Sono partite le risposte di Equitalia a chi ha chiesto di rottamare le cartelle. Ecco cosa fare ora. Se non si è ricevuta la risposta di Equitalia si può andare sul sito dell’ente stesso alla voce “comunicazione somme dovute” sotto la quale sono riportati gli elenchi delle cartelle giudicate non rottamabili e rottamabili (nel qual caso si trova anche il piano di rottamazione).

Il termine per il primo pagamento è fissato al 31 luglio (chi ha scelto di pagare in un’unica soluzione deve pagare tutto entro quella data) mentre entro fine anno va pagato il 70% del debito totale (se si è scelto di rateizzare). Nella lettera o sul sito Equitalia fornisce sia l’importo totale da pagare che quello delle eventuali rate, nonché i termini entro i quali fare il pagamento, i codici RAV da usare per i versamenti, i bollettini delle rate e il modulo da usare per autorizzare la banca all’addebito diretto del conto corrente.

Le richieste di rottamazione sono state classificate in 5 categorie da parte di Equitalia. Le categorie sono queste:

- accoglimento totale della richiesta di rottamazione: in questo caso il prospetto indica l’importo da pagare per le cartelle rottamabili e le rispettive scadenze;
- accoglimento parziale della richiesta: il prospetto indica sia l’importo del debito rottamabile da pagare sia l’importo del debito non rottamabile;
- nessun debito da pagare;
- nessun importo da pagare per i debiti rottamabili e debiti non rottamabili da pagare;
- rigetto della domanda di rottamazione.

Il 72% di chi ha chiesto la rottamazione ha rateizzato in 5 tranche il pagamento (le 5 tranche sono la massima rateizzazione consentita) e dovrà pagare le rate entro luglio, settembre, novembre e poi entro aprile e settembre 2018 l’importo delle rate e i bollettini per il pagamento sono contenuti nella lettera spedita da Equitalia). Il 20% dei richiedenti ha invece scelto il pagamento in un’unica soluzione, da saldare entro il 31 luglio. Il restante 8% dei contribuenti ha scelto di suddividere il debito in 2, 3 o 4  rate.