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Domenica, 28 Aprile 2024
Il taglio

Meno tasse ma non per tutti: come funziona il taglio del cuneo fiscale nel 2024

Nella manovra del governo Meloni è confermato l'aumento degli stipendi, con meno contributi e aliquote più basse per fringe benefit e premi di risultato. Riguarda solo alcune fasce di reddito: chi ne beneficia

Anche nel 2024 gli stipendi saranno più alti, ma solo per alcuni lavoratori che rientrano in precise fasce di reddito. Il governo Meloni ha infatti prorogato il taglio del cuneo fiscale inserendolo nella manovra finanziaria e diminuendo così il peso dei contributi previdenziali nelle buste paga dei lavoratori dipendenti. Alla misura si aggiungono anche le agevolazioni fiscali per il welfare aziendale e la detassazione dei premi di risultato: in base al testo della manovra visionato da Today.it, vediamo come funzionano nel 2024 taglio del cuneo fiscale - inclusa la tredicesima -, fringe benefit e le tasse più basse per i premi di risultato, chi ne beneficia e di quanto aumentano gli stipendi.

Taglio del cuneo fiscale anche nel 2024

Nella seconda legge di bilancio del governo Meloni viene confermato il taglio del cuneo fiscale anche nel 2024. I dettagli del meccanismo sono contenuti nell'articolo 5 della manovra, dal titolo: "Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti". 

Taglio del cuneo fiscale nel 2024: il testo della Manovra del governo Meloni

Le percentuali sono le stesse dell'anno scorso ma, come detto, l'esonero contributivo non riguarda tutti i lavoratori: "In via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto  un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima", si legge nel testo della manovra.

Il taglio del 6 per cento è dunque confermato per i redditi tra 35mila e 25mila euro con un aumento netto della busta paga che potrà andare da 44 a 96 euro circa rispetto al taglio voluto dal governo Draghi nel 2022, mentre per i redditi sotto i 25mila la percentuale di "sconto" sale al 7 per cento, con circa 90-98 euro in più: "L'esonero di cui al primo periodo è incrementato, senza effetti sul rateo di tredicesima, di un ulteriore punto percentuale, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima. Tenuto conto dell'eccezionalità della misura di cui al presente comma, resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche". Dunque, la tredicesima resta fuori dal taglio del cuneo e diventa più povera.

La nuova soglia dei "fringe benefit": come funziona

In legge di bilancio sono stati previsti altri sgravi fiscali ai lavoratori che possono aumentare lo stipendio netto percepito in busta paga, come le agevolazioni sui "fringe benefit". Si tratta di somme erogate dalle aziende ai dipendenti come rimborsi - ad esempio per le utenze domestiche o il carburante -, o anche di beni ceduti. Per il 2024, potranno arrivare fino a 1.000 euro: questa è la soglia individuata affinché non pesino sul reddito complessivo e rimangano quindi esentasse. 

La misura è contenuta nell'articolo 6 della manovra, "Misure fiscali per il welfare aziendale", dove si legge che il limite viene aumentato a 2.000 euro per "i lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 12, comma 2, del Testo unico delle imposte sui redditi". Attenzione: il limite si applica se il lavoratore dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli.  

Detassazione dei premi di risultato: chi ne beneficia nel 2024

Per il 2024 la manovra del governo Meloni prevede una tassa dimezzata per i premi di risultato o la partecipazione agli utili di impresa. L'articolo 7 della legge di bilancio dice che l'aliquota dell'imposta sostitutiva viene ridotta dal 10% al 5% "sulle somme erogate sotto forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili d'impresa".

In precedenza, i lavoratori dipendenti del settore privato, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, con redditi da lavoro dipendente non superiori a 80.000 euro, avevano i premi di risultato tassati al 10 per cento: ora la percentuale passa al 5, sempre a patto che il reddito non superi gli 80mila euro.

Se il taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti è una delle misure più popolari ci sono altri dettagli decisamente passati in secondo piano ma non meno importanti. Eccoli qui in ordine nello speciale di Today.it sulla Manovra 2024.

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