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Lunedì, 29 Aprile 2024
Ve lo do io il Fashion!

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A cura di Valentina Rainone

Milano moda donna: da Armani a Prada, i momenti salienti della Fashion Week

Dopo una piacevole pausa in settimana bianca, sotto cumuli di nevicate, eccomi a ripercorrere con voi i momenti salienti della Milano Fashion Week. Chi abbiamo visto? Cominciamo dalla fine, con Bottega Veneta. Matthieu Blazy cita un paesaggio del Sud Italia che si anima di silhouette-monolite dalle grandezze sovradimensionate. La moda di Bottega Veneta è lontana dalle esagerazioni ma allo stesso tempo eclettica poiché in fondo “L’eleganza è nella semplicità, nell’onestà e nella resistenza”. Passiamo ad Armani. I riflettori si accendono su Gina di Bernardo. Giorgio Armani sceglie di aprire la sfilata con una sua storica modella, protagonista delle campagne scattate da Aldo Fallai, ora in mostra all’Armani silos. Una sfilata di fiori. I fiori sono una stampa o un decoro prezioso in una collezione dalle silhouette morbidissime tra pantaloni cargo e veli di tulle. Morbidi sono anche i materiali scelti, in primis il velluto, che si accende di bagliori di cristalli a comporre fioriture preziose o sagome di libellule. Lo stilista ottantanovenne ha scritto e continua a scrivere un importante capitolo nel mondo della moda con il suo stile assolutamente riconoscibile, lontano da un certo tipo di tendenza forzata a tutti i costi. Impressionante la prima fila del suo défilé, visto che includeva Cate Blanchett, l'attrice cinese Liu Shishi, la star coreana Ji Chang Wook, l'ambasciatore globale del profumo “Giò” Aaron Taylor-Johnson, il regista di Back to Black Sam Taylor-Johnson e l'attore francese Louis Garrel. Passiamo a Gucci: Sabato De Sarno, ha invitato le persone a seguire il loro cuore in questa stagione, che è esattamente quello che ha fatto in questa collezione concisa, sexy ed elegante. Ha tagliato gonne, cappotti lunghi fino alle cosce in modo suggestivo. Le camicette erano quasi completamente sbottonate e c'erano almeno una dozzina di reggiseni in mostra. Anche quando De Sarno ha proposto abiti lunghi, ha tagliato i vestiti da pomeriggio con forme a corsetto, o ha mostrato top a canotta di pizzo sopra gonne con tasche tagliate ben sopra la coscia. Per la sera, lo stilista ha dato il massimo, con una grande esibizione di cappotti con lustrini e perline, sopra abiti da cocktail rosa con paillette. Soprattutto, c'erano una miriade di nuove borse: da una GG Milano in nappa con logo traforato a una borsa a forma di mezzaluna con motivo equestre. Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono tornati a fare quello che sanno fare meglio, una collezione dal DNA Dolce & Gabbana il cui filo conduttore è stato uno stile da Femme Fatale Rock’n’Roll. Nessun designer da nessuna parte può generare così tanto entusiasmo come Domenico e Stefano, anche se creano una collezione al 90% in nero. Ragazzine in decine di look lingerie. Uno show in cui l’elemento principale, nonostante tutta la biancheria intima, era la sartorialità superlativa. Protagoniste una banda di super veterane come Amber Valletta, in uno splendido cappotto con piume di marabù e nastri a grana grossa, un look da uccello fantastico. Oppure Eva Herzigova nei panni di una splendida ragazzina. E ci sono stati saluti, applausi e piedi che battevano per terra nel finale, quando Naomi Campbell ha compiuto il passaggio conclusivo, vestita con reggiseno di pizzo, collant, sottoveste velata e guanti da dominatrice. E Versace? Si è esibito in una sfilata di abiti “mesh”. “Golden Girls”. Si intitola così il celebre scatto del 1994, di Doug Ordway, e che vede protagoniste le celebri supermodelle illuminate da bagliori oro. Sono i loro outfit, gli abiti Oroton, a fare questa magia, e a dare l'illusione che le protagoniste siano ricoperte di un prezioso metallo liquido gold. Dietro questi capi c'era la mente geniale di Gianni Versace. Fu il 'mito del corpo', alla base della sua creatività, a guidarlo verso questa idea che celebrava le forme del corpo femminile. Lo studio di questo innovativo materiale iniziò nel 1982: il fashion designer reclutò un artigiano tedesco chiedendogli di dare vita a un tessuto che fosse morbido come la seta ma che si avvicinasse in qualche modo alla consistenza del metallo. Il risultato fu raggiunto assemblando piccoli dischi di metallo senza nessun collegamento, attaccandoli alla maglia metallica in quattro punti diversi. Il tessuto era fluido e cadeva alla perfezione. Oggi è tornato ancora una volta in passerella, questa volta in versione silver, in corto e lungo. È seduzione pura. Chiudiamo con Prada. La collezione Prada ha portato in pedana silhouette dei tempi che furono: tailleur sezionato, gonne architettoniche come paralumi, sottovesti di seta a vista, giubbini sciancrati, il nero con i colli che salgono, per donne cigno. Nessun gioiello, bensì un andirivieni di borse iconiche del marchio milanese. Focus sull’impeccabile sartoria, geometrica, e focus sulla pelle. Chiudono la passerella le mille declinazioni del nylon, vessillo sostenibile di Prada. E con questo chiudiamo la nostra veloce carrellata della bellissima Fall Winter 2024 2025 milanese. Prossimo articolo: Parigi!

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