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Sabato, 27 Aprile 2024
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Così l'intelligenza artificiale "sostituirà" i medici di famiglia

È sempre più difficile poter scegliere un medico di famiglia (magari anche vicino casa): mancano 3.100 professionisti sanitari e l'intelligenza artificiale potrebbe diventare una tecnologia importante per migliorare sia la cura sia l'assistenza ai pazienti

La carenza dei medici di famiglia riguarda tutta l'Italia, "ed è l'esito di un'inadeguata programmazione che non ha garantito il ricambio generazionale in rapporto ai pensionamenti attesi" spiega a Today.it Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Secondo le stime dell'organizzazione - in base ai dati riferiti al primo gennaio 2023 - mancano 3.114 professionisti rispetto a quello che sarebbe necessario.

Gli stessi numeri espressi dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) parlano chiaro: tra il 2023 e il 2026 sono 11.439 i professionisti che hanno compiuto - o compiranno - 70 anni, giungendo così all’età massima per la pensione. Tutte ragioni per cui diventerà sempre più difficile poter scegliere un medico di famiglia (magari anche vicino casa).

Ai in medicina generale

Mentre la domanda di assistenza sanitaria è in aumento, il numero di medici disponibili per soddisfarla resta limitato. Un report dell'Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia l'invecchiamento del personale dedicato, definendo la questione una "bomba a orologeria". Numeri alla mano, in 13 dei 44 paesi sotto la lente, oltre il 40 per cento dei medici aveva oltre 55 anni. 

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Tuttavia, oggi lo sviluppo della tecnologia nel campo della salute offre soluzioni innovative per ottimizzare le competenze del professionista sanitario, migliorare la cura e l'assistenza dei pazienti. Tra i benefici legati all'uso dell'intelligenza artificiale in medicina c'è proprio la capacità di effettuare diagnosi non solo più tempestive, ma anche più precise.

Senza dimenticare che gli algoritmi di machine learning - l'insieme di regole o processi utilizzati da un sistema di A.I. per svolgere le attività - possono analizzare enormi moli di dati clinici, riconoscendo schemi e sintomi.

No alle cure "fai da te"

I medici di medicina generale esprimono però apprensione circa l'uso "in solitario" dell’intelligenza artificiale. È quanto emerge da un'indagine condotta da federazione italiana dei medici di base - in collaborazione con l'Osservatorio innovazione digitale del Politecnico di Milano - su un campione di 400 professionisti. Il 72 per cento di loro si dice preoccupato per l'utilizzo inappropriato che i pazienti potrebbero fare, in autonomia, di soluzioni basate sull'A.I. E ancora, il 73 per cento ritiene che tali strumenti debbano rappresentare una risorsa per il professionista sanitario e non per il paziente.

Da qui è facile comprendere come, sempre di più, "il medico sta maturando, per le diverse soluzioni tecnologiche disponibili, delle consapevolezze che gli consentono di distinguere efficacemente i vantaggi e le opportunità", spiega Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi di Fimmg.

Gestire i benefici e difendersi dai rischi legati all'uso dell'intelligenza artificiale in sanità. Nasce da queste esigenze la nuova guida dell'Oms sull'etica e la governance dell'A.I. per i modelli linguistici di grandi dimensioni. Le oltre 40 raccomandazioni sono rivolte a governi, aziende tecnologiche e fornitori di assistenza.

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