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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'emergenza

Rischiamo di rimanere senza acqua

La siccità ha colpito forte l'Italia nelle prime settimane del 2024: diverse regioni del Sud, Sicilia in testa, sono già in forte crisi per la mancanza di acqua. L'anno rischia di rivelarsi perfino più secco del 2022, quando la calamità per l'economia ci costò 6 miliardi

Il gennaio 2024 è stato il più caldo della storia: se molti possono guardare con piacere a temperature più miti considerando i risparmi nelle bollette del riscaldamento, tuttavia a corollario di un inverno insolitamente caldo abbiamo sperimentato fin'ora un clima estremamente siccitoso per le regioni del Mediterraneo. L'European Drought Observatory mostra quanto come già all'inizio di febbraio sia grave la situazione idrica nel 16% dell'Europa (Italia e Spagna sopratutto) ma anche in Algeria e Marocco. Se le ultime previsioni meteo fanno ben sperare per l'arrivo di una perturbazione, difficilmente potrà invertire una tendenza ormai conclamata con riserve idriche praticamente al lumicino in Sicilia e Sardegna. Qui il contingentamento dei consumi è nell'aria, sulla falsariga di quanto già adottato nella regione di Barcellona dove il governo ha razionato i consumi domestici a 90 litri d'acqua al giorno.

Il riscaldamento climatico ha già raggiunto il limite degli 1,5 gradi

Per far capire la gravità della situazione occorre guardare una mappa esemplificativa: la mancanza di piogge inesistenti e le elevate temperature di questi mesi invernali hanno portato la Sicilia in zona rossa, unica regione italiana e in compagnia unicamente di Marocco e Algeria. Per ora, a farne le spese sono principalmente i produttori di arance, che a pochi mesi dal raccolto rischiano perdite ingenti per la mancanza di acqua. Ma le previsioni per tutto il 2024 non sono rosee, un po’ in tutta la penisola, e in estate è l’intero comparto agricolo italiano che rischia di farne le spese.

Siccità, la situazione in Italia

La fine del 2023 è stata caratterizzata da precipitazioni inesistenti e temperature da record, che in Sicilia hanno raggiunto i due gradi sopra le medie storiche, e in regioni come l’Abruzzo punto di 2,7 gradi in eccesso. Il caldo eccessivo ha quindi complicato una situazione già difficile, aumentando l’evaporazione del suolo e costringendo gli agricoltori a utilizzare più acqua per l’irrigazione. Portando a una situazione che vede in queste settimane anomalie nell’umidità e nella disponibilità di acqua nelle riserve idriche in molte parti della penisola.

La mappa dell’umidità nel primo metro di suolo (uno dei principali indicatori di rischio per la siccità) elaborata dal servizio era5 land del programma di monitoraggio satellitare Copernicus, mostra una situazione critica in buona parte dell'Italia, con dati estremi per l’intera Sicilia e buona parte del Sud. 

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Per l'Osservatorio severità idrica dell’Ispra in Sicilia e Sardegna sono "probabili danni economici e impatti sull'ambiente" anche alla luce delle proiezioni climatiche per il resto del 2024: le simulazioni effettuate da era5 land mostrano una situazione pressoché immutata nei prossimi mesi, e quasi tutte le proiezioni per l’intero 2024 indicano una piovosità al di sotto dei livelli del 2022, anno tra i peggiori degli ultimi decenni, quando la siccità ha prodotto una calamità per l’agricoltura e l’economia con danni fino a 6 miliardi di euro.

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Un problema globale

Se da noi la situazione sembra tutt’altro che rosea, altrove le cose vanno anche molto peggio. Nelle scorse settimane la Catalogna ha dovuto dichiarare ad esempio lo stato di emergenza, contingentando l’utilizzo di acqua sia per i cittadini che per le attività produttive, a causa di una siccità record che ha portato le riserve idriche della regione a raggiungere il 16% della capacità totale, mettendo a rischio oltre sei milioni di persone. Le autorità locali parlano di una situazione mai vista in passato: da tre anni nella zona mancano precipitazioni sostenute in grado di ripristinare le risorse idriche. E sono già pronti piani per trasportare acqua via nave da Valencia a Barcellona, nel caso in cui la situazione non si sblocchi nell’arco di un paio di mesi. 

Acqua razionata per 6 milioni di persone 

Se è sempre difficile stabilire le responsabilità dei cambiamenti climatici di fronte a singole anomalie meteorologiche, in America uno studio recente ha confermato che gli Stati Uniti occidentali nell’ultimo ventennio hanno attraversato il periodo più secco e caldo degli ultimi 1.200 anni, e che la causa è attribuibile con ogni probabilità proprio al riscaldamento globale di origine antropica. La ricerca è stata pubblicata su Science Advances a fine gennaio, ed è basata sull’analisi degli anelli di accrescimento degli alberi (una disciplina nota come dendrocronologia), da cui è possibile stabilire anno per anno le condizioni climatiche in cui è vissuta una pianta. Stando ai risultati, l’ovest degli Stati Uniti negli ultimi 22 anni avrebbe vissuto un evento che gli scienziati definiscono megadrought, o mega siccità, cioè una mancanza di acqua anomala su ampia scala e di lunga durata, amplificata e alimentata dalle temperature da record registrate negli ultimi decenni a causa del riscaldamento globale. 

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