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Lunedì, 29 Aprile 2024
Non solo una tragedia

Carneficina sulla Marmolada, forse oltre 20 morti nella catastrofe climatica che mette in guardia l'Italia

Otto i feriti estratti dall'ammasso di neve, ghiaccio e roccia ma si dispera di poter trovare in vita i 13 dispersi nel crollo di un enorme seracco su un gruppo di alpinisti. "Una tragedia annunciata, la Marmolada andava chiusa" commenta il gestore del rifugio di Punta Penìa

Scende a 13 il numero dei dispersi nella tragedia della Marmolada: 10 sono di nazionalità italiana e 3 di nazionalità ceca. Salvo un escursionista austriaco, dato inizialmente per disperso. Il recupero degli escursionisti travolti dalla valanga sulla Marmolada sarà molto difficile, anche perché alcune persone potrebbero essere precipitate nei crepacci che si trovano lungo la 'normale'. 

"In queste ore abbiamo lavorato per definire il numero di persone coinvolte", ha dichiarato in conferenza stampa il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti in merito al crollo del ghiacciaio della Marmolada avvenuto ieri sera. I numeri della tragedia in questo momento ci dicono che abbiamo 7 deceduti, otto feriti di cui 2 in condizioni delicate, e 13 persone "reclamate". "Ieri abbiamo parlato anche delle auto rimaste nei pressi dell'avvio del percorso. Oggi, di queste auto ce ne sono ancora 4 e sono tutte straniere, di cui una tedesca, due della Repubblica Ceca e una ungherese", ha aggiunto Fugatti.

L'ondata di caldo che ha portato a temperature anche oltre i 10 gradi in vetta: questa sarebbe la principale causa della tragedia avvenuta ieri domenica 3 luglio sul ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Alpi italiane, dove il distacco di un seracco ha provvocato una valanga di neve, ghiaccio e roccia su diverse cordate di escursionisti che stavano salendo verso la vetta della regina delle Dolomiti. Il ghiacciaio è crollato nei pressi della località Punta Rocca, lungo il percorso normalmente intrapreso per raggiungerne la vetta. Il filmato girato dal rifugio Capanna Punta Penìa vicino al disastro mostra neve mista a roccia che rotola giù per le pendici della montagna con un fragore.

"Siamo di fronte a una tragedia annunciata. È da giorni che sotto il ghiacciaio sento scorre dei veri e propri torrenti d'acqua: la Marmolada andava chiusa. Le alte temperature di queste settimane ne hanno seriamente compromesso l'accesso. E oggi ne abbiamo avuto la prova: un dramma accaduto peraltro di domenica alle 14, nel giorno-orario di punta assoluto" commenta il titolare Carlo Budel, sconvolto e atterrito per quanto appena accaduto. Uno sfogo ininterrotto perché Budel ieri mattina nel suo rifugio ha accolto la maggior parte delle vittime. "Alcune le conoscevo. Una era mio amico, una guida alpina di Padova. Sono sconvolto. Mollo tutto" confida al Messaggero.

Marmolada, chi sono le vittime

Sono veneti, trentini e diversi stranieri gli escursionisti morti, al momento ufficialmente 7, e dispersi, 14, dopo il crollo del seracco sulla Marmolada. Quattro i corpi per i quali c'è il riconoscimento ufficiale: sono italiani, il 52enne guida alpina Davide Miotti, il 27enne Filippo Bari, la guida alpina 52enne Paolo Dani e Tommaso Carollo.

Sono invece otto i feriti, di cui due in gravi condizioni: si tratta di due cittadini tedeschi, un uomo di 67 anni e una donna di 58 anni, entrambi in prognosi riservata ricoverati in terapia intensiva a Belluno.

Quattro i feriti ricoverati invece a Trento: due di questi si trovano in Rianimazione e altri due, meno gravi, sono invece in reparto. Si tratta di una donna di Pergine Valsugana (Trento) di 29 anni, che è in Rianimazione, una donna di Como di 51 anni non grave ricoverata in reparto, a cui si aggiungono un 27enne di Barbarano Mossano (Vicenza), inizialmente portato in ospedale a Cavalese e poi trasferito al Santa Chiara di Trento. In condizioni stabili, anche lui ricoverato in reparto, un 33enne di Pergine Valsugana (Trento) che inizialmente era stato portato a Bolzano ed ora è in rianimazione a Trento.

Messner: "Dieci gradi sulla Marmolada? Una cosa incredibile"

Quella di ieri è una tragedia avvenuta nel momento di massimo afflusso di amanti della montagna alla cima della Marmolada e se sono state due le cordate raggiunte dai detriti non si esclude che altre persone possano essere state interessate dal crollo.

