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Domenica, 28 Aprile 2024
Il boss

Marco Raduano oggi in Italia: è al 41 bis

Il boss della mafia foggiana riconsegnato alle patrie galere. "Ora scoperchiare la rete di fiancheggiatori che ne hanno favorito la latitanza", dice il sottosegretario Delmastro

La cattura risale alla scorsa settimana. Era durata quasi un anno la latitanza di Marco Raduano, il capomafia del Gargano evaso in maniera spettacolare dal carcere nuorese di Badu 'e Carros di Nuoro il 24 febbraio 2023. Raduano, detto "Pallone" e inserito nella lista dei criminali ricercati più pericolosi dell'Europol, è stato arrestato in Corsica mentre stava andando in un ristorante di lusso.

Marco Raduano al 41 bis: "Duro colpo alla criminalità organizzata"

"Il boss della mafia foggiana Marco Raduano è stato riconsegnato alle patrie galere. Arrivato oggi in Italia dopo essere stato arrestato in Corsica, è detenuto in regime di 41 bis. Con la cattura di Raduano lo Stato ha inflitto un duro colpo alla criminalità organizzata garganica. Mi auguro che, grazie al proseguimento delle indagini, possa essere scoperchiata la rete di fiancheggiatori che ne hanno favorito la latitanza, affinché anche loro possano essere assicurati alla giustizia. Contro la mafia lo Stato non arretra", dichiara in una nota il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, recentemente finito sulle prime pagine per lo sparo al cenone di Capodanno del collega Pozzolo.

Cos'è il 41 bis

Il 41 bis nasce all'indomani delle stragi mafiose di Capaci e di via D'Amelio, quando ci si rese conto che il carcere "ordinario" non era sufficiente a interrompere la catena di comunicazione tra i boss e l'organizzazione all'esterno.

Nell'ordinamento penitenziario era stata introdotta una legge che riguardava inizialmente le situazioni di rivolta o altre gravi emergenze, la legge del 10 ottobre 1986 numero 663, conosciuta anche come legge Gozzini, dal nome del suo promotore. Dopo la strage di Capaci del 1992 la legge Gozzini fu integrata con un secondo comma - il 41-bis -, che rendeva possibile l'applicazione del regime speciale ai detenuti per reati di criminalità organizzata, con scadenze temporali di volta in volta prorogate. L'obiettivo della norma era quello di impedire ogni legame e contatto tra il detenuto e l'organizzazione criminale del territorio di cui faceva parte. Il parlamento nel 2022 ha reso permanente il 41-bis cancellando ogni limite temporale.

Chi si trova al 41 bis vive infatti in una cella singola, sotto stretta sorveglianza degli agenti penitenziari 24 su 24, avendo a disposizione due ore al giorno di socialità in gruppi composti da massimo quattro persone e la possibilità di un colloquio al mese di un'ora con i propri familiari, ma videosorvegliato e dietro a un vetro divisorio. Sono oltre 700 i detenuti al 41 bis oggi in Italia.

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