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Lunedì, 29 Aprile 2024
Burocrazia

A scuola mancano all'appello più di 14mila insegnati

I complicati iter di assunzione dei docenti stanno creando un'enorme carenza di personale scolastico a quasi un mese dall'inizio delle lezioni e a pagarne le conseguenze saranno solo i nostri studenti

Un buco di quasi 15mila docenti e iter di assunzione sempre più intricati. Anche per l'anno scolastico 2023/2024 con tutta probabilità molti studenti si ritroveranno senza professori al rientro in classe. Il ministero dell'Istruzione ha avviato come di consueto nel mese di luglio i procedimenti per l'assunzione dei nuovi docenti a tempo indeterminato e determinato. Le così dette "Fase 1 e "Fase 2" però non hanno soddisfatto la richiesta e a fronte di più di 50mila posti disponibili, soltanto 36mila sono i professori collocati. Lo rivelano gli esiti pubblicati sul ministero dell'Istruzione

Come funziona l'immissione dei docenti in ruolo

L'ordinario iter di assunzione dei docenti procede in un modo specifico e fa uso di diverse graduatorie. La prima è chiamata Gps, graduatoria provinciale per le supplenze. Istituita nel 2020, la graduatoria assegna le supplenze su base provinciale e gli insegnanti possono essere "pescati" dall'elenco dal 30 giugno al 31 agosto. Alle Gps sono subordinate le GaE, graduatorie ad esaurimento. Istituite nel 2006, sono le graduatorie dove sono iscritti i docenti precari (senza ruolo). Dal 2016, agli iscritti in GaE sono autorizzate assunzioni nel limite del 50 per cento dei posti conferibili. L'altro 50 per cento di assunzione deve invece provenire dalle Gm, graduatorie di merito, cioè l'elenco dei docenti che ha vinto il concorso ordinario. 

Dunque, anche per l'anno 2023/2024 la prima fase di assunzioni di docenti ha visto un ripartirsi di aspiranti insegnanti di ruolo nelle due graduatorie: una metà in Gm (per aver vinto il concorso) e un'altra metà in GaE (come docente precario), al quale è subordinato l'elenco Gps. Un tripudio di sigle per un iter di assunzione che non ha comunque coperto la domanda di insegnanti: in questa prima fase si dovevano assumere 50.807 docenti. Ne sono stati collocati solo 36.324, lasciando liberi 14.483 posti. Per cui i docenti andranno recuperati in altri modi. 

Le materie più colpite per la carenza di insegnanti restano italiano, storia e geografia. Ma non solo, si cercano 800 docenti di Matematica e fisica, quasi 800 ingegneri e informatici per insegnare elettronica, informatica e meccanica e oltre mille docenti di laboratorio alle scuole superiori. Il motivo di queste mancanze è da ricercarsi nel metodo di assunzione: troppo rigido e legato al territorio, capita spesso che un insegnante sia disponibile (e disoccupato) in una regione mentre ne manca uno in un'altra. Il metodo per poter risolvere l'impasse è stato istituito da Lucia Azzolina nel 2020. 

La Call veloce

L'idea dell'ex ministra dell'Istruzione Azzolina era quella di combattere la carenza di insegnanti in maniera automatizzata. La "chiamata veloce" è un meccanismo che consente di collocare insegnanti in posti vacanti in tutta Italia attraverso l'uso di un algoritmo per l'assegnazione dei posti. Chi è iscritto o nella graduatoria Gm o nella graduatoria GaE può scegliere di essere assunto in un'altra provincia o in un'altra regione semplicemente richiedendolo. La "chiamata veloce" è il secondo metodo che il ministero ha attivato per trovare i 14mila insegnanti mancanti all'appello.

I docenti dovranno dunque richiedere il collocamento, ma dovranno poi adattarsi alla regione o alla provincia che verrà loro assegnata. È prevista anche l'espressione di una preferenza, ma non è sempre scontato che il sistema poi assegni il luogo più desiderato. La "chiamata veloce" è il secondo metodo che il ministero ha attivato nella giornata di ieri 27 luglio 2023 per trovare i 14mila insegnanti mancanti all'appello e si concluderà il 31 luglio 2023. Sono dunque 5 i giorni di tempo per un insegnate precario per iscriversi a un elenco che potrà assegnargli un lavoro anche a chilometri e chilometri di distanza e costringerlo a sostenere costi elevati di affitto e spostamenti. 

Posti liberi, pensionamenti e nuovi concorsi ordinari

A settembre scatteranno anche i pensionamenti per circa 81mila docenti. Per 51mila insegnanti si cercheranno precari da assumere attraverso i metodi illustrati sopra. Sono invece 30mila i posti che verranno assegnati con un nuovo concorso ordinario, ma nel frattempo verranno impiegate da supplenti. Proprio nelle ultime ore - nel decreto Pa bis che approderà presto alla Camera - sono state illustrate le novità per i nuovi concorsi d'assunzione.

Testo completo del decreto PA Bis

Le principali novità riguardano le prove scritte, che saranno caratterizzate da domande a risposta multipla con tematiche pedagogiche, psicopedagogiche e didattico-metodologiche, oltre a questioni su informatica e lingua inglese. Viene aumentato al 50 per cento il limite con il quale un docente può formare da remoto e sono previste nuove assunzioni da parte del Miur in materia di rafforzamento delle funzioni di controllo e ispettive nelle scuole e negli uffici di formazione. Inoltre, sono previste nuove assunzioni del personale Ata e verrà istituita un'unica piattaforma per accedere a tutti i servizi del ministero. Il decreto dovrà essere approvato entro il 23 agosto 2023. 

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