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Lunedì, 29 Aprile 2024

Cristina D'Amicis

Giornalista

Sanna Marin, la premier che non può ballare

È giovane, è bella, ma non può ballare. La sua condanna? Essere la premier della Finlandia. Sanna Marin non può divertirsi, ne va della sua credibilità. Quindi fare festa con gli amici è una cosa sbagliata, una cosa di cui bisogna vergognarsi? A quanto pare sì, o meglio, alcuni la pensano così, ritenendo che siano atteggiamenti ‘sconvenienti’ per chi ricopre una carica così alta. Per fortuna molti altri la sostengono, riportandoci con lucidità al 21esimo secolo. Lei si difende:

"Confido che le persone capiscano che il tempo libero e il tempo di lavoro possono essere separati".

Un gigantesco polverone mediatico si è alzato in questi giorni attorno alla figura di Sanna Mirella Marin, la premier finlandese che con l’elezione nel 2019 è diventata il capo di governo più giovane al mondo dell’epoca. Classe 1985, la Marin ha un curriculum vitae di tutto rispetto. Si è pagata gli studi lavorando come commessa, dopo la laurea è stata eletta vicepresidente del Partito Socialdemocratico finlandese e nel 2015 membro del Parlamento finlandese, per poi essere rieletta nel 2019. Nello stesso anno è diventata ministro dei trasporti e delle telecomunicazioni e poi a dicembre primo ministro della Repubblica finlandese. Da premier è riuscita a gestire la pandemia e a traghettare in tempi record la Finlandia (nazione storicamente neutrale) nella Nato.

A distogliere l’attenzione da questa sua brillante carriera politica sono ora un paio di video diventati virali sul web nei quali la Marin balla e canta. Le immagini mostrano una ragazza (perché a 36 anni possiamo chiamarla ancora una ragazza) che durante un party privato si cimenta in danze scatenate e si diverte con gli amici. Niente di strano direte voi? Eppure questi video hanno fatto scalpore, scandalizzando sia in Patria che all’estero i nostalgici del 20esimo secolo. Io personalmente in quelle immagini vedo solo una persona (senza distinzioni di genere e di età) che si diverte, che passa una serata spensierata con gli amici, che si gode un po’ di libertà dalle formalità che il lavoro richiede. Non mi importa se con gli amici beve qualche bicchiere di alcol e si scatena in una danza sensuale, quello che più mi interessa è che quando indossa i panni da premier sia una persona seria, capace e affidabile.

Di questa storia (a mio giudizio surreale) c’è una cosa che mi destabilizza più delle altre: il tutto è successo in Finlandia, paese nordico notoriamente progressista, che vanta un’apertura mentale che noi in Italia non possiamo nemmeno sognare, specialmente nei confronti delle donne. La realtà però dimostra tutt’altro: non è la prima volta che la Marin viene criticata per il suo modo di essere e di vestire. In molti in passato hanno avuto a che ridire sull’outfit indossato durante un festival del rock (pantaloncini jeans, anfibi e giubbotto di pelle) o per la copertina di un magazine finlandese che la immortalava in un completo “troppo” scollato. Si era difesa così:

“Faccio parte delle nuove generazioni, ma ovviamente, per quanto riguarda i social media o Instagram, penso di essere un individuo, una persona reale, anche se sono un primo ministro. Quindi non cambierò il mio modo di comportarmi. Certo, devo stare attenta perché rappresento il governo della Finlandia ma resto pur sempre una persona e lo sarò anche in futuro”.

Questa volta però per colpirla più a fondo i detrattori hanno provato a buttarci dentro anche le droghe (la premier nel video avrebbe parlato di una "banda della farina"), ma lei smentisce categoricamente e annuncia di essersi sottoposta a un test antidroga, zittendo i partiti di opposizione. La premier finlandese vuole dimostrare, con analisi alla mano, di avere la coscienza pulita. Ha confessato di aver bevuto alcolici e di aver festeggiato "in modo chiassoso", ma niente droga. Troppo anche questo? Eppure non ha fatto nulla di illegale, nulla che un avvocato, un medico o un qualunque politico della sua età non fa nei momenti di vita privata.

La cosa davvero ‘strana’ però è che questi video siano finiti in rete, tanto che in molti iniziano a pensare che dietro a questa campagna di delegittimazione ci sia l’ombra della Russia. L’esperto di cybersicurezza, Petteri Järvinen, sostiene che i russi potrebbero aver hackerato il telefono o gli account social di qualcuno che fa parte del circolo stretto della premier finlandese per ‘rubare’ i video, pubblicarli in rete al fine di screditarla. Del resto il Cremlino non ha una simpatia per la Marin, ‘colpevole’ di aver traghettato la Finlandia nella Nato e di aver lanciato una crociata contro i visti turistici rilasciati ai russi in Europa.

Russi o non russi una cosa è certa, ballare e divertirsi con gli amici non è illegale e non è neppure una cosa di cui doversi vergognare, non scalfisce in alcun modo la professionalità di una persona. A pensarla come me una miriade di donne, di tutte le età, che hanno deciso di dimostrare la propria solidarietà alla premier finlandese pubblicando su Twitter video in cui si cimentano in balli più o meno scatenati al grido ‘Solidarity with Sanna’. Un invito a guardare più alla sostanza che alla forma, un modo per ricordare che i tempi dei ‘bacchettoni’ sono finiti e che tutti hanno diritto a vivere una vita privata spensierata e fatta anche di leggerezza, purché il tutto avvenga nei limiti della legalità. Perché a fare da spartiacque tra il bene e il male è proprio la legge e non i pregiudizi e le discriminazioni di genere. E allora pensando alla canzone di Dargen D’Amico dal titolo “Dove si balla”, nella quale dice “ma va’ a capire perché si vive se non si balla”, non mi resta che suggerire a Sanna… “balla, fottitene e balla”.

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