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Quali sono i benefici della settimana lavorativa breve e a che punto siamo in Italia

Uno studio di Platform London, oltre a sottolineare il benessere psicofisico della persona, evidenzia nella settimana lavorativa breve un forte beneficio ambientale

Non è solo il benessere psicofisico del lavoratore a beneficiare della settimana lavorativa breve. C’è molto di più. Ѐ quanto emerge da uno studio portato inglese (Platform London): lavorare 4 giorni al posto di 5 in Gran Bretagna porterebbe a un taglio di emissioni di 127 tonnellate, ovvero del 21,3% all’anno entro il 2025. Volendo fare un confronto, sarebbe come “eliminare 27 milioni di auto dal Regno Unito” e tutto questo riducendo di un giorno l’attività produttiva.

Resta da capire quanto la produttività del Paese viene minacciata da questo sistema, in fase di sperimentazione in alcuni Paesi, tra cui lo stesso Regno Unito. Qui solo nel 2022 sono una trentina le aziende che prenderanno parte ad un progetto pilota coordinato dall’organizzazione no profit 4 Day Week Global.

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4 giorni al posto di 5: lo studio

Lo studio di Platform London ha dimostrato oltre ai benefici per l’ambiente, quante siano le molteplici possibilità della settimana lavorativa breve: “Passare a una settimana lavorativa più corta aiuterebbe a rompere l’abitudine di vivere per lavorare, lavorare per guadagnare e guadagnare per consumare. Le persone possono dedicarsi maggiormente alle relazioni, ai passatempi e ai luoghi. In tal senso, una settimana lavorativa breve potrebbe essere inquadrata come un investimento in capitale umano, sono richiesti il contributo e la creatività di tutti per immaginare il futuro sostenibile della società. Il caso dello Utah (che per cinque anni ha sperimentato la settimana lavorativa di quattro giorni) ha mostrato un’inaspettata crescita nel mondo del volontariato. Ciò conferma che molti lavoratori desiderano essere maggiormente coinvolti nel processo di trasformazione in positivo della società”.

La settimana lavorativa breve in Italia

Per quanto riguarda l’Italia il processo è ancora lungo. Le realtà in cui è stata introdotta la settimana lavorativa corta sono poche, andando a classificarsi come uno dei Paesi più indietro in tal senso. Tra le aziende che hanno deciso di adottare questo sistema vi è la multinazionale Mondelez International – attiva nel settore alimentare - che proprio in Italia ha lanciato l’iniziativa Workplace of the Future, consistente in un approccio più flessibile al mondo del lavoro. Qui, i dipendenti hanno la possibilità di distribuire le ore settimanali di lavoro su 4,5 giorni lavorativi.

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L’esempio di Carter & Benson

Un precedente illustre, che tanto potrebbe ispirare altre aziende, è quello proposto da Carter & Benson, pioniera di questo sistema (sperimentato nel 2020):  la settimana di lavoro è stata ridotta di 4 ore, quindi a 36 ore settimanali a parità di stipendio, con la promessa che, se l’esito fosse stato positivo, nel 2021 la riduzione sarebbe stata estesa a 8 ore a settimana a parità di stipendio. Così è avvenuto: oggi, ogni dipendente può decidere in che modo usufruire delle 8 ore.

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