Italiani rapiti in Libia, l'Onu richiede il rilascio immediato
Per il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni "è prematuro e imprudente" ogni retroscena sul movente del sequestro dei quattro dipendenti della Bonatti di Parma. Il rappresentante delle Nazioni Unite ha chiesto il rilascio "immediato e senza condizioni"
Le Nazioni Unite chiedono "il rilascio immediato e senza condizioni dei quattro tecnici italiani" rapiti domenica scorsa in Libia. Lo ha dichiarato l'inviato speciale Onu per la Libia, Bernardino Leon, alla Farnesina con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
Leon ha condannato "con forza" il sequestro, definito un gesto "inaccettabile", di Gino Tullicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla, riferendo poi l'impegno delle Nazioni Unite "per raccogliere informazioni" sulla vicenda.
Per il ministro Gentiloni dare interpretazioni politiche sul movente del sequestro "è prematuro e imprudente", poichè siamo solo nella fase iniziale. Il titolare della Farnesina ha aggiunto che "non è il momento adatto per esercitarsi sui retroscena, ma il momento per mostrare il volto di un Paese unito, che conosce il terreno", assicurando che la nostra intelligence è impegnata a fare il massimo per i quattro italiani rapiti fin da domenica scorsa.