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Lunedì, 29 Aprile 2024
Chiesa

Siria, il Papa prega e digiuna

Grande folla in Vaticano per la veglia di Papa Francesco per dire "no" alla guerra. Ma Obama lancia un appello: "Non possiamo rimanere ciechi davanti all'uso di armi chimiche"

CITTA' DEL VATICANO - Preghiera, veglia e digiuno in Vaticano. "La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l'umanità". Con questo tweet diffuso attraverso l'account Twitter @Pontifex, e con un altro che contiene l'invito ai giovani a unirsi a lui nella preghiera, Papa Francesco è tornato anche ieri a sollecitare l'impegno per la pace in Siria. E oggi è il giorno della veglia e della pace chiesta dal Pontefice per dire "no" all'attacco militare a Damasco.

L'appello di Obama: "Non possiamo rimanere ciechi"

"Il nuovo appello del Pontefice - ha scritto l'Osservatore romano - giunge nel momento in cui da San Pietroburgo, dove sono riuniti i leader mondiali, non trapelano notizie circa una comune determinazione a favore di una soluzione negoziale della crisi siriana". Mentre la diplomazia mondiale è in panne, la Santa Sede si muove con determinazione sul doppio binario della diplomazia e della preghiera.

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DIGIUNO PER LA PACE - Dopo gli appelli del Papa, la lettera a Vladimir Putin, gli apprezzamenti dell'Onu, il 'briefing' con gli ambasciatori accreditati, il Vaticano ha lanciato la "giornata di digiuno per la pace in Siria e in Medio Oriente". Una giornata con una veglia serale di preghiera in piazza San Pietro che ha raccolto tantissime adesioni: diocesi italiane, a partire da quella romana del cardinale Agostino Vallini, associazioni e movimenti cattolici (Azione cattolica, comunità di Sant'Egidio, Comunione e liberazione, focolarini), ordini religiosi (a partire da gesuiti, francescani e salesiani). In piazza anche ministri del governo italiano e parlamentari. Hanno aderito, a distanza, episcopati, missionari e fedeli di Europa, Africa, Asia, Stati Uniti, Australia. 

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LE POLEMICHE - Un evento dal sapore ecumenico e interreligioso che ha indisposto, sintomaticamente, gli ultratradizionalisti: "Ciò che lascia molto sorpresi è che Papa Francesco sembri escludere l'adorazione eucaristica, per pregare insieme ai rappresentanti di altre religioni, così da non 'disturbare' i membri di altri culti. Crediamo fermamente che la pace non può essere opera di accordi umani a prescindere da Gesù Cristo, Re dei re e principe della pace", scrivono i lefrebvriani italiani. "Non è possibile lasciare da parte il Signore proprio in questo momento estremo, in una veglia che doveva essere di preghiera al solo vero Dio e che invece contribuirà a diffondere il relativismo religioso".

LA GIORNATA - La giornata di digiuno si svolge secondo le regole proprie della Chiesa cattolica (un solo pasto nel corso delle 24 ore, possibili solo due piccole 'infrazioni', esenti gli anziani e i malati). Poi, dalle 16.30, i varchi della Piazza aperti all'afflusso dei partecipanti, dalle 19 e fino alle 23 la veglia, le letture bibliche e le preghiere di pace dei Papi del Novecento fino ai giorni nostri e infine la benedizione eucaristica impartita da Papa Francesco. Grande folla in piazza. "L'umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace!", aveva detto il Papa all'Angelus. 

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