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Lunedì, 29 Aprile 2024
Integratori alimentari

Gli integratori alimentari sono davvero utili?

Da una revisione di 84 studi è emerso che l’efficacia degli integratori non è dimostrata scientificamente, ad eccezione di quelli per l’integrazione di acido folico e ferro in gravidanza, e contro la carenza di calcio e vitamina D

Gli integratori alimentari sono prodotti in capsule, compresse e fialoidi, a base di nutrienti o altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico, che promettono di favorire il regolare svolgimento di determinate funzioni dell'organismo senza alcuna finalità di cura. Secondo la ricerca “Il valore sociale dell'integratore alimentare” realizzata dal Censis, sono 32 milioni gli italiani che consumano integratori alimentari. Lo fanno tutti i giorni o qualche volta alla settimana più di 18 milioni, e più di 4 milioni qualche volta al mese. A consumarli maggiormente sono le persone tra i 35 e i 64 anni, e le donne (il 60,5%). Tra le ragioni dell’utilizzo c'è l’esigenza di migliorare il benessere fisico generale (52%), seguito dal bisogno di combattere la stanchezza (48%) e di placare sensazioni di stress, irritabilità, ansia e nervosismo (30%). Ma c’è anche chi li consuma per risolvere disturbi legati al sonno (27%) e allo stomaco (26%). Questi numeri mostrano come l'uso degli integratori alimentari sia una tendenza molto diffusa, e in continua crescita nel nostro Paese e nel resto del mondo, basata sul concetto della prevenzione e della tutela della salute.

Ma sono davvero utili per la salute? Secondo gli scienziati della Northwestern University Feinberg School of Medicine (Chicago, Stati Uniti), sono uno spreco di denaro perché non esistono prove sufficienti che l'assunzione di multivitaminici, integratori accoppiati o integratori singoli possa aiutare realmente a prevenire malattie. "I pazienti chiedono continuamente quali integratori devono assumere - ha affermato il dottor Jeffrey Linder, della Northwestern University -. Ma stanno solo sprecando soldi, pensano erroneamente che esista un set magico di pillole che ci manterrà in salute, quando dovrebbero concentrarsi sullo stile di vita, sul mangiare sano e l'esercizio fisico”. Le conclusioni di Linder si basano su una revisione sistematica di 84 studi, pubblicata su JAMA e condotta da lui e altri scienziati, che supporta le nuove raccomandazioni della United States Preventive Services Task Force (USPSTF), un gruppo indipendente di esperti nazionali che formula di frequente raccomandazioni basate sull'evidenza per la prevenzione clinica.

Perché chi consuma integratori non otterrà i benefici sperati

Mangiare frutta e verdura è associato a una diminuzione delle malattie cardiovascolari e del rischio di cancro. È, quindi, ragionevole pensare che le vitamine e i minerali chiave possano essere estratti da frutta e verdura, confezionati in una pillola, e consentire ai soggetti di avere una dieta equilibrata in un modo così semplice. Le persone riferiscono infatti di assumere integratori per migliorare o mantenere la salute generale dell’organismo. Tuttavia, frutta e verdura fresca contengono una miscela di vitamine, sostanze fitochimiche, fibre e altri nutrienti che probabilmente agiscono in sinergia per fornire benefici per la salute. Se i micronutrienti vengono isolati, come avviene nel caso degli integratori, possono agire in modo diverso nel corpo e magari non avere gli stessi effetti benefici che hanno in natura. 

Gli integratori sono utili in gravidanza e per chi ha carenza di calcio o vitamina D

In alcuni casi, però, gli integratori possono essere molto utili, come nelle donne in gravidanza o che hanno in programma di rimanere incinte. In questi casi è fortemente raccomandato l'acido folico per prevenire i difetti del tubo neurale, e il ferro, per prevenire il parto pretermine e il basso peso alla nascita, oltre a migliorare lo sviluppo cerebrale del feto. "Alcune vitamine, come l'acido folico, - ha riferito la dott.ssa Natalie Cameron, medico internista della Northwestern University - sono essenziali per le donne in gravidanza per supportare un sano sviluppo fetale. Il modo più comune per soddisfare queste esigenze è assumere integratori vitaminici nella fase prenatale. Ma sono necessari ulteriori dati per capire come un'integrazione vitaminica specifica possa effettivamente modificare il rischio di effetti avversi esiti della gravidanza e complicazioni cardiovascolari durante la gravidanza”.

Linder ha, inoltre, osservato che anche le persone con una carenza di vitamine possono trarre beneficio dall'assunzione di integratori alimentari, come quelli per l'integrazione di calcio e vitamina D, in quanto hanno dimostrato di poter prevenire fratture e cadute negli anziani.

