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Venerdì, 26 Aprile 2024

Giovane aggredito alle Canarie: "Voi italiani portate il Coronavirus"

Alle Canarie un giovane connazionale che vive all'estero da sei mesi è stato aggredito: "Voi italiani portate il Coronavirus". Lo racconta Selene Vicenzi di VeronaSera

Un giovane connazionale è stato aggredito a Tenerife: "Voi italiani portate il Coronavirus!". Lo racconta Selene Vicenzi di VeronaSera. Nelle ultime settimane alcuni paesi hanno limitato l'accesso agli italiani. Ma anche chi all'estero ci vive sta attraversando un momento non semplice in alcuni casi: parlare di discriminazione non pare eccessivo. A Tenerife, in Spagna, nelle Isole Canarie, Christian F., vent'anni, di Perugia, ci vive da sei mesi e ha trovato lavoro. Tutto alla grande, fino a poco fa.

Tuttavia dopo il caso dell'hotel in quarantena a causa del risultato positivo al test Covid-19 di un medico di Piacenza, si respira un'aria molto differente: "Venerdì mi trovavo alla fermata del tram (Chimisay), stavo aspettando il bus per Santa Cruz, volevo andare a festeggiare il carnevale con mio fratello e i mei amici, che aspettavano li raggiungessi".

Ad un certo punto - racconta ancora scosso Christian - due uomini, sulla cinquantina, si sono avvicinati a me con aria fin troppo minacciosa. Inizialmente mi urlavano contro ad una distanza di 10 metri circa, cercando di attirare la mia attenzione con parole poco carine. Io ho cercato di evitarli, finché uno dei due mi si avvicina e inizia ad insultarmi pesantemente.

Christian a quel punto è stato colpito con un calcio all’altezza del polpaccio. "Mi sono alzato e gli ho domandato cosa volesse da me (nel frattempo si è avvicinato anche il secondo soggetto), quest’ultimo riconoscendo il mio accento italiano ha cominciato ad insultarmi dicendo che noi italiani rubiamo il lavoro e portiamo virus [...] Mentre mi ripetono che noi italiani portiamo il coronavirus mi colpiscono con un pugno all’altezza della mandibola.

Christian ha reagito rifilando un pugno in faccia al malcapitato. I due se la sono data a gambe, intravedendo in lontananza una pattuglia.

Risultato? Una lussazione della mandibola solo perché sono italiano. Sono fiero di quello che sto creando con le mie mani e nessuna violenza fisica e psicologica mi fermerà. Sono orgoglioso di essere italiano e lo sarò sempre.

Fonte: VeronaSera →
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