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Sabato, 27 Aprile 2024
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La carta d’identità per vedere i porno: cosa cambia con la delibera Agcom

Dove è già in uso ci indica come cambieranno i controlli per entrare in un sito web non adatto ai minori di 18 anni

Un delibera, pubblicata dall'Autorità Garante per le Comunicazioni, potrebbe essere il primo tassello del modo in cui ci interfacciamo ai siti di contenuti per adulti, almeno in Italia. Per la prima volta nel nostro Paese, infatti, si apre una consultazione pubblica per cercare di capire come verificare l'età di chi accede e naviga su siti porno. Nel documento si accenna infatti a come i contenuti pornografici siano nocivi per l'equilibrio psicofisico degli adolescenti, e di come le piattaforme si debbano dotare di meccanismi per verificare l'età dei loro visitatori. 

AGCOM

Momentaneamente non sono accennate le modalità in cui questi controlli potranno essere portati avanti, ma quasi sicuramente non basterà il classico click per confermare di avere più di 18 anni che viene utilizzato, al momento, dalla maggior parte dei siti per adulti. I mezzi dovrebbero essere quindi più stringenti.

L'esperienza americana e le rassicurazioni dell'Agcom

Qualcosa di simile è stato già sperimentato negli Stati Uniti. In particolare in Louisiana, dove tutti i siti che hanno un terzo di contenuti pornografici sono tenuti a chiedere un documento agli utenti. Come? Con un sistema che è, di fatto molto simile al nostro Spid. Il risultato è stato il crollo del traffico verso quei siti che richiedevano questo tipo di autenticazione. 

"Protezione dei minori in Rete e tutela della privacy sono principi che possono tranquillamente convivere, nel pieno rispetto delle libertà individuali. Spesso chi si dimostra allergico a regole essenziali e per nulla costruttive lo fa per logiche di business esasperato, se non criminale"  spiega, in un post su Linkedin, il commissario Agcom Massimiliano Capitanio. 

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"Così Agcom recepisce le disposizioni dell'articolo 13-bis del decreto Caivano, secondo cui i gestori di siti web e i fornitori di piattaforme di condivisione video, che diffondono in Italia immagini e video a carattere pornografico devono verificare la maggiore età degli utenti - sottolinea ancora Capitanio - Nell'ambito della medesima consultazione pubblica, Agcom valuterà inoltre l'eventuale estensione dei criteri a tutte le tipologie di contenuti e servizi che potrebbero nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori".

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