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Sabato, 27 Aprile 2024
Nel nome del Padre

Nel nome del Padre

A cura di Gloria Callarelli

Attualità - Parigi, Dacca, Nizza: il male attacca e ride. Jezu ufam Tobie

Il male ci allontana da tutto e ci porta sulla cattiva strada. Ci allontana dall'amore verso gli altri, dal tacere una parola di troppo che può ferire, da un sentimento negativo che dovremmo soffocare, dall'essere compassionevoli, misericordiosi, dall'essere mesti, pacati, dal fermare il nostro egoismo. Ci allontana dalla preghiera, da Dio. Il male, satana, lucifero, Isis chiamatelo come volete, decine sono i suoi nomi, cerca sempre di metterci gli uni contro gli altri. Lui è la mente, gli altri solo il braccio. Non dimentichiamolo. Vuole ferire. Vuole uccidere noi, le nostre vite, le nostre menti, i nostri cuori, la nostra fede.

Il male è tra noi, dentro di noi, intorno a noi. Il male è al potere, con la sua influenza sta attaccando le famiglie, la cristianità. Attacca con i fucili, con le parole, con le leggi, con la retorica, con i camion. Attacca le madri, i padri, i bambini. Attacca gli anziani e i giovani. Attacca senza e con interesse, attacca la nostra identità. Il nostro orgoglio, il nostro comune sentire. Attacca e basta. Attacca per uccidere noi, quello che siamo, quello in cui crediamo. Ci vuole mettere paura, ci vuole far perdere la fede. Attacca come ha fatto contro Gesù nel deserto. Quello che ci propina ogni giorno è il nulla. Delle cose, il nulla del divertimento effimero, il nulla e basta. Ci ubriaca di cose futili e poi ci attacca. Perchè siamo vulnerabili. Perchè abbiamo dimenticato di affidarci a Dio. Alla Madonna. Alla preghiera. "Con la preghiera e il digiuno potete fermare le guerre" ci ha detto la Madonna a Medjugorje. Le crediamo? 

Il male ride mentre oggi ci affanniamo nel nulla, nei post su Facebook, nelle candele accese. Forse è giunto il momento di reagire. Basta buonismo, basta il nulla del web. Se i governanti non sono capaci, o sono alla mercè del male, cambiamo. Servono risposte certe, servono regole. Serve ad esempio regolamentare l'immigrazione, serve che ognuno di noi torni a credere. A dare la giusta importanza alle cose. Servono valori. E, forse, serve rispondere alla guerra. La guerra a volte è necessaria, la stessa Bibbia ce lo ricorda. Non sarà facile un cambio radicale in una società svuotata come quella attuale che sta andando alla deriva, senza se e senza ma in nome di un relativismo religioso, sessuale, globale, di un tutto e di un niente che ha (volutamente?) accantonato Dio. Aiutiamo nostra Madre e attendiamo, con fiducia, la volontà del Signore.

"Siccome è scritto: Non v’è alcun giusto, neppur uno. 11 Non v’è alcuno che abbia intendimento, non v’è alcuno che ricerchi Dio. 12 Tutti si sono sviati, tutti quanti son divenuti inutili. Non v’è alcuno che pratichi la bontà, no, neppur uno. 13 La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno usato frode; v’è un veleno di aspidi sotto le loro labbra. 14 La loro bocca è piena di maledizione e d’amarezza. 15 I loro piedi son veloci a spargere il sangue. 16 Sulle lor vie è rovina e calamità, 17 e non hanno conosciuto la via della pace. 18 Non c’è timor di Dio dinanzi agli occhi loro". Romani (3:10-18).

Così,dunque, oggi non va. Recuperiamo i nostri rosari, il tempo per la preghiera, quello in cui crediamo, la nostra cultura, la nostra identità, il nostro coraggio. Facciamo un passo indietro. Guardiamo alla vita vera. A Gesù. Lui ha sconfitto il male: quel male, quel nemico stesso, che ha le ore contate perchè Gesù tornerà per trionfare. Jezu ufam tobie.

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