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Sabato, 27 Aprile 2024

Giornata mondiale dell'acqua, nuovo report di Greenpeace Italia

"Pfas anche in Toscana, inquinamento diffuso e fuori controllo"

Milano, 19 mar. (askanews) - A pochi giorni dalla Giornata mondiale dell'acqua, che si terrà venerdì 22 marzo, una nuova indagine di Greenpeace Italia, basata su campionamenti indipendenti effettuati nel gennaio scorso, rivela che la contaminazione da composti poli e perfluoroalchilici pericolosi per la salute umana (PFAS) è largamente diffusa anche in Toscana e interessa numerosi corsi d'acqua inquinati dagli scarichi di diversi distretti industriali. Se gli impatti dell'industria conciaria, tessile, florovivaistica e del cuoio erano già stati evidenziati dallo studio del 2013 del CNR-IRSA e dai rilievi annuali di ARPAT, le analisi condotte da Greenpeace Italia provano che anche il distretto cartario lucchese contribuisce all'inquinamento da PFAS. Una scoperta che non dovrebbe sorprendere, visto che l'impiego di queste molecole nell'industria della carta è ben noto, ma la questione non era mai stata approfondita dagli enti preposti toscani.

Nella quasi totalità dei casi i campionamenti sono stati effettuati nei fiumi, a monte e a valle degli impianti di depurazione industriale: il consorzio Torrente Pescia e Aquapur (distretto carta), i depuratori del distretto conciario (depuratore Aquarno) e del cuoio (depuratore Cuoio-Depur che scarica nel Rio Malucco), i fiumi Ombrone, Bisenzio e Fosso Calicino (distretto tessile) e il torrente Brana (distretto florovivaistico). Le concentrazioni più elevate sono state rilevate nel Rio Malucco, nel Fosso Calicino, nel fiume Ombrone e nel Rio Frizzone a Porcari, a valle del depuratore Aquapur. Nel fiume Ombrone la concentrazione a valle del distretto tessile è risultata circa 20 volte superiore rispetto alla norma, mentre nel Rio Frizzone a valle del depuratore la presenza di PFAS era di circa 9 volte rispetto a monte.

Oltre a rilevare alcune delle singole molecole di PFAS più utilizzate, le analisi di laboratorio hanno permesso di effettuare anche una stima della presenza di tutti i PAFS - un gruppo di oltre diecimila molecole differenti - rilevando il totale del fluoro organico assorbibile (AOF). L'applicazione di questa tecnica analitica ha evidenziato le contaminazioni più preoccupanti a valle di uno dei depuratori del distretto tessile a Prato, quello di Calice (4.800 nanogrammi/litro), seguito dal canale Usciana a valle del depuratore Aquarno (4.500 nanogrammi/litro) e nel Rio Frizzone a valle del depuratore Aquapur (3.900 nanogrammi/litro) a Porcari.

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