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Domenica, 28 Aprile 2024
L'accusa

I produttori del tiramisù "vegano" che uccise Anna Bellisario a processo per omicidio colposo

La ventenne, allergica alle proteine del latte, morì dopo aver mangiato quattro cucchiai del dolce. Nella crema trovate tracce di mascarpone

Il Procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio hanno chiesto il rinvio a giudizio per Giuseppe Loiero e per la madre Giovanna Anoia, rispettivamente legale rappresentante e responsabile delle linee produttive della Glg srl, l'azienda produttrice del "Tiramisun" con marchio Mascherpa. I due sono accusati di concorso in omicidio colposo per la morte di Anna Bellisario, deceduta il 5 frebbraio 2023 per aver assaggiato un tiramisù definito "vegano" ma che al suo interno conteneva del mascarpone. 

La giovane, fortemente allergica alle proteine del latte, il 26 gennaio 2023 si era sentita male dopo aver assaggiato quattro cucchiai del dolce, consumato insieme al suo fidanzato in un'hamburgheria vegana a Milano. Ricoverata in gravi condizioni al San Raffaele a seguito del fortissimo shock anafilattico, è morta nove giorni dopo.

Scagionato il titolare del ristorante

I giudici hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio per i due imprenditori che ora è al vaglio del Gup. Nel corso delle indagini è stata invece chiesta l'archiviazione dei titolari di altre aziende produttrici di cibo contenente le proteine dell'uovo. La vittima era allergica anche a quelle ma in forma più blanda e le analisi hanno accertato che non hanno avuto nessun ruolo nell'insorgere dello shock anafilattico. Scagionato anche il titolare dell'hamburgheria, risultato del tutto estraneo alle ipotesi di reato. Chiesta invece l'archiviazione dagli illeciti amministrativi per la società proprietaria del ristorante, inizialmente indagata per frode in commercio e per la stessa Clg produttrice del tiramisù, perché la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti è applicabile ai casi di omicidio colposo solo quando i reati riguardano violazione delle norme sulla tutela della salute e la sicurezza sul lavoro.

Le indagini dei Nas

Dopo la morte di Anna Bellisario, il ministero della Salute aveva ritirato dal commercio una serie di prodotti dichiarati vegani con "sospetta presenza di allergeni non dichiarati in etichetta". Molti di questi prodotti facevano capo alla stessa Clg. I carabinieri dei Nas, a gennaio avevano eseguito un'ordinanza di divieto di esercitare attività d'impresa per un anno nel settore della produzione alimentare, come disposto dal gip Fiammetta Modica.

Non solo tiramisù, dopo la morte della 21enne allergica ritirati altri prodotti vegani

Gli investigatori hanno accertato che il dessert parzialmente consumato dalla vittima conteneva un'elevata quantità di proteine allergeniche del latte vaccino, in particolare caseine, a causa dell'errato utilizzo di mascarpone nella produzione della crema destinata al tiramisù vegano. Per le consulenze disposte dalla Procura non si sarebbe trattato di una contaminazione da agenti esterni perché il mascarpone sarebbe stato utilizzato come "ingrediente" del dolce. Le indagini di militari dell'Arma e Ats hanno riscontrato nel laboratorio di produzione "criticità" rispetto alle "procedure produttive", alla "formazione del personale" e alla "predisposizione di adeguate misure di controllo volte alla prevenzione, eliminazione e/o riduzione di pericoli". Nel deposito di materie prime destinate alla produzione di cibi vegani non vi sarebbe stata "cartellonistica" che indica la "diversa destinazione del prodotto" né una "separazione degli ambienti dedicati alle due diverse linee produttive". Alcuni dei dipendenti, interrogati dagli inquirenti, hanno dichiarato di "non conoscere il concetto di produzione vegana, implicante il mancato utilizzo di latte e uova".

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