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Sabato, 27 Aprile 2024

Il commento

Matteo Scarlino

Direttore responsabile RomaToday

La nostra capitale non è mai stata così sporca e lercia

Roma non è mai stata così sporca, neanche durante gli anni di Virginia Raggi. Soprattutto, a differenza di anni passati, non si vede la luce in fondo al tunnel. Da settimane raccontiamo una Roma lercia come non mai. Un'eterna emergenza che, complice il caldo, ha riempito la città di un fetore nauseabondo, consegnato come ricordo indelebile ai migliaia di turisti che arrivano a Roma.

A fronte di una situazione del genere ci sono un sindaco e un'amministrazione che hanno deciso di adottare la strategia dello struzzo. "Roma sarà pulita per il Giubileo" è il ritornello stanco che accompagna ora il "chiedo scusa ai romani", ora "è colpa della gara annullata dal Tar per i mezzi Ama", ora "è colpa di Ama", gridato quasi con orgoglio dall'assessora Alfonsi. Il tutto con sullo sfondo un termovalorizzatore lontano, troppo lontano. Se Raggi era la sindaca delle narrazioni ardite, contraltare di realtà costantemente opposte, Roberto Gualtieri si sta trasformando nel sindaco fantasma, che non dà risposte, che pare ignorare il problema. Sì, perché parlare di Giubileo, di gare dei mezzi annullate, di colpe di Ama, significa scagionarsi, non metterci la faccia. Ama da ormai due anni segue le indicazioni della giunta Gualtieri. Ha un management scelto dall'attuale maggioranza. Ha al suo interno le Ama di municipio, primo atto dell'attuale amministrazione. Eppure.

Un fallimento totale

Eppure è un fallimento, totale. "Non è un problema di sbocchi", viene sempre ripetuto. La manutenzione dei mezzi di raccolta è esplosa nella sua problematicità a metà giugno. Improvvisamente. Si poteva prevedere? Dentro Ama anche l'ultimo dei netturbini risponderebbe di sì. Perché allora dirigenti strapagati, messi lì da politici altrettanto ben pagati e votati per risolvere il problema, non hanno preso per tempo le contromisure?

E ancora. Perché da quando ci ritroviamo ciclicamente a parlare di emergenza rifiuti spuntano bonus per i lavoratori Ama per pulire la città? Insomma un'emergenza che è normalità nelle sue evoluzioni, nelle sue soluzioni e nella sua rassegnazione che pare essere soprattutto della classe dirigente di questa città.

L'ultima campagna elettorale si è sviluppata attorno ad una domanda: Roma è ingovernabile? Ovviamente tutti rispondevano di no e Gualtieri era parso il più convincente, come dimostrato poi dal suo trionfo elettorale. Ecco, un anno e mezzo dopo, nel pieno di questa nuova emergenza rifiuti, Roma appare rassegnata a sé stessa, alla sua ingovernabilità, all'impossibilità di soluzioni strutturali e di progetti organici. E i sacchetti che da giorni giacciono a terra sono il simbolo di un fallimento. L'ennesimo.

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