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Sabato, 27 Aprile 2024

Siria devastata in 10 anni di conflitto, la denuncia di Msf

Ora tutto più difficile, anche a causa misure contrasto Covid-19

Milano, 11 mar. (askanews) - Un Paese devastato, primo al mondo per sfollati interni, dove la crisi economica e la pandemia stanno ulteriormente deteriorando la situazione. Dopo 10 anni di guerra in Siria circa 13 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria. Edifici e infrastrutture civili, compresi gli ospedali, sono stati attaccati ancora nel 2020. Migliaia di persone sono state uccise o ferite e centinaia di migliaia costrette a lasciare le loro case. La Siria ha il triste primato di Paese con la più grande popolazione di sfollati interni al mondo, oltre 6 milioni.

Medici Senza Frontiere (MSF), che dallo scoppio del conflitto opera in Siria direttamente e non ha mai smesso di portare assistenza medico-umanitaria e supportare medici e infermieri siriani nonostante le enormi difficoltà e limitazioni, fornendo assistenza nei campi profughi, o da remoto supportando i medici siriani con donazioni di farmaci e consulenze, resta estremamente preoccupata per il destino della popolazione siriana e chiede alle parti in conflitto di garantire la protezione dei civili e la possibilità di fornire assistenza medica e umanitaria ovunque sia necessaria.

Attraversare le frontiere per portare rifornimenti e operatori è diventato ancora più difficile per le misure di contrasto al Covid-19. Nel nord-ovest della Siria, ad esempio, ci sono 24 centri di isolamento e 12 ospedali Covid-19, ma non saranno sufficienti se la pandemia continuasse a diffondersi. Ancora oggi, MSF continua a denunciare le preoccupanti condizioni della popolazione siriana e chiede di aumentare la fornitura di aiuti umanitari, drammaticamente necessari per la sopravvivenza di milioni di persone.

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