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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il ghiacciaio crollato

Messner: "Dieci gradi sulla Marmolada? Una cosa incredibile"

Il grande alpinista dice la sua sulla tragedia: "La montagna è sempre pericolosa ma il riscaldamento globale ha una parte in questo crollo. Sulle Dolomiti si vede che il permafrost cede e fa cadere pezzi dappertutto"

"Il ghiaccio della Marmolada è molto sottile e sicuramente il caldo globale ha la sua parte in questo crollo, ma la montagna è sempre pericolosa. C'è sempre il rischio della caduta di seracchi. Sotto il ghiaccio sottile si formano dei ruscelli che poi possono portare al distacco di pezzi anche grandi. Chi si trovava nella linea della caduta probabilmente non poteva sfuggire. Ma la montagna, lo ribadisco è sempre pericolosa. Molti pensano che sia facile, che non ci siano rischi, ma non è così". Così Reinhold Messner commenta la tragedia avvenuta ieri sulla Marmolada dove si continuano a cercare i dispersi.

Il grande alpinista, primo uomo della storia a scalare l'Everest senza ossigeno, spiega però che anche il riscaldamento globale ha un ruolo importante in quanto accaduto. "Specialmente nelle Dolomiti si vede che il permafrost cede e fa cadere pezzi dappertutto" dice all'AdnKronos. "Io vado in montagna da decenni, se prima si assisteva a un distacco in un anno, adesso sono cinque volte di più. E quando la slavina viene giù, come oggi, si porta massi di roccia e ghiaccio anche enormi, grandi come case, che poi diventano grossi come armadi e sempre più piccoli fino a diventare grandi come teste e quindi vengono giù anche migliaia di pezzi".

Cosa deve fare dunque chi ama le escursioni? Una via valida "è andare in montagna con la guida alpina o, lo ripeto, in alternativa, andare nelle palestre indoor, Bellissmo sport quello delle arrampicate al chiuso, ma che ha niente a che vedere però con l'alpinismo".

Interpellato dall'Ansa Messner ha spiegato poi che a Punta Rocca "non c'è quasi più ghiaccio, non deve essere molto grande il seracco. Fa troppo caldo, dieci gradi ieri è una cosa incredibile, il permafrost se ne va e sotto il ghiaccio si formano veri e propri fiumi d'acqua che portano via tutto".

Secondo i tecnici del Soccorso Alpino Trentino la massa di materiale che si è staccata dal ghiacciaio è scesa da una velocità di 300 chilometri l'ora. Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un'altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri, mentre la massa precipitata verso valle si estende su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un'altezza di circa 2.800 metri.

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