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Lunedì, 29 Aprile 2024

L'editoriale

Eva Elisabetta Zuccari

Giornalista

Quali problemi dobbiamo ancora risolvere col porno

Nei giorni in cui l'Agcom propone di vietare ai minorenni l'accesso ai siti pornografici, e mentre Netflix celebra Rocco Siffredi con una serie tv dedicata, su Today riflettiamo sul nostro rapporto con la pornografia attraverso una serie di articoli tematici. Perché - e il paradosso è eloquente - sebbene i video pornografici siano un argomento di cui tendiamo a non parlare apertamente, rappresentano in realtà un mezzo a cui affidiamo compiti più delicati di quanto non crediamo. In un Paese come l'Italia infatti, dove l'educazione sessuale è assente, il compito di spiegare il sesso ai giovani (e meno giovani) è demandato alle piattaforme pornografia tradizionale, con tutti i rischi che ne conseguono, dentro e fuori dal letto.

Quali sono i pericoli

Quali sono questi rischi ce lo spiega in questa intervista Marco Silvaggi, psicoterapeuta e sessuologo presso l'Istituto di Sessuologia Clinica di Roma, che conosce i ragazzi da vicino: di corsi di educazione sessuale ne ha tenuti diversi, perlopiù in scuole private. Liberando il campo dal rischio di demonizzazione moraliste, la visione scientifica di Silvaggi evidenzia i pericoli (e i piccoli benefici) delle piattaforme porno gratuite. Dalla misoginia prevalente in gran parte dei video ("Per ragioni di cultura erotica il porno rappresenta scene in cui il consenso della donna è sottostimato", spiega) al mancato uso di precauzioni, fino al meno noto fenomeno della auto oggettivazione: "I giovani che guardano tanta pornografia tendono a vedere loro stessi come oggetti della perfomance sessuale", dice "Il risultato è che non mi chiedo tanto come sto io in una determinata situazione, bensì come sto andando. E questo genera minore attenzione al mio benessere e alla mia tutela". Questo, inoltre, fa sì che certi modelli, anche sessisti, vengano appresi ancor prima che ci si domandi se siano adatti a sé, aprendo interessanti analisi sul concetto di "consenso". 

Bambini sui siti porno già a 8 anni: vi spiego i tre pericoli principali e perché vietarli non basta

Vietare i porno ai minorenni è molto difficile

Proprio per contenere l'entità del condizionamento, l'Agcom propone il divieto dell'accesso ai siti porno per gli adolescenti, con un sistema di verifica dell'età da integrare al momento dell'accesso alle piattaforme. Una proposta che il sessuologo descrive come "una toppa" adottata in assenza di una soluzione definitiva, ovvero l'educazione sessuale, e che presenta anche numerose problematiche tecniche. Francesco Marino, giornalista esperto di nuovi media, ci spiega in questa analisi come i limiti strutturali siano legati al rispetto della privacy degli utenti e oltre. Paesi di tutto il mondo stanno tentando di implementare misure simili, ma riuscire nell'impresa appare ancora complesso. 

Non è facile verificare l’età di chi accede ai siti pornografici

Esiste anche una pornografia alternativa 

Esistono però non solo le dannose forme di pornografia mainstream, ma anche alternative etiche. Per approfondire, abbiamo intervistato Erika Lust, regista svedese pioniera di questo genere da vent'anni. "Come ogni altra forma di media, il porno ha il potere di inviare messaggi e influenzare le nostre opinioni sul sesso", ci ha spiegato. 'Tuttavia, sarebbe ingiusto attribuire solo al porno certe colpe: la pornografia non è intrinsecamente dannosa o permeata di violenza e misoginia, è piuttosto la nostra società a esserlo. Viviamo in una cultura che normalizza la mascolinità violenta e la discriminazione, e il porno è uno specchio diretto del mondo in cui viviamo. Noi, come esseri umani, siamo esseri sessuali e, in un certo punto della nostra vita, ci imbatteremo in contenuti sessuali. Quando ciò avviene, dovremmo essere capaci di farlo in modo informato, sicuro e responsabile. Questo è ciò che significa avere un'alfabetizzazione pornografica e, se affrontato in questo modo, il porno può arricchire notevolmente la nostra vita sessuale, sia individualmente sia di coppia, e aiutarci a evitare quegli stancanti stereotipi di genere che tendiamo a riproporre a letto per abitudine".

C'è Rocco, ma c'è anche Erika Lust. Vent'anni di pornografia alternativa 

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