Quali sono gli integratori alimentari contaminati da prodotti farmaceutici nascosti

Quali sono gli integratori utili e perché

Per gli adulti sani la USPSTF sconsiglia specificamente l'uso di integratori di beta carotene per la prevenzione delle malattie cardiovascolari o del cancro a causa di un possibile aumento del rischio di mortalità, mortalità cardiovascolare e cancro ai polmoni. Inoltre, sconsiglia specificamente l'uso di integratori di vitamina E per la prevenzione delle malattie cardiovascolari o del cancro perché probabilmente non hanno alcun beneficio nel ridurre la mortalità, le malattie cardiovascolari o il cancro.

"Il rischio è che parlando con i pazienti degli integratori alimentari durante le visite mediche, non venga dedicato il tempo necessario a spiegare loro come ridurre davvero i rischi cardiovascolari, e cioè attraverso l'esercizio fisico o lo smettere di fumare", ha detto Linder.

I multivitaminci sono efficaci?

Essendo insufficienti e parziali i risultati, è difficile dire se i multivitaminici abbiano reali benefici o meno, per cui l'USPSTF non sconsiglia l’uso ma non ne raccomanda neanche l'uso. Tuttavia, nella migliore delle ipotesi, le prove attuali suggeriscono che qualsiasi potenziale beneficio di un multivitaminico sulla riduzione della mortalità è probabilmente molto ridotto. Ad esempio, per una donna sana di 65 anni, che ha un rischio di mortalità stimato a 9 anni di circa l'8%, l'assunzione di un multivitaminico per 5-10 anni potrebbe ridurre il rischio di mortalità stimato al 7,5%. Ma oltre a mostrare un piccolo beneficio potenziale, questa stima si basa su prove imprecise, ed è altamente sensibile al modo in cui i dati vengono interpretati e analizzati. L'evidenza disponibile è, infatti, limitata dall'eterogeneità dei multivitaminici studiati.

Meglio puntare su una dieta sana ed un’attività fisica costante

Il modo migliore per prevenire le malattie croniche è adottare stili di vita sani, quindi seguire diete equilibrate ad alto contenuto di frutta e verdura e praticare un’attività fisica costante, tutti approcci basati sull’evidenza scientifica.  Tuttavia, un'alimentazione sana può essere una sfida quando il sistema alimentare nei Paesi industrializzati non dà priorità alla salute e gli alimenti sani tendono ad essere più costosi, causando problemi di accesso e insicurezza alimentare.

A tal proposito, la dott.ssa Jenny Jia, coautrice dell'editoriale, ha affermato che “Per un'equa prevenzione delle malattie croniche sono essenziali screening per l'insicurezza alimentare e il collegamento delle famiglie in difficoltà a risorse pubbliche. Mentre a livello locale e nazionale, occorre l'attivazione di servizi a supporto delle popolazioni svantaggiate per integrare la promozione della salute e affrontare i loro bisogni”.

Il Decalogo per un uso corretto degli integratori alimentari 

“L'impiego degli integratori alimentari - spiega il Ministero della Salute - deve avvenire in modo consapevole e informato sulla loro funzione e le loro proprietà per risultare sicuro e utile sul piano fisiologico, senza entrare in contrasto con la salvaguardia di abitudini alimentari e comportamenti corretti nell'ambito di un sano stile di vita”. A tal fine il Ministero ha stilato un decalogo con 10 utili consigli  per i loro corretto utilizzo:

  1. Utilizza gli integratori sempre all’interno di uno stile di vita sano e attivo;
  2. Accertati sempre che gli effetti degli integratori indicati in etichetta rispondano alle tue specifiche esigenze di ottimizzazione della salute e del benessere, e non superare le quantità di assunzione indicate;
  3. Leggi sempre per intero l’etichetta e presta attenzione alle modalità d’uso, alle modalità di conservazione e agli ingredienti presenti, anche in considerazione di eventuali allergie o intolleranze;
  4. Chiedi consiglio al tuo medico per l’uso di un integratore se non sei in buona salute o sei in trattamento con farmaci per accertarti che non ci siano controindicazioni nella tua condizione;
  5. Per la somministrazione di integratori ai bambini senti il consiglio dei pediatra; se sei in stato di gravidanza o stai allattando è comunque bene sentire il consiglio del medico;
  6. Se in concomitanza con l’assunzione di un integratore rilevi qualcosa che non va, di diverso dagli effetti attesi, sospendine l’assunzione e informa tempestivamente il medico o il farmacista;
  7. Ricorda che gli integratori sono concepiti per contribuire al benessere e non per la cura di condizioni patologiche, che vanno trattate con i farmaci;
  8. Ricorda che l’uso di qualunque integratore alimentare, ai fini della riduzione del peso, può avere solo un effetto secondario e accessorio;
  9. L’eventuale impiego di integratori alimentari per le indicazioni in etichetta che ne giustificano l’uso in ambito sportivo deve tenere sempre conto del tipo di sport praticato, della sua intensità e durata, nonché delle specifiche condizioni individuali;
  10. Diffida di integratori e prodotti propagandati per proprietà ed effetti mirabolanti o come soluzioni “miracolose” dei tuoi problemi.

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