rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Guerra di risorse

Attacchi in Russia coi droni: potrebbero esplodere i prezzi

Per gli ucraini è una strategia vitale e di successo. La Russia potrebbe nettamente perdere la capacità di raffinazione, provocando un aumento dei prezzi

Gli ucraini attaccano le raffinerie di petrolio in Russia portando la guerra sul suolo di Putin ma gli effetti rischiano di coinvolgere tutto il mondo, Italia inclusa. La strategia di Zelensky sta avendo successo grazie ad attacchi con droni "kamikaze" che si spingono sempre più lontani dai propri confini. Gli impianti petroliferi colpiti sono decine e stime parlano di riduzioni anche del 10 per cento della capacità di raffinazione russa. Se questo è un bene per gli ucraini non lo è altrettanto per il mercato dei carburanti, anche in Italia: cosa succede se il secondo produttore mondiale di petrolio si ritrova in poco tempo con un decimo delle risorse in meno? Ne abbiamo parlato con Francesco Sassi, ricercatore in geopolitica e mercati energetici al Rie.

L'Ucraina all'attacco delle raffinerie russe: droni a 1.000 chilometri dal confine

Nel 2024 gli attacchi ucraini si sono spinti sempre più dentro il territorio russo con i droni che hanno volato per centinaia di chilometri per poi abbattersi sugli sulle raffinerie di petrolio. Le incursioni si sono fatte più frequenti da marzo in poi, la strategia è chiara: colpire il primo asset di Vladimir Putin che insieme al gas tiene vive le finanze del Cremlino. La Russia è infatti il secondo produttore di petrolio al mondo dietro gli Stati Uniti, e il primo dell'Opec+, l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio.

Secondo i dati a disposizione, tra le aziende più colpite ci sono i colossi energetici Rosneft, Lukoil e Novatek con alcune tra le più grandi raffinerie russe che sono state costrette a interrompere la produzione. Le incursioni ucraine in territorio russo sono diventate frequenti e si sono spinte sempre più lontano, sfiorando i 1.000 chilometri di distanza. Come si vede nella mappa sottostante elaborata da Today.it, finora la raffineria colpita più distante è a nord, nel porto di Ust-Luga sul Mar Baltico, a quasi 900 chilometri di distanza dai confini ucraini.

Gli attacchi ucraini coi droni in Russia nelle raffinerie di petrolio: la mappa

Gli effetti sono stati immediati. Secondo i calcoli di Reuters e stime dei servizi segreti britannici, la capacità di raffinazione petrolifera russa è stata ridotta tra il 7 e il 10 per cento. Giù dopo i primi cinque attacchi, il Cremlino aveva vietato le esportazioni di benzina dall'1 marzo al 31 agosto per garantire i consumi interni in vista di un aumento stagionale della domanda, come ha riportato Bloomberg. Il quotidiano economico russo Kommersant ha stimato che la produzione di benzina è diminuita di circa il 4 per cento proprio nella settimana più intensa di attacchi.

Le nuove "Unmanned Systems Forces" di Zelensky: i droni made in Ucraina contro la Russia

Non è stato semplice, ma a distanza dopo due anni di guerra gli ucraini sono in grado di colpire la Russia per centinaia di migliaia di chilometri nel suo territorio. Questo è stato possibile grazie allo sviluppo di droni made in Ucraina che ora riescono a penetrare le difese aeree del Cremlino sempre più di frequente. "La Russia è una stazione di servizio con un esercito e intendiamo distruggere quella stazione di servizio", ha detto in un'intervista Francisco Serra-Martins, cofondatore e amministratore delegato dell'azienda ucraina produttrice di droni Terminal Autonomy. 

"L'Ucraina ora avrà sempre una forza di attacco nel cielo" 

Volodymyr Zelensky

Secondo i produttori interpellati da Bloomberg, ora i droni vengono progettati per superare le sofisticate capacità di disturbo elettronico della Russia e operare su distanze fino a 1.000 chilometri trasportando un carico esplosivo potente a sufficienza per infliggere danni significativi. "Queste settimane hanno dimostrato a molti che la macchina da guerra russa ha punti deboli che possiamo raggiungere con le nostre armi", ha detto il presidente ucraino Zelensky. "Ora i nostri droni sono capaci di operare a lungo raggio. L'Ucraina ora avrà sempre una forza d'attacco nel cielo".I nuovi modelli di droni ucraini usati nella guerra contro la Russia

L'esercito ucraino ora ha un'unità dedicata interamente ai droni, la "Unmanned Systems Forces", l'unità dei sistemi senza pilota istituita da Zelensky. Per il presidente ucraino la nuova unità porterà "a breve a risultati molto concreti". I modelli più costosi possono arrivare a circa duemila euro, poco rispetto ai danni che possono creare. In alcuni video si vedono i droni puntare diretti sulle ciminiere per sfruttare il combustibile e portare al massimo i danni.

