’ammissibilità dell’interruzione dell'alimentazione e idratazione forzata per pazienti in stato vegetativo permanente purchè il paziente avesse precedentemente manifestato la propria inequivocabile volontà di rifiutarli.

La stessa Legge Cirinnà regolando le unioni civili  e le convivenze prevede che in caso di malattia del partner, il convivente possa prendere decisioni in materia di salute. Inoltre la designazione può avvenire "in forma scritta e autografa in presenza di un testimone anticipando l'attuale proposta di legge. Ma il ricorso alla scrittura privata autografa vale esclusivamente per il convivente.

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