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Venerdì, 26 Aprile 2024

Ucraina, Pax Christi: no alle armi continuare strada del dialogo

Mons. Ricchiuti: "Politica non riesce a porsi come pacificatore"

Bologna, 20 feb. (askanews) - "Nonostante i tanti appelli e le voci" di chi chiede di gettare le armi in Ucraina "sembra di essere "su una strada senza uscita". Questo genera "grande timore e incertezza" in chi si batte per la pace e in chi crede ancora, nonostante tutto, alla via del dialogo. Che a un anno dall'invasione della Federazione Russa continua a chiedere alla politica di lavorare di più per essere intermediario tra chi attacca e chi è attaccato. Come fa mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, e presidente di Pax Christi, in occasione dell'incontro "Le armi nucleari e l'Italia. Che fare?" promosso a Bologna dai rappresentati delle organizzazioni cattoliche e dei movimenti ecumenici e nonviolenti su base spirituale che hanno firmato l'appello per chiedere l'adesione dell'Italia al Trattato di proibizione delle armi nucleari.

"Oggi, a un anno dallo scoppio di questo conflitto - ha detto mons. Ricchiuti - dobbiamo ancora una volta essere lì come voce, seppur inascoltate, a dire di percorrere le strade del dialogo. Perché è solo questa la strada che può salvarci: la strada del dialogo, dell'incontro, di una cultura della pace intesa davvero come sviluppo dei popolo e un'apertura su un nuovo futuro di questo nostro mondo".

Chi governa, secondo il presidente di Pax Christi, ha la grande responsabilità di mettersi in ascolto delle voci che oggi desiderano la pace. "Questa politica ancora non riesce a interporsi come pacificatore. Qualcuno ha detto 'se io vedo due litigare che faccio? Uno è aggressore e l'altro è aggredito'. Ci si interpone, convincendo l'aggressore a gettare a terra le armi e convincendo anche l'aggredito a non rispondere alla stessa maniera ma cercando davvero di colloquiare, di capire il perché. Ed è questa interposizione che fino a oggi è mancata e credo che non voglia interporsi".

"Papa Francesco è un profeta, inascoltato - ha concluso mons. Ricchiuti -. La Sacra Scrittura dice al profeta per bocca di Dio 'tu parla, sia che ascoltino sia che non ascoltino'. Alla fine questa parola secondo me dovrà pure penetrare questi muri e abbattere questi muri di incomunicabilità e di conflitto che è uno dei frutti dell'incomunicabilità".

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