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Venerdì, 26 Aprile 2024

Va ad un colloquio di lavoro e viene violentata

La donna aveva risposto ad un annuncio su Facebook. E' successo nel Milanese

Un uomo di trentanove anni originario della Romania è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Corsico, nel Milanese, con l'accusa di violenza sessuale e lesioni personali. 

A fine agosto, stando alle prime informazioni apprese, il 39enne avrebbe picchiato e poi stuprato una giovane donna nel suo appartamento. L'arrestato aveva adescato la vittima grazie a un annuncio pubblicato su Facebook, attraverso un falso profilo di donna, per la ricerca di una badante. 

Quando la donna si era presentata all'appuntamento, era scattata la violenza, con l'uomo che aveva finto di portarla a casa della presunta datrice di lavoro.

Giovedì mattina, gli stessi carabinieri di Corsico avevano arrestato un altro uomo - un marocchino di trenta anni irregolare in Italia e pregiudicato - per violenza sessuale, rapina e sequestro di persona. Il giorno precedente, il trentenne - tassista abusivo - si era offerto di riaccompagnare a casa una donna conosciuta in discoteca, ma l'aveva costretta a seguirlo nella sua abitazione e lì l'aveva violentata e poi chiusa in bagno. 

Telefonata choc all'una di notte: "Uno sconosciuto mi ha stuprata"

Il lavoro trappola, il viaggio e il taxi

Come riporta Carmine Ranieri Guarino su MilanoToday, i carabinieri davano la caccia al 39enne romeno dal 26 agosto, quando vennero allertati da una passante che aveva visto una donna, ferita e sanguinante, seduta su una panchina in viale Lombardia a Rozzano. La vittima - la moldava 24enne, che vive in provincia di Salerno insieme alla madre - aveva subito raccontato di essere stata picchiata e stuprata da un uomo con cui aveva un appuntamento per una sorta di colloquio di lavoro. 

Quell'uomo, aveva spiegato la donna, l'aveva contattata dopo che lei aveva lasciato il suo numero di telefono su un gruppo Facebook in cui si offre lavoro alle badanti e l'aveva convinta a venire a Milano promettendole un'occupazione da una famiglia. Così, lei il 26 agosto mattina aveva preso un treno dalla Campania, era arrivata a Milano centrale e da lì con un taxi si era spostata fino al luogo scelto per l'incontro: un bar in via Gerani a Rozzano. 

Arrivata nella provincia di Milano, la giovane ha trovato ad attenderla proprio il 39enne, che l'aveva  accompagnata a casa sua per posare le valige, per poi farsi dari 150 euro come compenso per l'intermediazione.

Quando era entrata nell'alloggio - "sembrava la casa di un accumulatore seriale, una puzza incredibile", le parole di uno dei carabinieri che ha indagato - la vittima aveva capito che qualcosa non andava e aveva telefonato a suo madre, probabilmente per chiederle aiuto. In quel momento, però, il 39enne le aveva strappato dalle mani il cellulare e, con una freddezza spietata, aveva spiegato alla signora che era tutto in ordine e che non c'era nulla di cui preoccuparsi perché "questo è il mio lavoro". Poi, era iniziata la violenza vera e propria. 

Fonte: MilanoToday →
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