rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
T3 Basilicata

Bioeconomia e Basilicata: un binomio vincente

Conclusa ieri la quarta  tappa del “Percorso Innovazione” di T3 Innovation: ottimo riscontro per l’incontro interamente dedicato alla bioeconomia, dedicato ai futuri ambiti di sviluppo e innovazione sul territorio nazionale e lucano

Si è svolto ieri al Museo Archeologico di Potenza il quarto appuntamento del “Percorso Innovazione”, la rassegna di eventi organizzati da T3 Innovation - la struttura di trasferimento tecnologico della Regione Basilicata nata per la piena attuazione della “Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente” (S3). Un evento interamente dedicato alla bioeconomia, ma anche alla presentazione del 5° numero, incentrato appunto sulla bioeconomia, della rivista digitale “Knowledge Transfer Review” di T3 Innovation, già disponibile sul sito in download gratuito.

L’incontro ha visto protagonista il tema dell’agrifood e della chimica verde per un seminario a più voci che ha coinvolto gli esponenti nazionali e internazionali del settore bioeconomy, il Cluster Lucano della Bioeconomia, i referenti dei gruppi di ricerca che operano nella regione e le best practices del mercato locale e nazionale.

Il primo panel di discussione è stato incentrato sugli scenari futuri della bioeconomia in Italia: Mario Bonaccorso, Assobiotec - Federchimica/ Cluster SPRING, ha ribadito che la bioeconomia possa essere il settore trainante per condurre l’Italia verso un nuovo Rinascimento Industriale. Ad oggi sono oltre 50 i Paesi nel mondo che hanno previsto una specifica strategia sulla bioeconomia nelle loro politiche di sviluppo sostenibile e di lotta al cambiamento climatico. La strategia europea prevede di potenziare i principi di sostenibilità e circolarità, valorizzando l’impatto di ricerca e innovazione e promuovendo la diffusione di bioeconomie regionali e locali per trasformare ogni città in un piccolo hub.

Serena Fumagalli, Intesa San Paolo, illustrando il report nazionale da loro prodotto sul settore, ha evidenziato come il settore agro-alimentare rappresenti oltre la metà del valore della bioeconomia italiana, quindi un’importante chiave di sviluppo del territorio lucano grazie proprio alla sua specializzazione nell’agro-alimentare. La Basilicata infatti è stata tra le prime regioni ad adottare una strategia sulla bioeconomia e grazie alla presenza di centri di ricerca come Metapontum Agrobios e il centro di ricerca Trisaia dell’ENEA, sostiene lo sviluppo di esperienze innovative rilevanti per la bioeconomia lucana.

Il secondo panel ha visto una panoramica della situazione attuale e futura della bioeconomia in Basilicata secondo la visione strategica degli organismi di ricerca, rappresentati da Michele Perniola, Università degli Studi della Basilicata, Francesco Cellini, Metapontum Agrobios e del presidente del Cluster Lucano BioEconomia, Domenico Lazazzera.

Infine, nel terzo panel è stata affrontata la possibile evoluzione della bioeconomia partendo da due case study legati all’innovazione tecnologica. Sono intervenuti Ilaria Bonetti, responsabile di Innovuhb-ISS - struttura della Camera di Commercio di Milano - da cui è nato il progetto Smart Pilots che ha introdotto la possibilità di ultimare il percorso di innovazione di molte aziende mettendo a disposizione Impianti Pilota Condivisi. Si tratta di siti nei quali è possibile realizzare sperimentazioni di ultimo miglio, generalmente molto impegnative da un punto di vista economico, aperti alle aziende e agli istituti di ricerca, allo scopo di poter ridurre il lead time dei prodotti, dal laboratorio alla pratica industriale.

A seguire, Antonella Beltrame di Indaco SGR,  ad oggi il più grande fondo d’investimento di Venture Capital italiano che ha decisamente puntato sulla bioeconomia come elemento di sviluppo e investimento per le più promettenti startup. A seguire gli interventi di Nicola Pagliuca sulla realtà imprenditoriale Emulsion Power, che ha fondato il suo core business su un combustibile a basso impatto ambientale in grado di guidare la transizione nel mercato automotive da fossile e elettrico, e di Francesca Scannone, ricercatrice della Fondazione Eni Enrico Mattei, che ha illustrato le implicazioni del progetto in via di sperimentazione sulle acque reflue. 

In conclusione Pierluigi Argoneto, il coordinatore del servizio di T3 Innovation, ha evidenziato come dalla giornata densa di stimoli e spunti di innovazione non si possa far altro che auspicare un ulteriore step operativo nel collegamento del mondo della ricerca con quello delle imprese, rendendo così il territorio appetibile anche a potenziali investimenti di grandi gruppi industriali che, ad oggi, rappresentano l’anello debole per la chiusura di una filiera in grado di generare un significativo impatto sul territorio.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bioeconomia e Basilicata: un binomio vincente

Today è in caricamento