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Lunedì, 29 Aprile 2024

L'opinione

Matteo Scarlino

Direttore responsabile RomaToday

L'incoerenza cinica di Giuseppe Conte

Quello che sta andando in scena in questi giorni a Bari, dove Giuseppe Conte ha fatto saltare le primarie di centrosinistra e l'intero campo largo, è un film ampiamente pronosticabile e già visto in passato. Quando l'avvocato di Volturara Appula avverte aria di sconfitta, sente vacillare il proprio consenso interno e soprattutto vede la possibilità di veder scalfito il proprio ego, spariglia e manda tutto all'aria con il solo obiettivo di salvare il proprio strapuntino di leader grillino. Per informazioni chiedere a Mario Draghi o al PD del Lazio.

Con Draghi e con il PD Lazio la scusa era stata il termovalorizzatore di Gualtieri, in Puglia sono le inchieste della magistratura. In entrambe le situazioni l'obiettivo è un altro: dividersi dal PD per provare, alla vigilia delle elezioni, a raccontarsi agli elettori rimasti, ormai solo quelli del centro sud, come l'unico partito anti sistema. Una mossa che arriva a 2 mesi dalle europee, elezioni dopo due pesanti batoste per il M5s. Sì perché sia in Abruzzo, sia in Sardegna, il partito di Conte ha subito perdite in termini di voti, nonostante sull'isola sia riuscito a imporre la sua candidata, Alessandra Todde. L'alleanza con i dem conviene, ormai si è capito, solo al PD che mantiene (anzi aumenta) i suoi voti, fatto che rafforza la leadership della Schlein all'interno della coalizione, condannando Conte alla subalternità. 

Da valletto del Pd a far saltare il campo

Relegato a un potenziale ruolo di valletto del PD, assediato da ipotesi di scissione firmate da Di Battista e Raggi e dai malumori per la solita mancata riforma strutturale sui mandati politici, Conte ha scelto una strada già battuta in passato, quella di far saltare il campo. Lo ha fatto  senza curarsi della concreta possibilità di rafforzare il centrodestra e Giorgia Meloni e con la solita cinica dose di incoerenza. Sì perché Puglia e Lazio si somigliano anche per un altro aspetto. Se il termovalorizzatore di Roma era inaccettabile tanto da mandare gambe all'aria il Governo, non lo era abbastanza per far alzare dalle poltrone le assessore in giunta con Zingaretti. Così in Puglia le inchieste sono così gravi da far saltare le primarie per il sindaco di Bari, ma non abbastanza da mettere in discussione l'alleanza (e le poltrone) in regione dove il M5s governa con Emiliano, quindi con il PD.

All'interno del M5s nessuno è sorpreso dalla mossa, inevitabile per serrare le fila e compattare le truppe (e l'elettorato) in vista delle europee. Un all-in che, a Bari, potrebbe però avere un esito diverso rispetto alla disfatta avuta nel Lazio. Sì perché Laforgia è un candidato forte che ha tutto per poter vedere ancora convergere il resto del campo largo. E anche in un primo turno ha davvero la possibilità di battere Leccese e conquistare così il ballottaggio, dove contro il centrodestra avrebbe concrete chance di indossare la fascia tricolore. Una vittoria che, unita a una performance alle europee in linea con le politiche 2022 (dove pure il M5s ha visto più che dimezzare i propri voti rispetto alle precedenti politiche, ndr), avrebbe il taumaturgico potere di rinsaldare il Re Sole del Movimento e spegnere, ancora una volta, i raggi rivoluzionari.

L'inaffidabilità politica

Ad oggi però Conte conferma una volta di più la propria inaffidabilità politica, incapace di trasformare il Movimento in un partito vero, maturo e riformista. Un leader costretto a inseguire i mal di pancia interni, pur di non affrontare i nodi politici e le correnti, tipici e tipiche di chi fa politica all'interno di un partito. Un Premier anni fa per caso, ma oggi pervicacemente aggrappato alla poltrona e all'ubriacante visibilità e potere che ne derivano, per nulla intenzionato a confrontarsi con idee e personalità interne diverse dalle sue. Una deriva personalistica che non guarda mai alla politica, al bene di territori o dell'Italia e che dà forza al centrodestra e a un governo che avrebbe bisogno di un'opposizione decisamente diversa, matura prima che unita. 
 

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