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Lunedì, 29 Aprile 2024
drastico divieto / Stati Uniti d'America

Ma uno stato democratico può davvero vietare TikTok?

Il divieto prevede che dal prossimo anno tutti gli app store blocchino il download dell'applicazione, pena 10.000 di dollari di multa per ogni giorno che la piattaforma dovesse essere attiva

Il Montana è il primo Stato americano a vietare l'uso dell'applicazione cinese TikTok su larga scala. Il governatore repubblicano, Greg Gianforte, ha firmato una legge per bandire l’utilizzo di TikTok su tutti i dispositivi a partire dal 2024. "Abbiamo bandito TikTok per proteggere i dati personali e privati dei cittadini del Montana dal Partito Comunista cinese", ha scritto su Twitter il governatore repubblicano in merito al social network che in tutto il mondo ha sollevato preoccupazioni in quanto costituirebbe una minaccia alla sicurezza nazionale. 

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Cosa impone la nuova legge

Il divieto prevede che dal prossimo anno tutti gli app store blocchino il download dell'applicazione, pena 10.000 di dollari di multa per ogni giorno che la piattaforma dovesse essere attiva. Ciò significa che Apple e Google, che gestiscono app store su dispositivi Apple e Android, sarebbero responsabili di eventuali violazioni. Le sanzioni non si applicherebbero però agli utenti. Il ban in tutto lo stato non entrerà in vigore fino a gennaio 2024, ma diventerebbe nullo se la piattaforma di social media fosse venduta a una società che non ha sede in "nessun paese designato come avversario straniero" dal governo federale. Il governatore repubblicano sembra essere intenzionato a estendere il disegno di legge ad altre app di social media che forniscono dati a Stati stranieri. Nel mirino potrebbe così finire anche la cinese WeChat, l'app di messaggistica usata da un miliardo di persone nel mondo.

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Lo scetticismo sulla nuova norma

Si tratta di un divieto drastico destinato a incontrare diversi ostacoli legali prima che la norma entri in vigore. La legge che porta la firma del governatore repubblicano rischia di violare il primo emendamento della Costituzione americana, quello che garantisce la libertà di pensiero e di parola. Posizione sostenuta dal portavoce di TikTok, Brooke Oberwetter, dall'American Civil Liberties Union (Aclu) del Montana e NetChoice, un’associazione commerciale che conta Google e TikTok tra i suoi membri, che hanno definito la legge incostituzionale. Il provvedimento statale peserà su almeno 200mila utenti TikTok e 6mila aziende del Montana che utilizzano la piattaforma di condivisione video, secondo il portavoce dell'azienda Jamal Brown. Un bel colpo anche per le società locali, che in questo modo si vedono private di una vetrina utile per farsi conoscere al grande pubblico.

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I legislatori del Montana però tirano dritto. Dopo aver imposto il divieto dell'uso dell'app ai funzionari statali, i promotori della norma sostengono che il governo cinese potrebbe raccogliere i dati degli utenti statunitensi da TikTok e utilizzare la piattaforma per diffondere disinformazione o messaggi pro-Pechino. Una tesi che è stata avanzata dai legislatori bipartisan al Senato, così come dai capi dell'FBI e della CIA, convinti che TikTok rappresenti un rischio per la sicurezza nazionale. Anche la Casa Bianca è sulla stessa posizione, tanto da dichiarare espressamente di temere che Pechino possa sfruttare la piattaforma per accedere non solo ai dati di privati cittadini ma anche delle istituzioni americane. A marzo l’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, è stato invitato a parlare davanti al Congresso Usa dove ha ribadito che l'app di proprietà del colosso cinese ByteDance non ha mai ricevuto una richiesta da Pechino di consegnare i dati degli utenti e che mai lo farebbe in caso di pervenuta richiesta.

Lo scorso gennaio Joe Biden ha firmato una legge che ne vieta l'uso al Congresso Usa e su tutti i dispositivi dei dipendenti pubblici americani. Una misura adottata anche da Commissione e Consiglio europei, ma anche dal governo del Canada, Australia, Nuova Zelanda, Gran Bretagna e Francia.

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Il nuovo scontro e le prime querele

La nuova legge del Montana può fare da apripista per un divieto nazionale negli Stati Uniti, dove al momento solo ai funzionari della Camera dei rappresentanti è stato chiesto di eliminare l'app dai propri smartphone. La risposta degli utenti del Montana non si è fatta attendere. Cinque tiktoker del Montana hanno fatto causa alla Stato americano contro il bando della piattaforma. 

La denuncia presentata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto del Montana - poche ore dopo la firma del governatore - confronta TikTok con altri tipi di media sostenendo che lo Stato non ha l'autorità per impedire l'accesso ai cittadini del Montana. "Il Montana non può vietare ai suoi residenti di visualizzare o postare su TikTok più di quanto potrebbe vietare il Wall Street Journal a causa di chi lo possiede o delle idee che pubblica" si legge nei documenti legali.

I cinque querelanti, Samantha Alario, Heather DiRocco, Alice Held, Carly Ann Goddard e Dale Scout, hanno citato in giudizio il procuratore generale dello Stato, Austin Knudsen, sostenendo che il divieto è incostituzionale e viola il primo emendamento: quello che garantisce la libertà di pensiero, parole e stampa. È battaglia aperta tra tiktoker e governatore dello Stato del Montana, dove si può acquistare una pistola senza nessun controllo sul passato del possessore, circolare con un'arma senza permesso e continuare a possederne una anche dopo aver commesso un crimine. Ma dove dal gennaio 2024 sarà vietato scaricare TikTok.

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