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Lunedì, 29 Aprile 2024
Ve lo do io il Fashion!

Ve lo do io il Fashion!

A cura di Valentina Rainone

Quando un negozio diventa un museo

Continuo con la tappa numero due del nostro Parigi Fashion Tour. Dopo essere state inebriate da due ore nella Galerie Dior, passiamo nel negozio accanto in Avenue Montaigne, pensando di riprenderci velocemente dalla sindrome di Stendhal, per poi buttarci a cena da qualche parte. E invece no! L’atmosfera da sogno continua e si moltiplica nel, chiamiamolo, negozio. Perché definirlo negozio è riduttivo. E’ ristorante, è bar, dove degusterete dei dolci fantastici, è un’esplosione di fiori e giardini, è una serra sotto il cielo di Parigi, dove rimarrete colpiti da banani, palme e altre piante esotiche, dove troverete anche un sofà dove rilassarvi, ammirare la serra, fumarvi una sigaretta colpiti da tanta bellezza, con dietro un profumo di fiori e un cinguettio di uccelli. Sdraiate su quel sofà, e ammirando la serra, ci chiedevamo: “Ma siamo veramente al centro di Parigi?”. Il negozio, che ripeto, è una definizione riduttiva, è di una tale bellezza che vestiti, borse, art de la table, tutto quasi passa in secondo piano. I miei occhi cadono su ogni singolo tavolino, perché ognuno di quelli è un’opera d’arte! Persino le tende sono bellissime. L’archistar di cotanta bellezza? Peter Marino. Peter Marino è noto in tutto il mondo per aver progettato alcune fra le più iconiche boutique di lusso: Giorgio Armani a New York, Chanel a Tokyo, la recentissima Louis Vuitton a Londra, per citarne solo tre. Lui che ha iniziato progettando bagni, e nel giro di pochi anni ha messo la firma sul progetto della casa di Andy Wharol nell’Upper East Side newyorchese e, qualche tempo dopo, sulla terza sede della sua Factory, lo studio dell’artista. La boutique Dior offre 2.200 m2 di spazio progettato dal trio di designer - Maria Grazia Chiuri per il mondo femminile, Kim Jones per quello maschile e Victoire de Castellane per le linee di gioielli. Dalle borse ai gioielli, dagli articoli per la tavola ai prodotti di bellezza, c'è tutto. Al piano terra, sotto un bellissimo tetto di vetro luminoso, io e l’amica fashion addicted scopriamo un'area piantumata, la Pasticceria Dior! Nello spazio sono stati creati tre giardini con il giardiniere paesaggista Peter Wirtz e le piantine sono rinnovate ogni mese. I sublimi dolci al bar della boutique vanno degustati e accompagnati da un fantastico the, e noi non ce lo siamo fatti ripetere due volte. Andate dunque, per ammirare le splendide collezioni, ma anche un’opera d’arte da archistar, respirerete il culto della vera bellezza, come voleva Monsieur Dior.

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