Dopo la tragedia il maltempo: l'elicottero di Draghi costretto a tornare indietro

Difficile pensare di recuperare vivi i dispersi: dopo la sospensione notturna le operazioni di ricerca di possibili sopravvissuti continuano anche oggi ma sono ostacolate dal maltempo. 

Il Soccorso alpino ha attivato un numero verde per consentire segnalazioni a persone che non hanno avuto notizie di parenti che sono andate in escursione sul ghiacciaio. Il capo del governo italiano Mario Draghi ha inviato un messaggio su Twitter "le sue più sincere condoglianze" alle vittime e alle loro famiglie.

Il crollo della Marmolada "è la conseguenza delle condizioni meteorologiche attuali, vale a dire un episodio di caldo precoce che coincide con il problema del riscaldamento globale", ha spiegato all'AFP il professor Massimo Frezzotti, del dipartimento di Scienze dell'Università Roma 3. "Da quello che si vede nelle immagini, il crollo è stato significativo. Si può notare che c'è una grande quantità di acqua perché lo scioglimento "è accelerato nelle Alpi. Abbiamo vissuto un inverno estremamente arido, con un deficit di precipitazioni dal 40 al 50% Le condizioni attuali del ghiacciaio corrispondono a metà agosto, non all'inizio di luglio", secondo il ricercatore.

Quello che è certo è che il ghiacciaio della Marmolada vive la sua estate più difficile: le scarse precipitazioni nevose dell'inverno e il caldo prematuro già dalla seconda decade di maggio 2022 hanno ridotto l'estensione e lo spessore del ghiacciaio più famoso del nostro arco alpino. Negli ultimi due giorni le temperature hanno fatto segnare valori davvero anomali: massime fino a +11°C e minime notturne non inferiori a +6°C: temperature elevatissime per quelle quote e le conseguenze purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.

La portavoce dei soccorsi ha descritto "una valanga di neve, ghiaccio e roccia che sul suo cammino ha colpito la strada di accesso quando erano presenti diversi cordati, alcuni dei quali sono stati spazzati via". "Il numero definitivo degli alpinisti coinvolti non è ancora noto", ha aggiunto.

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Nelle immagini trasmesse dal Soccorso alpino, si possono vedere i soccorritori al lavoro nei pressi del luogo del disastro sorvolato dagli elicotteri per trasportare le vittime a valle fino al villaggio di Canazei, non lontano dal luogo da dove parte la funivia che conduce alla sommità del ghiacciaio. Il lavoro dei soccorritori, aiutati dalle unità cinofile, è stato particolarmente difficile, perché hanno dovuto estrarre i corpi dalla ganga di ghiaccio mista a roccia dove si trovavano. È stata attivata anche una cellula di psicologi per aiutare i parenti delle vittime.

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Secondo il rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) pubblicato il 1° marzo, lo scioglimento di ghiaccio e neve è una delle 10 principali minacce causate dal riscaldamento globale, sconvolgendo gli ecosistemi e minacciando alcune strutture infrastrutturali. L'IPCC indica che i ghiacciai in Scandinavia, nell'Europa centrale e nel Caucaso potrebbero perdere dal 60 all'80% della loro massa entro la fine del secolo. 

La procura apre un fascicolo per disastro

Dalla procura di Trento è stato aperto un fascicolo sul crollo del seracco in cima alla Marmolada. Il reato ipotizzato, a carico di ignori, è disastro colposo. Ad occuparsi delle indagini, con il procuratore Sandro Raimondi, è il pm Antonella Nazzaro. 

Poche ore prima del crollo Local Team aveva intervistato un esperto proprio sulla situazione critica del ghiacciaio. Proprio domenica è stato raggiunto il record delle temperatura in vetta proprio nelle ore del disastro: la temperatura più alta di questa stagione, 10.3 gradi centigradi, è stata registrata alle ore 14, subito dopo il distacco del seracco.

Chi sono i morti e i feriti

Sono in corso le verifiche per identificare i proprietari delle 16 auto che attualmente si trovano nei parcheggi situati nei pressi dei sentieri di accesso all’area. Difficile anche il riconoscimento dei corpi recuperati: alla sera di domenica sono 6 le vittime accertate (di cui però non sono ancora state rese note le generalità), 9 i feriti (2 molto gravi) e almeno una decina i dispersi. 

Secondo quanto apprende Trentotoday tra i feriti ci sono due donne ricoverate al Santa Chiara di Trento, una 30enne di Como e una 26enne di Pergine. Altre due persone, turisti stranieri, sono state ricoverate a Belluno, uno intubato a Treviso. Una persona è stata accompagnata a Bolzano e altre due si trovano all'ospedale di Cavalese.

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