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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Perché il Pd chiede le dimissioni di Casalino: il nuovo audio

Il portavoce del premier si lamenta per le troppe telefonate ricevute dai giornalisti dopo il crollo del ponte Morandi: "Mi chiamate come i pazzi, già mi è saltato Ferragosto..."

"Ogni minuto che passa senza le dimissioni di Casalino è un'offesa per Genova e i genovesi. A casa, adesso!". È quanto scrive su Twitter il segretario reggente del Pd Maurizio Martina invocando un passo indietro del portavoce di Conte. Il motivo? Un nuovo audio, diffuso oggi dal Giornale, in cui Casalino si lamenta per le troppe telefonate ricevute dai giornalisti dopo il crollo del ponte Morandi a Genova.

Queste le parole del portavoce di Conte e capo della comunicazione M5s: "Ragazzi però chiamate una volta dopodiché semmai io vi richiamo, oppure mi scrivete una cosa e se ho qualcosa da dirvi ve la dico, perché io pure c’ho diritto a farmi magari due giorni".

Segue il passaggio che sta facendo più discutere:

"Abbiamo avuto… già mi è saltato Ferragosto, Santo Stefano, Santo Rocco, Santo Cristo… mi chiamate come i pazzi… cioè datevi una calmata, cioè, tutti cento volte mi state chiamando… una volta, poi semmai mi mandate un messaggio e nel caso vi rispondo, basta cioè ragazzi non mi stressate la vita".

Secondo il quotidiano si tratta di una registrazione "inviata a una decina di giornalisti" e "datata 17 agosto", a pochissimi giorni dal crollo del viadotto Morandi. Per il Pd la misura è colma. "Crolla il Ponte di Genova e il portavoce del Governo pensa al Ponte di Ferragosto? Ma dove siamo finiti con questo Casalino? Gli è saltato Ferragosto" twitta Matteo Renzi lanciando l’ hashtag #RoccoVergogna ripreso da molti militanti dem.

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Pd contro Casalino: "Dovrebbe dimettersi"

Anche il deputato Roberto Morassut chiede le dimissioni del portavoce del premier. "La rivelazione delle parole pronunciate da Rocco Casalino il giorno dopo della tragedia di Genova impongono al Presidente del Consiglio Conte di allontanarlo dall’incarico di suo ‘portavoce’. Una persona simile non può rappresentarlo né essere la sua 'voce'. Se non lo facesse si renderebbe complice di comportamenti incivili e c si dovrebbe domandare perché non lo fa”, osserva il deputato. Che poi rincara la dose: “La figura di Rocco Casalino – conclude Morassut – è la conferma che il potere dato agli ignoranti e agli improvvisati produce danni materiali e morali incalcolabili. Il ‘merito’ delle persone conta. Contano le loro capacità intellettuali, morali, civili. Casalino deve essere cacciato perché non merita di dar voce ad una istituzione che pur sempre rappresenta tutti gli italiani".

Casalino: "Al Mef non dovrebbero dormire la notte"

"Casalino, quello dei funerali di Stato trasformato in show, quello che rappresenta la comunicazione del M5S e della presidenza del consiglio, quando ancora si scavava tra le macerie a Genova, si preoccupava di non aver rovinato il Ferragosto. L’Italia non merita questo pagliaccio", gli fa eco Davide Faraone.

Polemiche su Casalino, la replica del M5s: "Articoli di gossip"

"Usare il portavoce del Presidente del Consiglio, Rocco Casalino, per distogliere l’attenzione dalla condotta vergognosa del governo targato Pd su Genova è un tentativo misero è triste", così in una nota il deputato M5S Cristian Romaniello risponde alle accuse piovute dall’opposizione

"Ricordo a tutti che si tratta di un partito che ha protetto la concessione ad Autostrade e che dovrebbe avere la decenza di rimanere in un silenzio quando si parla di Genova e dei suoi abitanti. Strumentalizzare una conversazione senza considerarne il contesto è l’atteggiamento tipico di un partito che cavalca la polemica per smarcarsi dalle proprie responsabilità, anche a costo di andare dietro ad articoli di 'gossip', scritti per gettare fango su un governo che sta facendo di tutto nell’ esclusivo interesse dei cittadini", conclude Romaniello.

Il precedente

Solo pochi giorni lo stesso Casalino era stato oggetto di feroci polemiche per alcune sue frasi rivolte ai tecnici de Mef. "Se non dovessero uscire i soldi per il reddito di cittadinanza, ‘fonti parlamentari’ dei Cinque stelle giurano che per tutto il 2019 ci dedicheremo a far fuori una marea di gente del Mef. Non ce ne fregherà niente, sarà veramente una cosa coi coltelli", queste le parole inviate da Casalino ad alcuni giornalisti.

Minacce tutt'altro che velate di una epurazione di massa: "Ormai abbiamo capito che Tria c’entra relativamente, ma ci sono al ministero una serie di persone che stanno lì da decenni e che proteggono il solito sistema. Non è accettabile che non si trovano dieci miliardi del c…".

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