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Venerdì, 26 Aprile 2024

Chiara Tadini

Responsabile redazione

Così su Facebook ti fregano per i biglietti dei concerti

'A.A.A. cercasi Verdena disperatamente". Da mesi sto cercando ovunque un biglietto per il concerto dei Verdena a Senigallia, che ha registrato il sold out in brevissimo tempo (come del resto quasi tutte le altre date del tour). Ma niente, questo concerto non s'ha da fare a quanto pare. Qualche giorno fa però, imperterrita, ho provato a iscrivermi al gruppo Facebook di compravendita di biglietti 'Cerco/Vendo biglietti per concerti', uno dei più grandi della piattaforma social, con oltre 11mila iscritti.

I tentativi di truffa

"Cerco biglietti per i Verdena a Senigallia". Dopo pochi minuti la sorpresa: già tre persone avevano commentato il mio post dicendomi che avevano dei biglietti e chiedendomi di contattarli in privato. Evvai! Lesta lesta scrivo subito al primo, anzi, alla prima: una certa Martina, una ragazza dal viso dolce, come mostra la sua foto profilo. "Ciao, 3 biglietto disponibili ancora per verdena". Errori grammaticali a parte, sono esaltatissima. Ben presto, però, la compravendita inizia a prendere una piega strana: "Consegna per email - e fin qui ci sta, se i biglietti sono digitali - Bonifico bancario per pagamento".

Alt, fermi tutti: qui qualcosa puzza. Le propongo di consegnare i soldi a mano. Ma lei insiste: "Prendo bonifico bancario". Ok, insisto anch'io: "Posso pagare a mano". Risposta: "Sto viaggiando quindi non posso incontrarti". Certo, immagino. Cerco di metterla un po' in difficoltà: "Se mi dici dove sei ti posso raggiungere, posso muovermi liberamente". Lei regge il gioco: "Sto viaggiando quindi attualmente sono a Milano". Ultima mossa, la metto all'angolo: "Benissimo, abito poco distante e posso passare anche stasera", fingo io, che in realtà non abito assolutamente vicino a Milano. So che non arriverà più alcuna risposta. Game, set, match. Però intanto sono ancora senza biglietto.

A questo primo tentativo di truffa ne seguono altri. Come quella che mi propina Francesca, che come immagine profilo ha un tenero cagnolino. "Due biglietti sono 180 euro". Alla faccia! Su Ticketone un biglietto costa(va) 25 euro, quindi due biglietti sarebbero 50 euro. Prezzo più che triplicato, quindi oltre alla truffa pure il bagarinaggio. Ma ho già capito come andrà, quindi fingo di abboccare: "Ok, pago a mano". Risposta: "Ti mando i miei dati e tu mi paghi online e appena va bene ti do i tuoi biglietti o ti do il mio indirizzo dopo il pagamento". Ripeto che sono disposta a pagare a mano in contanti. "Ti darò il mio indirizzo una volta dopo il pagamento. Se mi credi puoi farcela". Grazie cara Francesca per questa iniezione di fiducia, avevo proprio bisogno di una spinta! Insisto sul pagamento di persona. "Non voglio anarchiare nessuno - dice lei coniando dubbi neologismi - E' in vista della nostra disponibilità che dico questo, abbiamo addetti alle consegne che consegneranno i biglietti una volta dopo il pagamento". Un sistema organizzatissimo con tanto di corrieri insomma! Quando capisce che non cadrò nel raggiro, naturalmente, va sulla difensiva: "Puoi contattare un'altra persona se dubiti di me. Non è la prima volta che vendo biglietti". E' proprio quello che farò, grazie Francesca.

In vendita anche biglietti di musicisti che non esistono

Con una terza persona le cose vanno in maniera simile. A quel punto voglio smascherarne quanti più possibile. Faccio un nuovo post: "Cerco biglietti per il concerto di Affurt a Napoli". E chi è Affurt? Forse un musicista poco conosciuto, penserete voi. No: Affurt è semplicemente la parola 'Truffa' scritta al contrario. Naturalmente non esiste nessun Affurt: eppure, pazzesco, pare che ci siano persone che rivendono biglietti per il suo concerto! Un altro utente, probabilmente stanco anche lui dei tanti truffatori che popolano il gruppo, fa la stessa cosa: "Cerco due biglietti per il concerto degli Isky Nylon a Pavia del 23 novembre". Nonostante il nome suoni molto bene, gli Isky Nylon non esistono. Ma anche in questo caso le offerte non tardano ad arrivare.