Anche se equipaggiati con esplosivi poco potenti, i droni riescono a danneggiare parti vitali degli impianti come condutture, compressori, valvole e unità di controllo, difficili da sostituire a causa delle sanzioni economiche imposte alla Russia.

L'Ucraina attacca e il prezzo del petrolio sale: gli effetti su benzina e diesel anche in Italia

I danni causati dai droni ucraini sono rilevanti: "A seconda dell'entità del danno, le riparazioni più importanti potrebbero richiedere tempi e costi considerevoli", ha affermato il ministero della difesa britannico nel'aggiornamento settimanale diffuso dai servizi segreti sulla guerra. Lo stesso primo vice ministro russo, Pavel Sorokin, ha ammesso che il Paese "potrebbe dover deviare una maggiore quantità di petrolio greggio per l'esportazione a causa dell'impatto sulla propria capacità di raffinazione. L'impatto economico all'interno dei confini russi si vede già.

L'aumento dei prezzi di benzina e diesel dopo gli attacchi ucraini alle raffinerie russe: il grafico

La campagna di incursioni aeree con i droni è un successo per l'esercito ucraino e una risposta alle avanzate russe sul campo ma una potenziale minaccia per i prezzi sui mercati mondiali e gli stessi alleati occidentali di Kiev, tra cui l'Italia. Dopo gli attacchi alle raffinerie i prezzi internazionali del petrolio sono aumentati facendo salire i timori di rialzi per i prezzi di benzina e diesel.

Per questo la Casa Bianca avrebbe fatto pressioni sul governo ucraino per evitare nuovi attacchi agli impianti russi. Secondo il Financial Times, l'amministrazione Biden teme anche ritorsioni di Putin che potrebbe attaccare gasdotti e oleodotti verso l'Europa, aumentando ulteriormente i prezzi dell'energia. Almeno un funzionario ucraino ha negato che gli Stati Uniti abbiano esortato Kiev a fermare gli attacchi dei droni. Ma Kiev ha comunque insistito sul fatto che le raffinerie russe sono "obiettivi legittimi".

Il nuovo "asse del male" che minaccia l'Occidente

L'incertezza è alta: "A oggi non possiamo sapere con certezza gli effetti immediati degli attacchi alle raffinerie russe da parte dell'Ucraina - spiega a Today.it Francesco Sassi, ricercatore in geopolitica e mercati energetici al Rie - Diversi i fattori che contribuiscono a creare questo scenario. Innanzitutto la grande disponibilità di impianti sul territorio della Federazione, la minor produzione degli stessi per via dei tagli decisi da OPEC+ e i pochi dettagli relativi ai danni effettivi dei singoli attacchi perpetrati".

Tra il Mar Rosso con gli attacchi degli Houthi, la guerra tra Israele e Hamas e i nuovi sviluppi in Ucraina, "ciò che è certo è che le tensioni geopolitiche vanno ad aumentare la pressione rialzista sui prezzi e le tensioni tra paesi produttori e quelli consumatori non faranno altro che creare ulteriore volatilità. Il tutto mentre ci si avvicina alla stagione estiva, nella quale i prodotti raffinati, e soprattutto quelli legati ai trasporti, incontrano una domanda maggiore da parte dei consumatori", lo scenario delineato da Sassi. 

Sempre più russi sono diventati cittadini europei: il boom dopo l'invasione dell'Ucraina

A più di due anni dall'invasione russa dell'Ucraina, i nuovi successi ottenuti dall'esercito ucraino proprio sul suolo di Putin e gli investimenti di Zelensky nel settore suggeriscono che gli attacchi coi droni potrebbero continuare ancora, aumentando l'incertezza sui mercati e spingendo verso l'alto il prezzo dei carburanti.

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Today è in caricamento