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Domenica, 28 Aprile 2024

Fabio Salamida

Giornalista

La legge contro la carne coltivata piace solo a chi coltiva ignoranza

Il Parlamento ha approvato una legge per vietare la produzione e la vendita di un prodotto che ancora non esiste sul mercato, ovvero la carne coltivata in laboratorio, anche detta "carne sintetica" da chi vuole spargere un po’ di panico tra i cittadini meno avvezzi ad informarsi, o addirittura "carne frankenstein", come la definisce il ministro della cosiddetta "Sovranità Alimentare", Francesco Lollobrigida, ispirandosi ai volantini delle associazioni degli allevatori.

Uno spot elettorale

Un ennesimo provvedimento da spot elettorale buttato lì, tra un protocollo con l’Albania che parla di strutture che (anche in quel caso) ancora non esistono e che forse un giorno accoglieranno qualche migrante particolarmente sfortunato e uno scontro con i sindacati su uno sciopero, che fa sempre colore. Una norma - tra l'altro - scritta pure così così, che senza qualche lieve intervento sul testo rischia di vietare la produzione e la vendita di prodotti come yogurt, kefir, lievito, birra e la stessa carne ottenuta dagli allevamenti.

Cos'è la carne sintetica e perché fa paura

La verità è che mentre i prezzi aumentano e il carovita schiaccia il potere d’acquisto di milioni di famiglie, chi ha promesso mari e monti sta cercando di nascondere agli occhi dei propri elettori una legge di bilancio che non risolve mezzo problema e soprattutto non porta sviluppo, come sottolineano gli addetti ai lavori.

La carne coltivata probabilmente arriverà sulle nostre tavole senza bisogno di chiedere il permesso a questo o quel governo: a ricerche concluse e con l’approvazione dell'Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare, basterà infatti che un qualsiasi Paese dell’UE la immetta sul mercato e non ci sarà nessuna legge nazionale che potrà impedirne la diffusione: in un ristorante di Singapore e in un locale nei pressi di Tel-Aviv viene già servita, alcuni ristoranti americani la inseriranno a breve nei loro menù. È un pezzo di futuro e non saranno disperati tentativi di fermarlo a impedire che arrivi.

La difesa delle lobby

La vera questione è politica: l’Italia governata dalla destra è sempre più il Paese in cui, per proteggere delle piccole lobby molto potenti, si colpiscono i diritti di milioni di cittadini. Il Paese in cui si impedisce l’utilizzo senza limitazioni di una app come Uber, che aiuterebbe gli spostamenti nelle città a prezzi contenuti, per non far arrabbiare quei tassisti che per quegli stessi spostamenti pretendono cifre folli (possibilmente esentasse); il Paese in cui si vogliono far sparire le spiagge libere per fare un favore a quei balneari che pagano una miseria per occupare degli spazi pubblici e incassano milioni ogni anno; il Paese che promette agli allevatori che se un giorno arriverà sul mercato una carne prodotta senza macellare centinaia di migliaia di bestie si vieterà a tutti di comprarla.

L’idea di fondo è che per "proteggere" pochi si debbano comprimere le libertà di tutti. È un’idea che viene portata avanti con la retorica ignorante della difesa delle tradizioni: "com’era bella la Fiat 500 e quali odori sublimi emanava la sua marmitta. Abbasso le auto elettriche!", "Ci vogliono far mangiare carne sintetica, grilli e locuste, ma noi difendiamo i piatti della nostra tradizione e le ricette di quelle regine del colesterolo delle nostre nonne". In realtà, come diceva Rilke, "Il futuro entra in noi molto prima che accada". E così, andando a leggere il rapporto annuale Ismea, scopriamo che anche senza la temutissima "carne frankenstein", il consumo di carne bovina in Europa è in calo costante e nel 2022 ha segnato una contrazione del 2,6 per cento rispetto all’anno precedente, confermando un trend negativo che dura ormai da anni. In Italia, i dati sulle macellazioni mensili pubblicati da Istat, indicano che la produzione, nei primi tre mesi del 2023, è in netta flessione, segnando una riduzione del 28 per cento. Nei primi sei mesi di quest’anno si è registrato un ulteriore calo dei consumi, nell’ordine del 2,4 per cento. La prima causa è ovviamente l’aumento dei prezzi (l’unico mercato che regge è quello della carne suina, che costa molto meno) ma anche un naturale cambiamento delle abitudini alimentari degli europei, che rispetto al passato sono più attenti a quello che mangiano e prediligono un’alimentazione più sana, limitando il consumo di proteine animali.

Il nervosismo dei "vincitori"

Sarà forse questo il motivo che ha spinto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ad aggredire il mite Benedetto Della Vedova. Il deputato di +Europa, durante un sit-in animato davanti Palazzo Chigi per protestare contro l’inutile legge, aveva esposto un cartello con la scritta "coltivate ignoranza".

Rissa sulla carne coltivata, dopo l'approvazione finisce in zuffa tra Coldiretti e +Europa

Invece di andare a festeggiare contro la cacciata preventiva di un nemico immaginario che danneggerebbe il suo già disastrato mercato, Prandini ha sentito il bisogno di sfogare la sua rabbia contro un piccolo partito che ha "osato" opporsi alla norma portando evidenze scientifiche e parlando di futuro. Forse anche lui ha capito di non aver ottenuto nulla e che la sua associazione si è ridotta a fare da fan club a dei venditori di fumo.

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