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Lunedì, 29 Aprile 2024

Allarme di Greenpeace Italia: nel 2023 superato record fusione ghiacciai

Negli ultimi 15 anni sono stati persi miliardi di litri d'acqua dolce

Milano, 10 ott. (askanews) - In uno degli autunni più caldi del secolo, come certificato anche dal programma satellitare europeo di monitoraggio della Terra dallo Spazio Copernicus, Greenpeace Italia e il Comitato Glaciologico Italiano lanciano un allarme sugli effetti della crisi climatica sui ghiacciai italiani: nel 2023 è stato superato il record di fusione dei ghiacciai.

Lo studio è frutto di due spedizioni congiunte effettuate tra la fine di agosto e l'inizio di settembre 2023 sul Ghiacciaio dei Forni, in Alta Valtellina, nel Parco Nazionale dello Stelvio e sul Ghiacciaio del Miage che si trova nel versante italiano del massiccio del Monte Bianco, in Valle d'Aosta. Nel rapporto sono pubblicati nuovi dati e confronti fotografici che mostrano come siano cambiati i due ghiacciai dalla fine dell'Ottocento a oggi.

Walter Alberto, operatore glaciologo del ghiacciaio del Miage.

"La riduzione dei ghiacciai alpini, al pari di quello che sta succedendo al ghiaccio del Miage, ci indica che stiamo perdendo massa di ghiaccio e che perderemo risorse idriche per le prossime estati - ha spiegato - sicuramente, se non cambierà la situazione, avremo a disposizione sempre meno acqua dolce durante le estati secche e calde dei prossimi anni".

Le misure effettuate quest'anno sul Ghiacciaio dei Forni hanno evidenziato una fusione del 15% superiore a quella registrata in media negli anni precedenti, con una perdita di 9 centimetri di spessore al giorno durante l'ondata di calore della seconda metà di agosto, quando lo zero termico è rimasto per più giorni sopra i 5.000 metri. Anche il Ghiacciaio del Miage è in forte sofferenza per le temperature sempre più estreme: dal 2008 al 2022 ha perso 100 miliardi di litri di acqua, corrispondenti a 40mila piscine olimpioniche; oltre 23 metri di spessore. Nel periodo 2018-2023 solo l'area del lago ha perso 1,1 miliardi di litri di acqua, con oltre un terzo delle perdite complessive registrato nell'ultimo anno.

Elisa Murgese di Greenpeace Italia.

"Per contrastare la siccità del nostro Paese - ha detto - non servono infrastrutture e grandi opere ma proteggere ecosistemi fondamentali per il ciclo dell'acqua come i ghiacciai. Inoltre,sono ancora troppo diffuse le coltivazioni ad alto consumo idrico come quelle destinate agli allevamenti intensivi".

Greenpeace, in particolare, denuncia che l'uso intensivo di petrolio, gas e carbone sta alimentando la crisi climatica. Continuare a estrarre e bruciare combustibili fossili rischia di condannare non solo i ghiacciai, ma tutto il pianeta e le vite dei suoi abitanti.

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