I segnali che devono farci drizzare le orecchie

Per una persona un po' scaltra e avvezza ai social, riconoscere i truffatori non è particolarmente complicato. Ci sono dei dettagli, delle "red flag" che devono portarci subito a sospettare. Solitamente nei profili Facebook "fake" non c'è traccia di attività, hanno solo la foto profilo e quella di copertina, spesso hanno pochissimi amici e nessuna informazione su luogo di residenza, lavoro, scuole frequentate etc. Quando poi inizia la conversazione in chat privata per arrivare alla compravendita vera e propria, "scovarli" è ancora più semplice: i truffatori chiedono sempre di essere pagati "a distanza", solitamente con accredito su carta Postepay/conto Paypal o con bonifico bancario. Non accettano mai la consegna dei soldi a mano (per evidenti motivi). I biglietti, promettono, verranno spediti via mail e si offrono pure di pagare le commissioni per il cambio di nominativo. 

Quello che porta molte persone a fidarsi, però, è il fatto che i truffatori siano molto astuti e facciano di tutto per fare in modo che la loro vitima si fidi di loro: mandano fotografie dei biglietti (falsi), copie di un loro (finto) documento, lasciano un numero di cellulare a cui rispondono con toni rassicuranti e frasi di conforto: "Ma va figurati se ti frego, ti ho anche mandato una foto della mia carta d'identità, lo so che qua è pieno di brutta gente, anche a me è capitato di essere truffato". Se però iniziate a mostrarvi titubanti, ecco che l'atteggiamento dei ciarlatani cambia subito: mostrano fretta, addirittura si offendono per la mancanza di fiducia. "Se non ti fidi li vendo a un altro, ho la fila di gente che li vuole comprare".

Le testimonianze di chi è cascato nella truffa

Giorgia (nome di fantasia) è una delle tante vittime di questo sistema truffaldino. La donna cercava due biglietti del concerto di Cesare Cremonini a Roma. "Ci ha contattato questa persona e ci ha dato subito il suo numero di telefono. Ci siamo fidati e, dopo qualche scambio di messaggi su Whatsapp e una telefonata in cui sembrava davvero una brava persona, ci ha mandato una foto dei biglietti e ci ha chiesto di ricaricare la Postepay del nipote. Così abbiamo pagato: lì ha iniziato a temporeggiare, mi ha anche detto che ero esagerata e che avrebbe fatto tutto. Arrivati a sera e facendo delle ricerche abbiamo scoperto che questa persona usa tanti nomi falsi diversi e ha mille denunce a carico, truffe per vacanze, oggetti in vendita etc. Sono stata sciocca, da inesperta ho dato fiducia. Mi ha fatto sentire stupida. Non ho sporto denuncia perchè un amico poliziotto mi ha detto che è praticamente inutile".

Anche Maurizio (nome di fantasia) è caduto nel tranello degli imbroglioni. Anche lui cercava biglietti per il concerto di Cesare Cremonini, ma per la data di Bologna. "Cercavo 4 parterre, un ragazzo mi ha scritto dicendomi che se li prendevo tutti e 4 il prezzo era di 140 euro. Mi ha chiamato due o tre volte al telefono per rassicurarmi e convincermi a fare il bonifico, è questo che mi ha fregato: mi ha detto "Ma che pensi? Ti ho mandato anche la mia carta d'identità!". Alla fine, visto che non ero molto convinto e avevo un po' paura, ho deciso di provare a prenderne solo due al prezzo di 100 euro. Dopo che ho fatto il bonifico mi ha detto che mi aveva inviato i biglietti via mail, ovviamente però la mail non è mai arrivata. Addirittura mi ha detto di aver chiamato Ticketone e che gli avrebbero detto di controllare nello spam perchè stavano avendo dei problemi".

Le raccomandazioni della polizia postale per evitare le truffe

Nonostante le tante truffe portate a termine dai soliti "nomi fake" che circolano in questi gruppi, i truffatori sono ancora iscritti al gruppo, non spariscono, anzi: continuano a ingannare persone e a rubare i loro soldi promettendo biglietti che non esistono. Anche la polizia postale ha rilevato la presenza di molti siti sui quali vengono venduti falsi biglietti per concerti e spettacoli. "Dopo aver effettuato l’acquisto, i biglietti tanto desiderati o risultano non validi o non vengono mai recapitati - spiegano mettendo in guardia i cittadini - Solo in quel momento si capisce di essere stati vittime di una truffa".

La polizia postale raccomanda di acquistare i biglietti solo attraverso piattaforme ufficiali o presso punti vendita autorizzati; verificare in caso di dubbi, sul sito web dell’artista, i canali autorizzati alla vendita; utilizzare sempre, per l’acquisto, una carta ricaricabile. Nel caso di biglietti rivenduti da privati si consiglia, invece, di effettuare la transazione con mezzi di pagamento sicuri e tracciabili ed esclusivamente attraverso il sito ufficiale che offre questo tipo di servizio, per avere la certezza di acquistare, senza alcuna maggiorazione, ticket validi e verificati. In caso di acquisti in questi gruppi social, invece, la parola d'ordine è una sola: pagamento a mano alla consegna. Tutto il resto è fuffa, anzi, truffa.

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