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Venerdì, 26 Aprile 2024

In pandemia record consumi pro-capite surgelati, -37% fuori casa

In 2020 +5,5% a livello domestico. Bene pizze, vegetali e ittico

Milano, 7 lug. (askanews) - Complice la pandemia, nel 2020 gli italiani hanno riscoperto i cibi surgelati, rivelatisi una vera e propria risorsa per pasti, spuntini o aperitivi consumati tra le quattro mura di casa. Una crescita dei consumi domestici per i prodotti frozen a cui ha fatto da contraltare il forte calo del fuori casa in seguito alla chiusure forzate nel mondo della ristorazione. A scattare la fotografia su questo segmento del mercato alimentare il rapporto annuale realizzato dall'Istituto italiano alimenti surgelati di cui abbiamo parlato col presidente, Giorgio Donegani.

"A fronte di questo atteggiamento positivo dei consumatori verso i surgelati che ha comportato anche in effetti un incremento dei consumi perché nel caso del consumo del retail è cresciuto di più del 5% rispetto al 2019 che già era stato un anno buono, siamo arrivati addirittura 15 kg pro capite di surgelati all anno che pur nelle condizioni particolari comunque è un record. A fronte di questo però c'è stato un crollo drammatico per quello che è il fuori casa evidentemente".

Le chiusure di bar, ristoranti, mense scolastiche o aziendali hanno determinato un calo a volume del 37%, con una inversione di tendenza rispetto alla crescita costante registrata a partire dal 2008.

Se, invece, guardiamo da vicino i consumi domestici, responsabili di un +12% nel segmento retail, osserviamo come a guidare gli acquisti di questi prodotti siano le loro praticità e varietà unite alla possibilità di ridurre sprechi e impatto ambientale. Col risultato di una crescita diffusa a diversi comparti del frozen:

"I vegetali anche i minestroni le zuppe l'hanno fatta da padrone veramente con un incremento importante e allo stesso modo sono andati molto bene anche i prodotti ittici sono cresciuti in generale e anche i pastellati,panati così hanno addirittura avuto un vero e proprio boom e poi c'è stata questa cosa delle pizze in effetti è stato anche un po' sfruttare il potenziale dei surgelati per recuperare una convivialità che in quel momento stavamo forzatamente perdendo".

A questi vanno aggiunte le patate surgelate un classico che nel 2020, ha registrato una crescita del +10,7%. E il 2021 come è iniziato?

"Il 2021 è già iniziato bene nel senso che c'è stata una conferma del favore che ormai il pubblico italiano riserva ai surgelati ma ci aspettiamo ovviamente una grossa ripresa compatibilmente con quello che succederà nel settore fuori casa. A noi piacerebbe che il surgelato nella ristorazione commerciale, in tutto quello che sono ristoranti, bar così fosse visto finalmente come una garanzia di qualità".

Nel mondo della ristorazione alcune caratteristiche dei surgelati li rendono importanti nella realizzazione di un piatto, anche quando si parla di un menù di alta cucina. A raccontarci quali sono i pregi una chef, già stella Michelin, che alla vigilia della pandemia ha aperto a Milano il suo ristorante, Acquada. Sara Preceruti

"L'acquisto di prodotti surgelati ci consente di avere prima di tutto sempre la massima qualità dei prodotti, niente spreco quindi nel periodo della pandemia ha aiutato molto questa cosa perché noi che abbiamo aperto gennaio 2020 alla seconda chiusura abbiamo fatto un delivery quindi ristorante nuovo lavoro altalenante la qualità che io metto al ristorante comunque la volevo a tutti i costi portare a casa quindi poi il cliente a casa, quindi sicuramente sono di aiuto e poi ci permette di avere delle materie prime a livello mondiale: adesso non è dall'altra parte del mondo, sono i gamberi per esempio di Mazara che vengono abbattuti in nave e noi li troviamo anche al supermercato il giorno d'oggi quindi sicuramente il surgelato a permesso di abbattere certi confini".

Un altro segnale incoraggiante per il mondo dei surgelati made in Italy arriva dalle esportazioni con la Germania prima tra i mercati di destinazione seguita dagli USA, una eccezione in una top 10 quasi tutta europea:

"C'è stato un accordo tra l'Unione italiana Food con l'aiuto delle istituzioni che ha permesso una cosa che fino a poco tempo fa non si poteva fare: l'esportazione negli Stati Uniti di prodotti che avessero anche la carne di maiale come ingrediente. E allora questo cosa vuol dire nel concretamente che abbiamo aperto il mercato alla famosa pizza pepperoni".

Proprio le pizze italiane rappresentano un cavallo di battaglia nelle esportazioni frozen in tutti e cinque i Continenti, ma questo accordo apre la strada per la crescita all'estero anche di altri prodotti simbolo della gastronomia italiana come le lasagne o le paste ripiene.

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