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Mercato Libero Energia

Bolletta del gas: come si compone il prezzo finale

Diversi elementi compongono la bolletta del gas, alcuni dei quali legati al fornitore scelto: esaminiamoli uno per uno

Periodicamente riceviamo le bollette del gas e la prima cosa che facciamo è controllare il pezzo che dovremo pagare. A prescindere dalla quota da versare, non capita spesso di chiederci a cosa corrisponda quella cifra o, se ce lo siamo chiesti, non siamo stati in grado di darci una risposta chiara.

La prima cosa da premettere è che la cifra presente sulla bolletta corrisponde alla somma di diverse voci che riguardano sia le tariffe previste dall’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) sia dal fornitore che abbiamo scelto.

Per avere un quadro più chiaro vediamo nello specifico quali sono le voci che vanno a comporre il prezzo finale.

Le quote fisse nelle bolletta del gas

Come abbiamo detto, il pezzo finale della bolletta è formato da una serie di fattori che vanno a formare i costi fissi. Il principale riguarda proprio il costo del gas naturale, questa è la quota più “ballerina” perché dipende molto dall’andamento della materia prima.

Mentre nel mercato tutelato il prezzo del gas naturale è aggiornato trimestralmente dall’ARERA e si basa su una quota fissa a cui si aggiunge una quota energia, per quanto riguarda il mercato libero, è il fornitore che stabilisce il prezzo.

La seconda voce che ha una certa rilevanza all’interno della bolletta del gas è quella della spesa per il trasporto della materia stessa ai clienti finali e la gestione del contatore. Il costo viene stabilito sempre dall’ARERA e aggiornato ogni tre mesi, oltre ad avere una quota fissa e una quota energia, a volte nella somma vengono aggiunti i canoni comunali. Questo perché può succedere che gli oneri per la concessione e la distribuzione per i comuni aumentino nel corso del tempo.

Un’altra voce che rientra nei costi fissi è la spesa per oneri di sistema, che include tutte quelle spese destinate allo sviluppo della rete, ai bonus gas e agli incentivi per le fonti rinnovabili. Di solito viene aggiornata ogni trimestre o più in generale in base a quanto effettivamente devono essere coperti gli oneri.

L’ultima componente che rientra nei costi fissi si riferisce a tutte quelle imposte stabilite dallo Stato e nello specifico sono:

  • Iva: attualmente corrisponde al 10% per gli utenti privati che non superano i 480 mc/anno, mentre è del 22% per le altre quote fisse e per gli altri consumi
  • Addizionale regionale: viene fissata direttamente dalla regione che fornisce la fornitura (tranne quelle a statuto speciale che ne sono esenti)
  • Accisa: solitamente si applica nel momento in cui si superano delle soglie di consumo di gas annuo

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Le spese extra nella bolletta del gas

Ora che abbiamo visto in cosa consistono le spese standard, è arrivato il momento di analizzare le spese extra, che come suggerisce il nome non sono fisse e sono presenti solo in determinate bollette:

  • Altre partite: in base alle direttive di ARERA fanno riferimento agli interessi di mora, al costo dell’allacciamento oppure alla restituzione o addebito del deposito cauzionale
  • Ricalcoli: questa voce viene inclusa solo se vengono effettuati dei nuovi calcoli sugli importi già versati nelle precedenti fatture. Questa eventualità riguarda ad esempio un errore di lettura del contatore da parte del distributore o una modifica dei prezzi
  • Bonus sociale: è uno sconto sulla bolletta introdotto dal Governo nel 2007 e attuato dall’ARERA in collaborazione con i comuni ed è rivolto alle famiglie numerose con più di tre figli e un ISEE fino a 20.0000 euro o a tutte quelle famiglie che hanno un ISEE non superiore ai 7.500

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