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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

L'Italia si ferma per crisi: ex Ilva e non solo, lavoratori in piazza

Dopo aver letto la proposta di ArcelorMittal, i sindacati Fim Fiom e Uilm hanno indetto uno sciopero di tutti i lavoratori del gruppo Ex Ilva dal 9 all'11 dicembre. Proprio il 10 dicembre Cgil Cisl e Uil avevano organizzato una manifestazione nazionale dedicata alle crisi industriali

Le crisi aziendali continuano a tenere banco in Italia: il caso Ex Ilva è soltanto l'ultimo della lista, che nella giornata di ieri ha preso una piega negativa dopo che ArcelorMittal ha presentato ai sindacati il nuovo piano industriale con 4.700 esuberi in tre anni, di cui quasi 3mila da 'tagliare' subito. Una prospettiva che le sigle hanno ritenuto inaccettabile, tanto da indire uno sciopero di tutti i lavoratori del gruppo Ex Ilva, che inizierà alle 23 del 9 dicembre e si concluderà alle 7 dell'11 dicembre.  La data del 10 dicembre sarà cruciale, non soltanto per la battaglia dei lavoratori Ex Ilva, ma per tutto il settore. Infatti la protesta organizzata da Fim Fiom e Uilm, andrà a coincidere con una manifestazione nazionale indetta da Cgil Cisl e Uil e dedicata alle crisi industriali che affliggono il Paese. 

Ex Ilva, sciopero il 10 dicembre

La fumata nera dopo l'incontro al Mise è arrivata soprattutto a causa del piano di esuberi previsto da ArcelorMittal: ridurre i posti di lavoro di 4.700 unità, Di cui 2.900 debbono essere tagliati subito, già nel 2020. Un'ipotesi che i sindacati Fim Fiom Uilm, in una nota congiunta, hanno definito inaccettabile: ''Gli esuberi ipotizzati da ArcelorMittal non possono neanche essere presi in considerazione''.

''L'accordo del 6 settembre 2018 e' ancora valido e vincolante", ricordano i sindacati che "proclamano lo sciopero in tutti gli stabilimenti di ArcelorMittal e nell'indotto con manifestazione a Roma che confluirà nell'iniziativa di Cgil, Cisl e Uil già programmata a piazza Santi Apostoli per martedì 10 dicembre".

Nel 2022, secondo quanto spiegato dall'Ad Lucia Morselli, Arcelor Mittal stima di spegnere l'altoforno 2 facendo entrare in funzione un forno elettrico che assorbirebbe meno manodopera. Contestualmente la produzione industriale passerebbe dalle 4,5 milioni di tonnellate di acciaio nel 2020 ai 6 milioni di tonnellate a partire dal 2021. Ma secondo Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil, continua a fare fede l'accordo del 2018 che prevede zero esuberi: "Ogni confronto non puo' prescindere dalla produzione di acciaio prevista dal piano industriale, dalla piena occupazione oltre che dall'attuazione del piano ambientale".

Taranto, "catastrofe annunciata": il futuro dell'ex Ilva è un'incognita

L'amministratore delegato della multinazionale franco-indiana affittuaria dell'acciaieria in amministrazione straordinaria ha presentato un progetto difficile da mandar giù per i sindacati presenti al Ministero dello Sviluppo Economico. Le associazioni hanno infatti bollato come "irricevibile" il piano industriale 2020-2024: tra mancati rientri al lavoro e lavoratori in amministrazione straordinaria la quota degli esuberi arriverebbe a 6400 unità. 

Crisi aziendali, manifestazione nazionale il 10 dicembre 

La scelta di scioperare dal 9 all'11 dicembre non è arrivata certo a caso. I sindacati Fim Fiom Uilm hanno scelto quella data per fare fronte comune con la manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl, Uil e dedicata alle questioni del mezzogiorno, dell’industria, dei servizi e di uno sviluppo ambientalmente sostenibile, contro i licenziamenti, a sostegno dell’occupazione e delle vertenze aperte, per l’estensione degli ammortizzatori sociali, per la riforma degli appalti e dello “sblocca cantieri”.

Manovra, contratti e pensioni: una settimana di mobilitazione

L'Ex Ilva è soltanto uno dei tanti tavoli di crisi aperti al Mise, dalla Whirlpool al caso Conad-Auchan, sono migliaia i lavoratori con il destino in bilico su tutto il territorio italiano. La manifestazione del 10 dicembre sarà soltanto il primo appuntamento di una settimana di mobilitazioni. Il 12 dicembre ci sarà una seconda protesta per chiedere il rinnovo dei contratti pubblici e privati, il superamento dei contratti pirata, la riforma e le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, la defiscalizzazione degli aumenti contrattuali, mentre la giornata del 17 dicembre sarà dedicata alla riforma fiscale, per chiedere una redistribuzione a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e per ridurre il fenomeno dell’evasione; sulla previdenza, per un’effettiva rivalutazione delle pensioni e per proseguire nell’opera di riforma della legge Fornero in un’ottica di effettiva flessibilità verso il pensionamento; per chiedere un welfare più giusto e una legge sulla non autosufficienza.

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