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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronache marziane

Cronache marziane

A cura di Rossella Lamina

Memorie inconfessabili. 2 – Il terrore corre sul filo

In un ufficio stampa si fanno e si ricevono molte telefonate. Prevalentemente, nel mio caso, riguardano informazioni di natura sindacale. Ma il grado di surrealtà di alcune conversazioni a volte fa venire voglia di sradicare il fisso e buttare il cellulare in un tombino. Eccone un’antologia, col succo trascritto “a botta calda”. Inbound e outbound, chiamate in entrata e in uscita, come in ogni call center che si rispetti.

IL CARRO DEI POMPIERI
In entrata, da un programma tv di intrattenimento:
- Buongiorno, senta la chiamo perché avremmo bisogno di un carro dei Vigili del Fuoco.
- …Prego?
- Si, guardi, ci serve per delle riprese. Vorremmo fare così: io salgo sul carro che parte con la sirena e poi scendo e dico…  
Interrompo:
- Mi scusi, ma credo ci sia un equivoco: questa è un’organizzazione sindacale…
Istanti di silenzio dall’altra parte del filo. Allora continuo:  
- Siamo largamente presenti come sindacato fra i Vigili del Fuoco, ma non possiamo certo disporre dei mezzi del Corpo Nazionale  - di là ancora silenzio - …i mezzi servono per gli interventi di soccorso.
- Ah…non siete i Vigili del Fuoco…no, è che pensavo…Ma allora a chi mi debbo rivolgere?
- Sinceramente, non credo che i mezzi di soccorso siano a disposizione per riprese televisive…
- ….E chi dovrei chiamare, allora, i Vigili del Fuoco?

Ora, va bene (anzi, per niente) che i mezzi dei Vigili del Fuoco in media sono vecchi e malridotti, ma da qui al “carro dei pompieri”… Per la prossima sfilata di Viareggio? Una curiosità comunque mi è rimasta: avrà chiamato il 115? E se sì, che le avranno risposto?


CHE BRUTTO NOME!!!
In uscita, a redazione tg
- Salve, chiamo per lo sciopero di domani.
- Ah, quello degli autonomi?
- No, dei sindacati di base, vi ho mandato un nostro comunicato poco fa.
- Va bene, poi lo vedo… Ma perché no sindacati autonomi? È pure corto …
- Scusa, è quasi lungo uguale ed è diverso nella sostanza: non si tratta di sindacati corporativi, siamo confederazioni, siamo presenti in tutti i settori del mondo del lavoro.
…E visto che sono ripartita da Adamo e dalla costola, faccio anche l’elenco delle sigle promotrici dello sciopero.
- Ok, allora diciamo sciopero Cobas.
Recito mentalmente un mantra anti-spasmo di stomaco:
- Per cortesia, non ci chiamate tutti “Cobas”: lo sciopero è indetto da diverse organizzazioni, se serve una sintesi è “sindacati di base”…
- Sì, però è lungo e se invece diciamo tutte le sigle, scusa la franchezza, ma lo so che il caporedattore mi dice che è brutto, e che USB è brutto.
- In che senso ?!?
- È che…….È una sigla che non si capisce! Pensa che, adesso un po’ s’è abituato,  ma all’inizio, quando Vendola fece il partito, non si poteva dire “SEL”: a lui gli pareva brutto, diceva che non si capiva …

Avviso a tutti quelli che non si chiamano Mario Rossi: sappiate che in tv rischiate di cambiare dati anagrafici. Chi ha un nome che potrebbe apparire “lungo” agli occhi di un capo redattore, dica direttamente di chiamarsi  “Ugo” (Troisi docet). Poi, per quelli col “nome brutto”, un consiglio: cambiatevelo da soli. Se vi chiamate – tanto per dire -  Asdrubala Prinzillacchi, ribattezzatevi qualcosa tipo “Chiara Melodia” o “Azzurra Sereni”: magari è la volta buona che un tg vi intervista.

ALICE IN MARKETLAND
In entrata, da un quotidiano nazionale
- Buongiorno, qui è l’ufficio commerciale, vorremmo proporvi una nostra nuova offerta.
- Guardi,  questo è l’ufficio stampa, un attimo che le passo l’amministrazione…
Penso alla proposta di un tariffario per le inserzioni a pagamento  (che, con i prezzi della carta stampata, usiamo raramente).
- No, no, guardi, è con lei che debbo parlare: stiamo lanciando un nuovo supplemento settimanale. Sarà tematico, e partiremo con il tema casa. Voi avete un settore casa?
- Si, certamente!  
Addrizzo le antenne: magari sarà possibile proporre l’approfondimento di alcune questioni, come l’aumento degli sfratti per morosità, la mancanza di un piano di edilizia popolare…Ma l’illusione dura poco.
Quello che mi viene proposto è l’acquisto di articoli, di cui noi compratori stabiliremmo i contenuti, non si capisce bene se scritti di nostro pugno a da qualche redattore del giornale. La mia interlocutrice tiene però molto a precisare che nulla indurrà a pensare che si tratti di un articolo comprato:
- Anche la veste grafica sarà del tutto omogenea col resto della nostra testata.
- La ringrazio, ma non siamo interessati.
- Ma come, stanno aderendo tutti! – sembra veramente scandalizzata - Ci stiamo rivolgendo a tutte le associazioni di categoria, gli altri sindacati hanno già accettato!

È un classico delle tecniche di vendita: tutti gli altri hanno già accettato e solo tu rischi di rimanere fuori dal vantaggioso giro. Ma se il giro è veramente questo, allora è meglio continuare a pensare che gli articoli non debbano essere venduti, che esistano ancora tante realtà degne di essere indagate, che prima o poi i fatti si prenderanno la rivincita...Sono Alice nel paese delle meraviglie?

È un mondo molto, molto strano….

Memorie inconfessabili. 2 – Il terrore corre sul filo

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