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Lunedì, 29 Aprile 2024
Scontro governo-Stellantis

La nuova Alfa Romeo "Milano" è prodotta in Polonia. L'ira del ministro: "È vietato per legge"

Le parole di Adolfo Urso dopo la presentazione della nuova vettura di Stellantis, la prima della casa milanese ad essere prodotta fuori dai confini nazionali: "Si induce in errore il consumatore. E ci aspettiamo che il gruppo qui produca un milione di vetture l'anno". L'amministratore delegato Tavares: "Costruita in Italia sarebbe costata 10 mila euro in più"

"Un'auto chiamata ‘Milano’ non si può produrre in Polonia". È il commento lapidario del ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, in merito al nuovo modello di Alfa Romeo, chiamato appunto "Milano", presentato mercoledì 10 aprile nel capoluogo lombardo. Si tratta di un suv compatto con un aspetto lontano dai consueti canoni stilistici di un'Alfa "tradizionale", con una versione ibrida e due elettriche, e soprattutto è la prima vettura della casa milanese ad essere costruita fuori dai confini nazionali. L'auto in questione è effettivamente prodotta nello stabilimento di Tichy in Polonia da Stellantis, il gruppo nato nel 2021 dalla fusione tra Psa (l'azienda francese che produce Peugeot e Citroën) e Fca (l'azienda italo-americana nata a sua volta dalla fusione di Fiat e Chrysler).

Ebbene, Urso ha spiegato che chiamare quel modello ‘Milano’ è vietato ai sensi della "legge italiana che nel 2003 ha definito l'Italian sounding, una legge che prevede che non bisogna dare indicazioni che inducano in errore il consumatore". "Sarebbero indicazioni fallaci legate in maniera esplicita alle indicazioni geografiche. Quindi un'auto con il nome Milano si deve produrre in Italia, altrimenti si dà un'indicazione fallace che non è consentita dalla legge italiana", ha continuato Urso, a margine dell'inaugurazione della Casa del made in Italy a Torino.

Lo scontro tra il governo e Stellantis

Continua così il braccio di ferro tra governo e Stellantis, soprattutto dopo la crescente delocalizzazione del settore automotive dall'Italia. In generale, negli ultimi vent'anni il nostro Paese ha perso circa il 69% della produzione, mentre fabbriche un tempo fondamentali - come Mirafiori a Torino - hanno visto calare gli ordini fino ai minimi storici. Dal canto suo, l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha negato che il gruppo voglia lasciare l'Italia e ribadito la centralità di Torino e del resto del Paese. Riguardo all'Alfa Romeo Milano, ha detto che "se l'avessimo costruita in Italia avremmo dovuto farla pagare 10mila euro in più. Sarebbe stato impossibile offrire questo modello a meno di 30mila euro". L'ad portoghese ha aggiunto, parlando alla presentazione della Milano, nella storica sede meneghina dell'Automobile Club: "Dopo la fusione con Fca e la nascita di Stellantis sono venuti a chiedermi di vendere Alfa Romeo, che per me è forse il gioiello più prezioso tra i nostri 14 marchi".

Le parole del ministro Urso. Video Gioele Urso/TorinoToday

"Un milione di auto da produrre in Italia"

Quanto alla presenza di Stellantis in Italia, oggi il ministro Urso ha detto: "Noi stiamo lavorando per mettere in condizione Stellantis di produrre almeno un milione di veicoli nel nostro Paese. Per sostenere il sistema dell'indotto è assolutamente necessario arrivare a 1,4 milioni di veicoli". Poi una precisazione che ha il sapore di un ultimatum dopo le parole pronunciate ieri dell'ad Tavares: "Se Stellantis ritiene di poterlo fare ben venga, altrimenti è inevitabile che ci sarà spazio per un'altra o più altre case automobilistiche. Siamo un libero mercato: possiamo e dobbiamo incentivare investimenti italiani o esteri ovviamente nelle regole del libero mercato e su questo ci stiamo confrontando con chi ritiene di costruire stabilimenti produttivi in Europa".

Il ministro ha precisato che "il governo lavora perché siano prodotte più auto nel nostro Paese, in un confronto costruttivo e continuativo con Stellantis, affinché si possa concretizzare il piano già annunciato dall'ad per arrivare nel tempo a produrre almeno un milione di veicoli nel nostro Paese che soddisferanno parzialmente la domanda interna. Sono fiducioso che riusciremo a portare a termine quel progetto". Oggi, ha aggiunto Urso, "il divario tra auto prodotte e immatricolate è amplissimo, il più ampio d'Europa. Stellantis produce in Italia 450mila vetture e i due terzi per l'esportazione, a fronte di 1,4 milioni di auto immatricolate. Quindi in Italia ci sono già altri produttori che coprono la metà del mercato interno. Noi vogliamo collaborare al meglio con Stellantis, è importantissimo che si giunga a concretizzare questo piano per produrre un milione di veicoli. Il governo italiano farà la sua parte, ma le carte devono essere chiare".

"Mi risulta che il partner cinese di Stellantis - ha concluso il ministro - intende realizzare uno stabilimento in Europa e sta ragionando se farlo in Polonia o in altri Paesi. Potrebbe farlo in Italia, ben venga. In Spagna ci sono 7 case automobilistiche; in Francia, Polonia, Germania, Slovacchia e Ungheria 5 o 6 . L'Italia è l'unico caso in Europa dove c'è solo una casa automobilistica, che non riesce a soddisfare le esigenze del mercato interno. È un'anomalia che va colmata".
 

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